Il tesoro greco
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
Professione archeologo
Risale al 1975 la pubblicazione di un corposo e splendido romanzo firmato Irving Stone, si tratta de “Il tesoro greco”.
Leggendo l'opera si comprende presto quanto stia stretto l'appellativo di romanziere a Stone.
Il racconto della vita del signor Heinrich Schliemann, precursore archeologo per passione e vocazione è talmente dettagliato e supportato da ricerche minuziose da evadere dalla definizione di romanzo storico; le licenze che l'autore si concede nella costruzione delle singole giornate e dei dialoghi tra i personaggi, si fondono alla perfezione con il tempo ed i luoghi narrati, facendo scaturire pagine e pagine di vita quotidiana che hanno sapore di Storia e non di finzione.
La vita di Schliemann, scopritore dei primitivi insediamenti della Troia cantata da Omero e di Micene in Grecia, è stupefacente di per sé, ma la mano di Stone ne disegna un ritratto come uomo e come archeologo degno di essere conosciuto, per approfondire gli studi intrapresi dal tedesco, le tecniche di scavo messe in atto, l'organizzazione capillare che funge da motore alle campagne di ricerca archeologica.
L'ambientazione di fine Ottocento è impeccabile, i territori greci e turchi sono palpabili, immersi nei loro odori, colori, usi e costumi oggi desueti, cristallizzati in queste pagine.
La penna di Stone è corposa, arrotondata, rigogliosa, ma non una parola o un'immagine può dirsi superflua.
Purtroppo è una penna che ha terminato di scrivere nel 1989, causando una gran perdita a chi si è affezionato alla sua maniera di raccontarci la vita di alcuni grandi della Storia, trovando la giusta misura tra narrazione e approfondimento storico-biografico.
Attualmente il panorama letterario inerente al genere, non propone nulla che sia all'altezza de “Il tormento e l'estasi”, “Brama di vivere”, “Darwin” e lo stesso “Tesoro greco”.