L'amore in un clima freddo
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Tanto rumore per nulla
Confezionato dagli Adelphi in una splendida edizione color ghiaccio con su impressa un'incantevole foto d'epoca risalente al 1931 e ritraente 4 donne (tra cui la stessa scrittrice) dell'aristocrazia inglese in posa nei loro appariscenti abiti da ricevimento, -L'amore in un clima freddo- si presenta al pubblico come un romanzo che mai potrebbe passare inosservato, soprattutto esteticamente parlando.
Nancy Mitford, primogenita di sei figli appartenenti all'aristocrazia inglese minore, smessi i panni della "lady", si improvvisa novella Jane Austen divenendo acuta osservatrice del bel mondo e arricchendo il testo di molti elementi di sicura matrice autobiografica.
La narrazione è lasciata a Fanny, una giovane che attraverso la conoscenza di Polly Hampton, sua amica d'infanzia, osserva e vive in prima persona questo mondo ingessato fatto di apparenze e convenzioni.
Attraverso il suo racconto, viene fuori un ritratto frizzante e dinamico, una galleria di personaggi invischiati in situazioni talvolta fin troppo stereotipate. Osserviamo con la lente di ingrandimento l'aristocrazia dei primi del novecento anche se già in evidente declino.
La Mitford ne spia i caratteri, ne studia i comportamenti e ricopre il tutto con una patina di ironia che a tratti diviene sottile e pungente critica, come a suo tempo fece già Jane Austen ma con i risultati che conosciamo. Le caratterizzazioni non sono gonfiate, vengono fuori nitide e realistiche proprio perché rubate ai ricordi di quel mondo dorato che le apparteneva; vere e proprie ombre gloriose che furono, toccate da una penna estremamente delicata.
Per quanto riconosca alla Mitford la capacità di esposizione ed osservazione, nonché lo stile fresco e gioviale che invoglia alla lettura, non posso fare a meno nello stesso tempo di coglierne la pochezza dei contenuti. Purtroppo resto dell'idea che questa classe sociale abbia molto poco da dire ma tanto da vantare e nei discorsi, così come negli accadimenti, nelle cene di gala e nei già "visti e rivisti" scandali di costume, annoia se stessa ed anche il lettore.
A letture come questa preferisco di gran lunga uno sceneggiato di qualità come Downton Abbey.
Quindi sconsiglio questo romanzo ai più riservando un posto in prima fila solo a chi vuol farsi un'idea dell'aristocrazia dell'epoca o completare un percorso individuale di letture a tema.
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- sì
- no