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Marco Tullio Cicerone
Un bel romanzo storico ambientato nella tarda Repubblica Romana. Il romanzo è fondato su temi non comunemente trattati nei libri del genere, spesso focalizzati su battaglie e personaggi guerreschi.
Questo lo rende un perfetto dosaggio di documentazione storica e capacità narrative. Il ritmo della narrazione è abbastanza sostenuto e rende la lettura mai noiosa. Le considerazioni sul mondo corrotto della politica repubblicana appaiono purtroppo molto attuali. A parer mio fanno di questa opera uno tra i più appassionanti romanzi storici mai scritti.
Letto d'un fiato insieme al seguito Conspirata, sono in attesa del terzo episodio.
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insomma...
Harris, solitamente svolge un compitino da bravo scolaro, inserendo i giusti riferimenti storici e insaporendo il tutto con una spruzzatina di suspance. Ciò che però non gradisco, in questo come in altri suoi titoli riferiti all'antica Roma, è la presenza di brutti scivoloni storici: non puoi inserire la parola "carta" in un libro che parla di una vicenda svoltasi prima dell'avvento di Cristo. Qualcuno potrebbe pensare che in inglese carta si scrive paper, assonante con la parola papiro in italiano e quindi potrebbe dare la colpa al traduttore. Ma quando, qualche pagina più avanti, leggi la parola granturco, hai una conferma schiacciante della poca attenzione con cui il libro è stato scritto. Poniamo il caso che il traduttore (Renato Pera) sia stato ubriaco e che abbia fatto un pessimo lavoro, anche così il romanzo non regge per la quasi assoluta mancanza di dialoghi, soprattutto in un libro che parla di Cicerone, uno che ha fatto della parola la ragione della sua immortalità. In alcune parti, poi, lascia alcuni argomenti in sospeso: dice che Cicerone convinse il senato di una sua opinione con un discorso, e poi non lo racconta (anche sinteticamente). Insomma, troppi buchi, troppe parentesi.
Per uno abituato a Ken Follet, Wilbur Smith, John Grisham ed altri autori della stessa risma sarà un capolavoro. Per me, che sono un fastidioso pignolo e che amo i rompicapi, è una favoletta da bimbi
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BELLISSIMO ED INSOSPETTATAMENTE ATTUALE
Un libro scritto molto bene con dialoghi acuti e mai banali , in poche pagine ci trasporta nel mondo dell'antica Roma , sembra di vedere Cicerone mentre combatte in tribunale contro la "cricca" dei Metelli. Svela con notevole intelligenza tutti i retroscena di corruzione , avidita', ricerca esasperata del potere la prevaricazione dei ricchi e potenti su tutto e su tutti.... non vi dice nulla tutto cio' ?? Ci fosse un Cicerone anche oggi !! Insomma un libro che grazie alla perfetta ricostruzione storica ci immerge nella Roma repubblicana ma che nello stesso tempo visti gli argomenti trattati ci fa' riflettere sull'Italia di oggi.