Il respiro di Amon
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Giallo d'Egitto.
Secondo volume della serie che vede per protagonista il Principe Meren alla corte di Tutankhamon.
Molto simile nella trama e nello svolgimento al primo capitolo di cui ne è il seguito cronologico.
Non è di certo un capolavoro, ma un buon giallo con ambientazione storica, che ha qualche spunto positivo.
L'antico Egitto non rimane sullo sfondo, anzi è molto presente con i suoi luoghi e le sue tradizioni, sia nell'ambiente che nelle menti dei protagonisti, con le loro credenze e la loro cultura.
Non viene però "spiattellato" come una lezione di Egittologia, semplicemente affiora in ogni pagina.
La parte più negativa di tutto il libro sono i nomi dei vari personaggi: troppi e troppo difficili, io nonostante il romanzo sia davvero molto corto, ho fatto fatica a "riconoscerli" a ricordarli, dovendo, a volte, fare un passo indietro tra le pagine per "capire di chi stessi leggendo le gesta.
Fortunatamente, scopriamo qualcosa di più sul passato del protagonista e della sua famiglia, mo non troppo e sopratutto non abbastanza.
Bello il paragrafo:
"Di conseguenza Meren oscillava tra il senso di colpa per gli errori, i difetti, i fallimenti del fratello e della sorella, come pure di chiunque altro, e un risentimento furente per le responsabilità che doveva assumersi."
Molto bello anche il personaggio di Ebana, cugino di Meren e Gran Sacerdote di Amon.
Personaggio enigmatico e ricco di chiari-scuri.
Consigliato agli amanti dell'antico Egitto ed agli appassionati di gialli con ambientazione storica.
Io semplicemente leggerò anche il terzo volume perchè lo posseggo già, ma senza grandi entusiasmi.