Narrativa straniera Romanzi storici L'arte dell'henné a Jaipur
 

L'arte dell'henné a Jaipur L'arte dell'henné a Jaipur

L'arte dell'henné a Jaipur

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Jaipur, 1955. La giovane Lakshmi Shastri si è lasciata alle spalle una vita di povertà e un marito violento per diventare una delle artiste dell’henné più richieste in città. Prima che arrivasse a Jaipur, per farsi decorare mani e piedi le sue clienti si rivolgevano a donne Shudra, che si limitavano a tracciare semplici puntolini, trattini e triangoli, quel poco che bastava per procurarsi i loro magri guadagni. Lakshmi offre invece una gamma di motivi assai più complessi, capaci di rispecchiare le storie delle donne alle quali sono destinati. I suoi vividi ghirigori color cannella non hanno mai deluso le sue clienti che, con il tempo, sono arrivate a convincersi che il suo henné abbia il potere di riportare nel loro letto un marito scapestrato, o di indurre il loro ventre a concepire un figlio. Ecco perché Lakshmi può pretendere una tariffa dieci volte più alta del prezzo richiesto dalle donne Shudra, e ottenerla. Con il tempo è arrivata perciò assai vicina a conquistare ciò che desidera: una casa tutta sua, con pavimenti di marmo, acqua corrente a volontà e una porta d’ingresso di cui essere la sola ad avere le chiavi. Un posto nel quale poter accogliere i genitori e chiederne il perdono per essere fuggita dal marito, rovinando così la loro reputazione. Un giorno però il passato busserà alla sua porta, mettendo a repentaglio la sua nuova vita. Romanzo che ha ottenuto uno strabiliante successo al suo apparire negli Stati Uniti, L’arte di ell’henné a Jaipur è il vivace e avvincente ritratto una donna che, nell’India degli anni Cinquanta, lotta contro antichi pregiudizi e convenzioni per conciliare la propria realizzazione personale con il rispetto e l’amore per la famiglia.



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L'arte dell'henné a Jaipur 2022-02-20 16:44:03 silvia71
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silvia71 Opinione inserita da silvia71    20 Febbraio, 2022
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Lawsonia inermis, alias hennè

Una storia tutta al femminile, ambientata nella Jaipur del 1955 primo periodo post indipendenza dello stato indiano.
Tanti volti di donne di caste diverse, di estrazioni sociali contrapposte, ma accomunate dall'attaccamento alla tradizione, ai riti beneauguranti, fasciate nel loro sari, sia esso ricamato di fili dorati sia esso sdrucito dall'usura.
Un esercito di voci, di storie, di dimore sontuose, di bicocche misere.
In primo piano Lakshmi, che grazie all'hennè ha conquistato la libertà, la sua abilità nel decorare la pelle delle donne come vuole la tradizione le ha fatto ottenere il riscatto da un marito-padrone e dagli obblighi imposti da una cultura di stampo maschilista.
Sicuramente un'eccezione in un vasto mare di sottomissione, un esempio di tenacia e perseveranza, una donna alla ricerca spasmodica dell'indipendenza economica e sociale.

Un romanzo delicato nei toni ma denso di realismo, ricco di momenti descrittivi di usanze del vivere quotidiano, di utilizzo di erbe medicamentose, di costumi della società indiana del tempo.
Lettura gradevole con un ponderato connubio tra dialoghi e narrato, con la giusta centratura dello spessore psicologico dei protagonisti ed una buona documentazione nella citazione di piante, fiori, frutti e spezie utilizzati a fini decorativi, culinari e medici.

Una scrittrice esordiente Alka Joshi di origini indiane ma con una formazione occidentale alle spalle, di cui si percepisce la voglia di rendere omaggio al mondo femminile della terra natia.

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