Il signore di Barcellona
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Il signore di Barcellona
Lo scrittore è riuscito a trasmettere l'amore che ha per Barcellona raccontando la vita del protagonista che vuole diventare cittadino a tutti gli effetti di questa meravigliosa città. Descrizione finssima dei luoghi e delle persone che si incontrano durante la lettura.
Romanzo storico, con una storia d'amore travagliata e la voglia di scoprire come tutto vada a termine. Mi piace molto l'idea di scrivere il punto di vista della storia anche da altri personaggi, che all'inizio sono estranei alla vita del protagonista, ma che inevitabilmente ne verrano a fare parte.
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IL SIGNORE DI BARCELLONA
Una bella storia da non perdere per gli amanti del genere, capace di catturare anche il lettore più esigente.
Scritta con una tecnica che oserei definire perfetta, dove non manca assolutamente nulla:
-Una location di tutto rispetto come Barcellona; una città che nel 1052 è in piena espansione.
-Un giovane, con il desiderio di diventare qualcuno, ma che dovrà combattere contro le avversità della vita per riuscire nella sua impresa.
-Una storia d’amore difficile ed intensa con risvolti impensabili.
-L’immancabile presenza del clero e della nobiltà le cui scelte e strategie si intrecceranno con i personaggi principali, fino a diventare un tutt’uno.
-Una ricostruzione storica molto dettagliata e coinvolgente, con una particolare attenzione alle tradizioni della religione ebraica, qui descritta in maniera molto attenta.
Quello che ricorderò di questo romanzo è il tentativo, ben riuscito, di descrivere la convivenza nella stessa città di più religioni. Nel “IL SIGNORE DI BARCELLONA “ è possibile rivivere l’aria che respirava fra cristiani ed ebrei che dovevano vivere fianco a fianco per interessi economici reciproci. Questa pacifica convivenza era forse anche dovuta ad una minaccia molto più pericolosa per entrambe le comunità, e cioè quella degli Arabi che erano veramente alle porte della città.
Tutti questi ingredienti fanno di questo romanzo un ottimo libro.
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Uno dei piu' belli in assoluto!
In apparenza assomiglia a "La cattedrale del mare", certo, il personaggio chiave che arriva a Barcellona e' in comune, ma e' una storia completamente diversa, ben descritta e colocata storicamente. Appassionante come il primo storico di Falcones, sono quasi 700 pagine da leggere in modo piacevole e coinvolgente.
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Il Signore di Barcellona
Siamo nella Barcellona dell' XI secolo, negli anni in cui questa città era uno dei principali scali commerciali del Mediterraneo. Il conte Ràmon Berenguer ripudia la seconda moglie per un'altra nobile, la contessa Almodis de la Marca; Ermesenda di Carcassonne, nonna di Ràmon, offesa dal comportamento del nipote, convince il papa Vittore II a scomunicare i due innamorati.
Nello stesso periodo, il giovane Martì Barbany arriva alle porte di Barcellona per riscuotere l'eredità lasciatagli da un padre quasi sconosciuto; da qui inizia l'avventura per Martì, che grazie alla sua determinazione riuscirà a diventare, da umile campagnolo, uno dei più eminenti signori della città.
Un romanzo davvero coinvolgente, scritto con grande maestria. E' solo vagamente storico, poiché alcune vicende realmente avvenute sono state leggermente modificate o datate diversamente (l'autore stesso spiega che la narrazione voleva essere un semplice romanzo). La vita di diversi personaggi conduce tra le vie più intricate e segrete della Barcellona dell'XI secolo, rappresentandoci come un dipinto, la situazione politica, economica e sociale del popolo da diversi punti di vista, amalgamati alla perfezione.
Così il nostro Martì, come Almodis, Laia, Barnat e tutti gli altri protagonisti ci descrivono il loro ampio e variegato mondo in modo palpabile e minuzioso, tanto da dare l'idea di trovarsi in loro compagnia.
Credo che storicamente la ricostruzione di Barcellona da parte dell'autore sia più o meno reale, e anche tutte le altre ambientazioni e culture sono rese in modo sintetico ma buono; il lessico è preciso e coerente, la scrittura scorrevole, mai pesante o noiosa.
I tanti volti della Barcellona gotica, raccontati con tale passione, non possono non emozionare il lettore che seguirà il nostro eroe e i suoi compagni (e nemici)col fiato sospeso fino alla fine. Consigliatissimo
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IL GRAN SIGNORE DI BARCELLONA
Piacevolissimo libro, ricco di avvenimenti e mai scontato.
Possono spaventare un pò le 680 pagine in cui si snoda il racconto, ma sono tutte fitte di una trama che ti invita a divorarle.
Di facile lettura anche per la lunghezza dei "capitoli", si è travolti dalla fantasia dell'autore che si intreccia a pennello con la reale storia di Barcellona del 1050.
Consigliatissimo
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Déjà vu....
Semba la Copia di "La cattedrale del mare" di Ildefonso Falcones.