Io, Gesù
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Ma perché?
Ed il tormentone continua.
In tutta sincerità pensavo che Gilbert Sinoué, autore francese di origine egiziana, riuscisse a scampare alla mania collettiva di molti.
Mi sbagliavo.
Pubblicato per i tipi della Neri Pozza, come tutti i suoi libri (magnifico "Il libro di zaffiro"), Sinoué premette che si tratta di un romanzo, quindi non di un saggio immaginifico. "Io, Gesù", tuttavia, si lascia leggere con la trascendente curiosità di un harmony ... ovvero con una fragranza intellettuale praticamente nulla.
Ed ecco la trama, o come la definisco io...la genialata: Gesù non è morto in croce, e fin qui nulla di nuovo, direte voi.
Aspettate.
Chi lo porta via dal legno? Nicodemo con la complicità di Giuseppe d'Arimatea, ricordo che entrambi facevano parte del Sinedrio.
Lo nascondono in una tomba della famiglia di Giuseppe e, dopo tre giorni di cure, voilà...lo trasportano " in un luogo non meglio precisato della Giudea" (sic).
Qui gli danno l'aut aut: o si mette a capo di una rivolta contro Roma o prende una barca per andarsene (genialata delle genialate!).
Ma perché, direte voi, i sacerdoti che l'hanno condannato lo vogliono salvare? Era tutto preordinato.
Aspettate, perché qui siamo di fronte al genio.
Caifa e Canaha sapevano, ripeto sapevano, che Gesù sarebbe stato salvato al fine di divenire il capo della rivolta.
Si tratta di una decisione che Gesù, dagli torto, non riesce a prendere immediatamente: partire o guidare una rivolta?
Nel frattempo chiede "papiro e calamo" ... per scrivere la propria vita.
E qui mi fermo perché gli amanti del trash hanno diritto alla suspense.
Riflessione : su Gesù, ebrei, cristiani , musulmani, stanno da secoli compiendo studi di grande profondità.
Io non entro nel merito.
Ma questa gente che scrive codeste puzzonate...qualche domanda dovrebbe pur porsela.
Soprattutto se la stessa gente ha scritto altri libri, più belli ... certo non dei capolavori...ma dei signori libri.