Narrativa straniera Romanzi storici Il libraio notturno
 

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Il libraio notturno

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La trama e le recensioni di Il libraio notturno, romanzo di François Foll edito da Piemme. Parigi, 1572. Da anni la Francia è sconvolta da una sanguinosa guerra di religione tra cattolici e protestanti. In uno dei conflitti, il giovane Martin ha perso i genitori, barbaramente uccisi, e da allora vive con lo zio, fanatico cattolico, che lo tratta come un servo. Per evadere dalla sua triste esistenza, la notte il ragazzo si aggira sui tetti, assaporando di nascosto quella serenità che vorrebbe tanto conoscere. Una sera, spiando dalla finestra della ragazza di cui è innamorato, assiste a uno strano spettacolo: due uomini sfogliano furtivamente due libri che uno di loro ha estratto da un nascondiglio nel pavimento. Martin è analfabeta, nonostante lo zio faccia il tipografo, ma sa che quello che ha visto è pericoloso. In un’epoca dominata dal fanatismo e che sembra aver bandito la tolleranza e il buon senso, possedere il libro sbagliato equivale a una condanna a morte. Quando il 23 agosto, nella notte di san Bartolomeo, a un rintocco convenuto delle campane in tutta la città si scatena l’odio dei cattolici contro gli ugonotti, il sangue di migliaia di persone, uomini donne e bambini, scFrançois Follorre letteralmente per le strade. Sconvolto, Martin si rifiuta di unirsi all’ordalia di violenza in cui lo zio vorrebbe trascinarlo, e decide di rischiare la vita per mettere in salvo quei libri. Quei libri che, tra avventure, amori e pericoli, lo guideranno come un faro fuori dalle tenebre.

Ingegnere, François Foll è promotore di molte iniziative per la diffusione della lettura. Nel suo primo romanzo, Il libraio notturno, ha coniugato la sua duplice passione per i libri e per la storia.



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Il libraio notturno 2011-09-14 14:04:32 Argento
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Argento Opinione inserita da Argento    14 Settembre, 2011
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romanzo rosa-storico?

“Nel sesto giorno d’agosto dell’anno di grazia 1570 il cuore di Parigi ansimava.” Con questa frase comincia il corposo romanzo Il libraio notturno. Inizialmente inganna, ma piano piano svela gli ingredienti di quello che potrebbe essere “etichettato” un romanzo rosa-storico. E non lo dico con disprezzo perché io ho cominciato a scrivere tanti anni fa e scrivevo proprio romanzi d’amore o rosa-storici. Quindi ho rispetto per chiunque li scriva, tra l’altro documentarsi dal punto di vista storico è una fatica immane. L’unica cosa in cui differisce è il protagonista: un ragazzo.
In una Parigi infiammata dalle lotte religiose tra cattolici e protestanti, o ugonotti, come si chiamavano quelli francesi con tendenze calviniste, Martin, giovane orfano adottato da uno zio fanatico cattolico che lo tratta come un servo, conduce una esistenza infelice e piena di privazioni. Ma Martin la notte scivola sui tetti di Parigi per cercare quella serenità a cui aspira. Spiando dalle finestre troverà l’amore, non solo per una donna, ma anche per i libri. E sarà questo amore che lo aiuterà a sopportare tutte le vicende affannose che gli capiteranno.
Seguiamo Martin dalla giovinezza all’età adulta, passando per Parigi infiammata da lotte intestine, dalla strage di San Bartolomeo, quando vennero uccisi diecimila protestanti in nome di Dio, attraversando la Svizzera, per finire con l’Editto di Nantes che pose fine alle guerre religiose francesi.
Sebbene, sia nel linguaggio che nella trama tutto è simile al romanzo rosa-storico, il libro, che è ben scritto e direi anche ben tradotto, ha il merito di essere scorrevole, nonostante le lunghe pagine di storia e anzi, proprio per questo, ha un merito in più: mi ha fatto venire la curiosità di conoscere meglio quelle pagine di storia.

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