L'azteco
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Opinioni inserite: 5
Un viaggio in una delle più grandi civiltà della s
Ricevuto come regalo e devo dire assolutamente grazie a chi me l'ha donato.
Romanzo enorme, sia come volume che come grandezza storico-letteraria, la storia dell'impero Mexica, meglio noto come Impero Azteco, narrata da uno dei suoi più affascinanti rappresentanti. Una storia che racchiude decine di altre storie e che si ha il piacere di scoprire mentre si accompagna il protagonista Mixtli attraverso la sua vita fatta di storie ricchissime di particolari sulle usanze, sulla religione, sui costumi, sui popoli, sulla lingua su tutti gli aspetti di quella che una volta è stata la più grande e sviluppata civiltà americana.
Purtroppo la Storia, quella realmente accaduta sappiamo com'è finita e devo dire che si finisce il romanzo con un grande amaro in bocca.
Unica pecca, perdonabile, sono le descrizione a volte estenuanti sugli sui e costumi delle varie popolazioni che a quel tempo abitavano il centro America.
Ad ogni modo è un libro super consigliato..
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Interessante
Dopo aver letto "il centenario che saltò dalla finestra e scomparve" pensavo che non avrei letto storie così particolari e articolate. Invece, sin dal principio, questo romanzo mi ha stupito per la capacità che ogni piccolo evento del passato, vissuto dal protagonista, si ripresenta con devastante effetto farfalla.
La prima cosa che in realtà mi ha fatto sorridere sono stati i tanti nomi o soprannomi Mexican attribuiti spesso a difetti fisici o ad atteggiamenti particolari, questo ha ricordato molto la mia provenienza meridionale dove ancora tanti sono conosciuti più per il proprio soprannome che per il nome stesso.
Il romanzo è stato consistente come i pranzi e le cene di questi periodi di vacanze. Partendo dall'infanzia di Mixtli, si percorre un lungo viaggio fatto di tradizioni, peripezie e di caparbietà fino ad arrivare all'invasioni spagnole che con la fede e le armi spazzano via i vecchi miti aztechi per imporne dei nuovi.
Molto interessante ma dallo stile troppo documentaristico. Nonostante la storia incredibile di Mixtli non mi ha rapito il modo in cui è stata raccontata ma è inevitabile continuare a leggere per conoscere fino ai più piccoli particolari di queste civiltà ormai scomparse. Infatti è stato molto affascinante venire a conoscenza delle antiche arti manifatturiere e delle loro costumanze. C'è tanto altro da imparare da questo nobile popolo.
La considerazione che hanno dei più poveri, per esempio, rendendo i primi filari delle coltivazioni disponibili per gli affamati, la capacità di capire che l'onestà nel commercio va a beneficio di tutti. Ma anche la semplice ed imbarazzante assenza di pudore nel descrivere le pratiche sessuali più spinte e l'intraprendenza con la quale mangiano qualsiasi essere vivente (dall'armadillo all'uomo passando per l'iguana).
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capolavoro assoluto
L'ho letto per la prima volta in due settimane, da Natale '84 a Epifania '85. Mai avevo letto prima niente di piu' avvincente, piu' intrigante, piu' magnificamente descrittivo. E mai l'avrei letta dopo, a tutt'oggi che sono passati piu' di trent'anni e nel frattempo l'ho riletto per altre quattro volte. E' un'opera che rapisce con la straordinaria potenza espressiva del suo autore, ricchissima di particolari sull'affascinante, misterioso e complesso Unico Mondo. Particolari ora autentici, ora romanzati, ora probabilmente fantasiosi, come certe situazioni francamente inverosimili. Ma e' un peccatuccio veniale per un'opera immensa, degna di figurare nell'Olimpo delle produzioni letterarie di ogni tempo. Cos'altro si puo' dire quando fin dalle prime pagine si resta rapiti dalle suggestioni emanate dalla narrazione, ci si figura l'Isola di Xaltocan, il luogo natio del protagonista Tlilectic Mixtli (Nuvola Scura), ci si immagina di essere li, in un luogo che non esiste piu', come non esiste piu', e da secoli, il Lago di Texcoco, l'omonima citta' e la'affascinante Tenochtitlan. Piu' ci ci addentra nella lettura e piu' l'Unico Mondo ridiventa realta' nella nostra mente, con i suoi deserti, i suoi vulcani, le sue valli fiorite. le sue impenetrabili giungle. e i suoi innumerervoli popoli, evoluti e primitivi, bellicosi e pacifici, insignificanti e bizzarri. Tutto questo oggi e' scomparso, imbastardito. E l;immagine che comunemente si ha dei Conquistadores qui ne esce parecchio svilita.
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IL romanzo storico IL
Il romanzo storico
Non "un romanzo storico" ma "IL romanzo storico" per eccelleza.
Questa è una pietra miliare imprescindibile, non può mancare in nessuna libreria ne in nessuna biblioteca.
Chiunque un giorno dovesse decidere di scrivere un romanzo storico dovrebbe per forza leggerlo e prenderlo come esempio, insegnamento.
In questo capolavoro sono racchiusi tutti i dogmi ed i segreti del genere.
L'autore infatti, mentre ci intriga raccontandoci l'avventurosa vita del protagonista, ci istruisce dandoci tutte le nozioni sulla civiltà azteca, cultura, storia, vita quotidiana, politica, arte, guerra, tutto! Niente viene tralasciato, e tutto va a costruire un mosaico perfetto, mai noioso anzi, sempre molto intrigante ma sopratutto stimolante.
Così mentre noi crediamo di evadere con una lettura avventurosa, a nostra insaputa veniamo tolti dalla nostra ignoranza, ed elevati: una serie altissima di dati vengono aggiunti al nostro cervello bisognoso.
Il romanzo è ambientato all'apice dello splendore della civiltà mesoamericana del titolo, a cavallo proprio della conquista spagnola ad opera di Hernan Cortez (Hernán Cortés).
Il protagonista (Tlilectic Mixli) non vero ma Verosimile si muove tra personaggi realmente esistiti ed un ambientazione storica superiore a quella tracciata da un libro di storia.
La magnificenza della cultura Azteca, ci viene snocciolata dall'autore alternandola alla crudezza di alcune descrizioni cruente (come per i sacrifici umani sulle piramidi), ed alla focosità di alcune scene d'amore o di sesso.
Consigliato a tutti, anche alle scuole superiori.
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l'autunno dell'Azteco
Apocalyps
La vendetta dell'Azteco
UNA BELLA LETTURA
Ho letto il romanzo qualche tempo fa, ma è tra i miei 50 romanzi preferiti, e visto che nessuno ha ancora fatto conoscere la propria opinione su di esso vorrei farlo io.
La trama: siamo in Messico, all'epoca degli atzechi, e viene narrata la vita di un uomo, dalla sua adolescenza fino alla sua morte, trattandone sia l'aspetto privato sia quello pubblico.
Il libro è abbatanza voluminoso, ma la scrittura è fluente e ho letto l'ultima pagina prima di ravvisare la necessità di un epilogo. eh si, perchè a volte è questo che mi succede con i libri voluminosi...sento la necessità di una "fine" per trarne delle riflessioni. Questo però non è un libro che spinge alla riflessione, ma, a parer mio, al puro gusto della lettura.
Complimenti alla capacità narrativa di Jennings che ritroviamo anche negli altri suoi romanzi.
Ne consiglio la lettura:
pro: la trama e la scrittura piacevolissima
contro: alcune scene sono descritte in modo troppo cruento per i miei gusti, io non amo il genere horror, poi ovviamente è soggettivo.