Il sangue dell'azteco
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Don Chisciotte
Come nei precedenti romanzi, l'autore narra la storia di un azteco errante, un meticcio in realtà, che come i suoi predecessori viaggia per l'attuale Messico ma più degli altri intraprende un percorso interiore lottando tra lo scetticismo, sulle usanze indios inculcatogli dall'istruzione cattolica/occidentale, e le proprie origini. Infatti a differenza dei precedenti capitoli, in questo Cristobal viene cresciuto da Cattolico apprendendo l'arte e la cultura occidentale e successivamente si avvicina alla cultura della sua terra natia, quella azteca. Un percorso a ritroso rispetto ai suoi antenati che solo in tarda età hanno cercato di comprendere la cultura e le usanze occidentali.
Come dice l'autore stesso per bocca di Cristobal "Come don Chisciotte... sono stato destinato dalla nascita ad avere un ruolo che mi rende diverso da tutti gli altri uomini", anche se nei primi romanzi, che raccontano la storia dei suoi antenati, c'è più avventura che in questo. Infatti il giovane Cristobal ovvero Cristo il Bastardo, solo verso la fine diventa protagonista attivo della sua vita.
Qui è possibile apprendere meglio la storia dell'impero Spagnolo in quegli anni ma attenzione perché spesso i racconti vanno dalla storia alla legenda e sta al lettore approfondire.
E' il penultimo romanzo di una splendida tetralogia durata 26 anni ed è il primo ad essere pubblicato postumo la morte dell'autore.
Leggerò sicuramente l'ultimo episodio "La furia dell'azteco" anche se non ho ben chiaro il romanzo, anch'esso postumo, "Fuoco azteco" se fa parte della serie e se, ai tempi, volle essere solo una manovra commerciale.
Indicazioni utili
La fine della trilogia
"Il sangue dell'azteco" è il libro che chiude la trilogia della storia della discendenza di Mixtli, protagonista del primo libro della saga: " L'azteco". Jennings ci rende partecipi sia nelle descrizioni, che nello stile narrativo, di un mondo pieno di violenza e ingiustizie, perpetuate ai danni dei più poveri ed indifesi. Ci troviamo nei decenni successivi alla conquista e distruzione del mondo azteco, i superstiti indios sono ormai schiavizzati e solo un ristretta minoranza sopravvive nei pochi villaggi resistiti all'urto della conquista spagnola. I governatori spagnoli sdegnano qualunque contatto con gli indios e odiano ancor di più i figli nati dall'unione tra uno spagnolo e un indios: i mestizos. Il protagonista è proprio uno di questi. Cristobal, figlio di uno spagnolo e di un'india, resisterà ai misteri e ai crimini che caratterizzano la sua nascita, per poter rilevare il sangue nobile che gli scorre nelle vene. Jennings utilizza uno stile narrativo ancor più confidenziale verso il lettore, non mancano i momenti in cui Cristobal ci rende partecipi di qualche battuta o confidenza. Voluminoso come " L'ateco" ,conquista per la storia e per il carisma di alcuni personaggi, sia principali che secondari. Cambia invece l'ambientazione, diventando ( nonostante sia ambientato in Messico) molto più "europea" ;il mistero e la magia azteca sono relegati in pochi capitoli e tranne che in qualche capitolo, gli indios diventano "la cornice" di un'opera avente protagonista gli scontri razziali tra i mestizos, gli spagnoles e i negros. Gary Jennings confeziona un' opera piena di passione,azione e drammaticità, trasportando il lettore in uno dei periodi più tumultuosi della storia. Assolutamente consigliato