L'invenzione delle ali
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Nessuno può scrivere su un libro quanto vali
Sue Monk Kidd ha creato un romanzo che fra realtà e fantasia ci racconta una storia che ci fa riflettere.
Due donne completamente diverse ma entrambe alla ricerca della propria libertà. Ci troviamo a Charleston, South Carolina, 1803.
Sarah Grimké è una ragazza bianca, figlia di una famiglia ricca, che non riesce a trovare il suo posto perché per la società del tempo, una donna deve solo imparare ad essere una brava moglie, il resto è superfluo.
Monella, chiamata dai suoi padroni Hetty, è nera ed è nata schiava e vive nella famiglia Grimké, è facile comprendere che tipo di libertà vorrebbe.
Legate nel bene e nel male, le due ragazze, poi diventate donne, dovranno affrontare una società in cui nessuna delle due riesce a trovare lo spazio per “volare”.
Il libro ci racconta la schiavitù vissuta negli stati del sud, dove nella mente dei bianchi è radicata l’idea che Dio abbia creato gli schiavi per lavorare per loro. Una società in cui la dignità umana viene calpestata e i “bianchi” si sentono giustificati nelle loro azioni. Per fortuna non tutti la pensano così.
Ma gli schiavi sperano sempre, “Ce ne andremo di qui o moriremo provandoci”.
L’autrice racconta le brutalità che gli schiavi devono subire, ma cerca sempre di farcelo capire senza andare fino in fondo, lasciando molto alla nostra immaginazione.
Il romanzo è veramente molto bello e tocca degli argomenti particolarmente delicati; la scrittrice ha deciso di raccontare gli eventi alternando i pensieri e le vite delle due protagoniste che messe a confronto fanno vedere in maniera ancora più eclatante le differenze delle due realtà. Una pecca non indifferente è che il continuo alternarsi delle due a volte “sdubbia” un po’, perché ti stai affascinando ad un lato e ti ritrovi già dall’altra parte.
Vi lascio con questa frase:
“Il rumore era nella lista dei peccati degli schiavi, che conoscevano a memoria. Primo: rubare. Secondo: disubbidire. Terzo: poltrire. Quarto: fare rumore. Uno schiavo avrebbe dovuto essere come lo Spirito Santo: non si vede, non si sente, ma è sempre pronto a intervenire”.
Lo consiglio.
Buona lettura.