Il maestro di blu
Editore
Nato nel 1970, Olivier Bleys ha pubblicato vari romanzi, tradotti in una decina di lingue, e vinto molti premi. Per Piemme ha già pubblicato Il mercante di tulipani (oltre 100.000 copie complessive vendute) e Il maestro di blu (vincitore in patria del Premio François Mauriac de l’Académie Française).
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
I'm on the Highway to hell...
Questo romanzo è l'Inferno, nel vero senso della parola, e l'autore potrebbe essere una sorta di "demone creatore" che non conosce mezze misure.
O c'è il bianco o il nero, altrimenti il nulla assoluto, perchè tutti i personaggi della storia sembrano usciti da un film horror: tutti cattivi, sadici e sempre subdoli e ingannevoli. E basta. Qualche altro lato della loro personalità non viene minimamente accennato, nemmeno un briciolo di benignità, risultando così palesemente vuoti e odiosi, senza nessuna introspezione psicologica.
L'unica eccezione è data dal protagonista che, a mio parere, è un personaggio insopportabile: piagnucolone, volubile e privo di volontà. La marionetta più marionetta di tutte, insomma.
Il romanzo sembra addolcirsi quando si narrano le sue peripezie, quand'ecco che il tutto sfocia in un linguaggio pomposo, smielato e altamente artificioso e ossessivo da cui non ci stacca più.
Di questo Inferno del quindicesimo secolo non si parla nemmeno un po'dell'ambientazione e del contesto sociale, propinando pagine e pagine noiosissime di tecniche di produzione della tintura e del colore, dell'amore fin troppo ossessivo e più che altro carnale del protagonista per una ragazza e per il colore blu, oltre alle innumerevoli malefatte e delitti del maestro di costui e di altri personaggi.
Il tutto è tristemente condito da una bella (?) dose di volgarità, cattiveria e violenza, con un lessico asciutto e sbrigativo.
Volevo fare un tuffo nel passato con questo romanzo storico, ma invece l'ho fatto involontariamente all'Inferno e grazie al cielo ne sono uscita.
L'ho trovato un libro pieno di malvagità gratuita, come se Olivier Bleys avesse voluto dimostrare qualcosa che si avvicina al termine "vanità, prepotenza, arroganza e un maligno senso di superiorità". Come se sapesse più cose lui del mondo meglio di chiunque altro. In modo negativo, ovvio.
Brutto. Un libro semplicemente brutto, che non consiglio affatto.