L'apprendista fiammingo
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Giallo storico con l'arte di Rembrandt
L’apprendista fiammingo di Jörg Kastner, pubblicato nel 2006, è un giallo storico, molto avvincente, dove tra realtà e finzione narrativa si assiste ad una serie di eventi intrecciati ad arte dall’autore. Molti sono gli elementi e i personaggi che fanno di questo romanzo un’opera pienamente riuscita: la città di Amsterdam nel 1600, l’arte fiamminga, le credenze intorno al colore blu, la religione, il pittore Rembrandt, Guglielmo d’Orange, i racconti di viaggi per mare verso terre esotiche, il commercio dell’epoca, l’architettura delle città, le associazioni segrete, le usanze e i costumi e molto altro ancora …
Una storia avvincente, romanzata ad arte da uno scrittore di cui non avevo mai letto niente prima. Tanti colpi di scena si susseguono da un capitolo all’altro, facendo crescere la suspense e l’attesa, insieme anche ad un po’ di confusione, poiché in ognuno qualcosa di nuovo si aggiunge a complicare le vicende.
Il personaggio, che ho più gradito, è proprio Cornelis Suythof, un ragazzo pieno di sogni, un giovane pittore apprendista alla ricerca della sua strada verso la notorietà, un astuto giovane uomo che si troverà coinvolto in vicende oscure, misteriose e colorate di sangue, oltre che del minaccioso colore blu. Dopo aver iniziato le indagini, per scoprire chi ha ucciso il suo amico, anche l’amore fa da motore e lo sprona, lo spinge in situazioni altamente pericolose. Viene aggredito su tutti i fronti, non solo dalle botte fisiche, che riceve, perché ficca il naso dove non dovrebbe, ma anche perché l’amore lo rende confuso. Infatti, due donne bellissime lo attraggono e lo portano ad agire, a non avere paura di ciò cui va incontro.
Il carattere irrequieto di Cornelis è veramente singolare e lo rende simpatico al lettore, che non può fare a meno di chiedersi perché capitino tutte a lui.
Le figure femminili sono timorose e di contorno nello svolgimento degli eventi. Ultimamente ho letto troppi libri con donne che gestivano situazioni impossibili e, vederle così remissive, non me lo aspettavo, ma non per questo le ho trovate inferiori, poiché la bellezza, delle due principali, è il loro punto di forza e l’aver affascinato Cornelis le rende importanti, seppur secondarie.
L’intrigo è stato davvero ben studiato. Per buona parte del libro, non riuscivo a capire a cosa servisse il prologo, ma a metà qualcosa ha iniziato a trovare il suo perché all’interno della storia.
Nella postfazione, l’autore si scusa anche per aver delineato un Rembrandt troppo umano, ma è così che se lo immaginava. Farlo agire in questa storia, è un po’ un rischio che però è stato ben sviluppato. Le sue opere sono note a tutti, ma queste vicende della sua vita prendono spunto dalle poche notizie che si hanno di lui.
È un bel libro, molto scorrevole, che consiglio a chi è appassionato d’arte o di gialli storici o a chi è alla ricerca di una bella storia avvincente per intrattenersi piacevolmente.