Io, Parsifal Io, Parsifal

Io, Parsifal

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Il mitico Re del Graal e suo figlio Lohengrin, il Cavaliere del Cigno, sono i protagonisti di questo romanzo dove la leggenda si fonde con la Storia ad identificarli con i davidicib Trencavel che guidarono la resistenza catara contro i Crociati in Occitania nel XIII secolo. Una storia segreta e finalmente svelata grazie alle lunghe ricerche dell'autore che getta una luce nuova e sorprendente sull'eroe immortalato da Wagner e che stregò personaggi come Ludwig di Baviera e Adolf Hitler.



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Io, Parsifal 2007-12-12 10:56:24 Renzo Montagnoli
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Renzo Montagnoli Opinione inserita da Renzo Montagnoli    12 Dicembre, 2007
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Per sapere di più sul Graal

Nell’ultima di copertina c’è scritto questo:

“Parsifal, il mitico Re del Graal, e suo figlio Lohengrin, il Cavaliere del Cigno, sono i protagonisti di questo romanzo dove la leggenda si fonde con la Storia ad identificarli con i davidici Trencavel che guidarono la resistenza catara contro i Crociati in Occitania.

Una storia segreta che getta una luce nuova e sorprendente sull’eroe immortalato da Wagner e che incantò personaggi come Ludwig di Baviera e Adolf Hitler. “

In prefazione, peraltro, l’ autore stesso dichiara che nell’opera svelerà il mistero del Graal del davidico Parsifal, attribuendo il merito di tale scoperta ai maestri medievali Flegetanis da Toledo e Wolfram von Eschenbach, che a suo tempo raccontarono i capitoli principali di questa storia realmente accaduta.

Per avvalorare questa affermazione, Javaloys fornisce, accanto a una cronologia dei fatti storici rilevanti, anche un quadro sinottico ove si definisce una corrispondenza fra i personaggi storici e quelli leggendari.

Il lavoro svolto è stato indubbiamente complesso, ma l’impressione che ho ritratto è che l’autore si sia trovato di fronte a una non facile scelta di percorso narrativo. Si deve essere detto: scrivo un saggio storico, oppure un romanzo storico, o addirittura un romanzo di fantasia, pur con agganci storici, dove l’aspetto esoterico sia dominante?

Probabilmente non è riuscito a darsi una risposta chiara, tanto che alcune pagine sono proprie di una ricerca storica, mentre altre sono un vero e proprio romanzo, con l’elemento magico presente, ma assai sfumato.

Ora, la valutazione dell’opera dipende molto dalle aspettative che il lettore si ritrae dalla stessa. Se desidera un romanzo di fantasia non ne sarà contento, ma se vuole farsi un’idea su chi erano Parsifal e Lohengrin, divertendosi a scorrere le pagine, che spesso sembrano condurre a una sequenza cinematografica, questo libro non potrà che piacergli.

I personaggi, cavalieri dell’epoca ben delineati nelle loro caratteristiche, prendono gradualmente forma e sostanza, dando vita a un intreccio che quasi costringe a seguire gli eventi che li vede protagonisti, tipo tornei, battaglie, assedi, avventure amorose anche.

Storicamente s’innesta poi la figura dominante e francamente esecrabile della Chiesa di Roma, tesa a fare crociate con scopi ufficialmente religiosi, ma con fini sotterranei ben più materiali. Questa è forse una delle parti migliori del libro, perché l’aspetto storico, se pur prioritario, finisce con l’essere raccontato in modo accessibile ai più, nonostante la complessità derivante da tutta una serie di intrighi che certo non mettono in buona luce l’opera del papato.

Nel complesso si tratta di un quadro medievale di pregevole fattura su fatti ed eventi a molti sconosciuti, ma che hanno una rilevanza di tutto riguardo nella storia europea, il tutto narrato con uno stile sobrio e anche accattivante. Penso si possa dire che questo libro costituisce l’occasione per saperne un po’ di più e se considerato in tale funzione è sicuramente raccomandabile.

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