Il viaggiatore del secolo
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L'ottocento contemporaneo
Hans, traduttore e viaggiatore, si trova casualmente a passare per Wandernburgo, un'anonima cittadina tedesca dell'Europa post napoleonica. Non pensa assolutamente di fermarcisi a lungo, lui ha ben altre mete che lo attendono, eppure qualcosa lo trattiene. Il reticolo di viuzze che sembrano cambiare posizione ogni giorno sfugge a qualsiasi memorizzazione e affascina; l'aria, la luce, lo scorrere del fiume sembrano impedirgli di allontanarsi. Nell'angolo della piazza un anziano suonatore di organetto restiste alle intemperie per far vivere la sua musica, e tra un minuetto e una polacca intrattiene Hans con parole sagge, serene e misteriose.
Le invisibili catene che lo legano a quel posto divengono ancora più solide quando viene introdotto quasi per caso al salotto letterario di una famiglia in vista di Wandernburgo, dove Hans soccombe al fascino della bella Sophie e stringe una fraterna amicizia con lo spagnolo Alvaro.
Tra incontri segreti con l'amante, nottate passate a chiacchierare nella grotta del suonatore, dibattiti filosofico-politico-letterari con i nuovi conoscenti, trascorre un anno in cui Hans è continuamente sicuro di ripartire presto.
Sullo sfondo, nelle notti umide e nebbiose, misteriosi stupri turbano la quieta cittadina.
Il libro è incredibilmente affascinante: sembra di essere catapultati in una classica vicenda da romanzo dell'ottocento, ma lo stile e lo sguardo sono quelli del XXI secolo. E' come se Neuman avesse deciso di scrivere un classico dicendo e vedendo finalmente tutto ciò che i suoi colleghi del passato dovettero tacere, per pudore, censura o semplicemente per effettiva ignoranza del futuro.
Lo stile è impeccabile e si adatta perfettamente all'opera, sembra anzi che venga esso stesso modellato dalle vicende. Si alternano nel lettore rabbia, tenerezza, allegria, e paradossalmente è il personaggio più povero ed emarginato ad avere uno sguardo più profondo e sereno sull'esistenza, mentre emerge chiaramente tutta la futilità dei fronzoli della nobiltà. In questo senso un personaggio riuscitissimo, a mio parere, è il promesso sposo di Sophie, tanto ricco e vanitoso quanto ignorante e patetico.
Neuman è bravissimo a far intuire il carattere di ognuno attraverso le sue parole e lo scambio di battute che ha con gli altri. Le descrizioni dei paesaggi sono a dir poco poetiche.
Un romanzo da leggere e vivere. Personalmente ho anche la fortuna di avere dedica e autografo del simpaticissimo Andres Neuman. Più di così!