Il segreto dello scrivano
Letteratura straniera
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
3/5
PUO' CONTENERE SPOILER :
Questo romanzo storico è molto simile ad un altro romanzo che ho letto, la biblioteca perduta dell'alchimista. Come tema, quindi, non ha granchè di originalità, è la solita avventura alla ricerca di qualcosa ed in questo caso, alla ricerca della decifrazione di un libro venuto in possesso da Flamel. La prima parte del romanzo è stata meravigliosa, l'alternarsi delle storie di Flamel e Mosè canches è stato un modo per voler continuare e non fermarmi più. Dalla seconda parte in poi, la storia si è concentrata solo su Flamel e questa cosa ha sminuito molto il mio interesse del libro. La seconda parte l'ho trovata davvero superficiale, avrebbero dovuto esserci maggiori informazioni su Venezia e sul continuo della vita di Mosè ed invece è stata un fiasco. Tutte le avventure vissute in giovane età da Mosè si interrompono bruscamente per lasciare spazio solo al cammino intrapreso da Flamel. COSì il lettore rimane deluso nel dover seguire questo lungo cammino, con la descrizione di tutti i posti della Spagna che affronta Flamel, senza interruzioni o altre storie di mezzo. La prima parte, inoltre, è anche più storica, vengono spiegate le battaglie di Poitiers e i personaggi reali di quell'epoca. La seconda parte invece cita a malapena i templari. Alla fine non ho nemmeno capito la funzione del gioco dell'oca e ci sono rimasta malissimo quando è morto Mosè, dopo una fantastica prima parte in cui si accompagnavo le sue vicende da medico/ rabbino, lo hanno fatto morire come nulla fosse. Davvero una delusione la seconda parte, avrei voluto anche maggior considerazione di Pernelle, avrebbero potuto alternare il cammino di Santiago di Flamel con quello che invece Pernelle stava facendo a Parigi in assenza del marito. E poi non parliamo del finale, dopo un romanzo di 400 e passa pagine, alla fine si scopre il segreto. Sarebbe bello se lo scrittore proponesse un sequel raccontando le avventure della coppia, una volta scoperto il mistero dell'immortalità.
Indicazioni utili
Manca qualcosa
Parigi 1356. Allo scrivano e provetto alchimista Nicolas Flamel viene consegnato in circostanze molto tragiche un testo antico appartenente all’antica comunità ebraica. Subito collegherà questo fatto ad uno strano sogno fatto qualche anno prima, dove un angelo gli anticipava proprio questo evento. Con l’aiuto della moglie proverà ad interpretare l’occulto contenuto del testo, ma dopo innumerevoli tentativi capiranno che per decifrare il testo dovranno avvalersi di alchimisti più esperti. Dopo circa vent’anni, non tenendo conto delle raccomandazioni di tenere tutto segreto, decide di mettere al corrente altre persone della suo ritrovamento. Inizierà per lui e per le persone che le saranno acconto una scia di morte ed eventi, che lo porteranno ad intraprendere un lungo e rischioso viaggio fino a Santiago di Compostela per trovare qualche risposta. Durante questo pellegrinaggio avrà modo di conoscere figure molto particolari ed ambigue, che in qualche modo cercheranno rispondere al suo interrogativo principale: qual è il segreto che nasconde il libro; quello di trasformare il metallo in oro? o qualche cos’altro? . Sulla sua strada dovrà però vedersela anche coloro che faranno di tutto perché questo non avvenga, e nel frattempo capirà quanto sia rischioso avere fra le mani un libro del genere.
Il romanzo non eccelle in nulla, in quanto scritto con poca incisività. La trama scivola dolcemente verso il finale ma l’impressione è quella che arrivato ad un certo punto non migliora di intensità. Non si può certo dire che sia un libro da denigrare, ma gli manca quel qualcosa che lo faccia in qualche modo decollare e paragonarlo ad altri romanzi del genere storico.