Il figlio della steppa
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La storia delle grandi pianure
Questo libro in 2 aggettivi ? Epico e Coinvolgente. Il primo libro dellaserie di Gengis Khan stupisce in posistivo. Avevo già letto un libro(ne) su Gengis Khan scritto dal buon Franco Forte, ma era ovvio che un libro non bastava e tralasciava un sacco di cose. Così, spinto dal mio interesse per questo condottiero ho deciso di leggere questa saga di Iggulden e non tradisce le aspettative.
La vera storia di Temujin narrata così com'è ci è giunta nei secoli, tramandata e tradotta dal mongolo al cinese ed infine in Inglese, poi sapientamente romanzata da Iggulden in un libro capace di tenere i sensi tesi e l'amina sognante.
Questo libro racconta la storiadi Yesunghei e della venuta al mondo di Temujin, delle fondamenta del futuro impero mongolo che temujin il grande sarà in grado di mettere in piedi.
Le ambientazioni fredde e deserte delle immense pianure sono meticolosamente descritte, il freddo e il gelo invernale sembrano uscire dal libro, così come le usanze, i costumi, le battaglie delle tribù nella steppa. Il ritratto del crudele Gengis Khan così come noi lo conosciamo è in parte ribaltato. Non era un uomo malvagio, ma un uomo giusto e orgoglioso, capace di compiere gesta malvage quando riteneva ce ne fosse bisogno (come l'assassinio del fratello ad esempio), un profilo in cui è facile immedesimarsi ed in cui non si può non provare ammirazione.
Come gli dei avevano predetto, nacque con un grumo di sangue stretto nella mano, Temujin farà grandi cose che vanno aldilà di uomini normali.
NOTA: la saga di gengis khan di Iggulden è composta da 5 volumi
1) Il figlio della steppa
2) Il volo dell'aquila
3) Il popolo d'argento
4) La città bianca
5) Il signore delle pianure
Indicazioni utili
I venti gelidi del nord scaldano l'anima.
Epico;
Maschio;
Avvincente;
Avventuroso;
Dal Respiro Biblico;
Ambientato nelle steppe mongole del 12 secolo; Questo romanzo storico e' magnifico, la storia vera, di Temujin, negli immensi paesaggi della mongolia. Immerso in una vita dura e fredda scaldata dalla voglia di riscatto per se stesso prima, e per il suo popolo poi.
Il libro si presenta come un racconto di formazione dove si racconta la crescita di colui che diverra' Gengis Khan. Perfetto nello stile e nei contenuti, l'autore riesce nel compito più difficile: riesce a farci innamorare di una figura che per la nostra tradizione storica e' semplicemente crudele.
I paesaggi, la vita, le armi, gli abiti, il clima, l'alimentazione, le tattiche di guerra, gli usi ed i costumi, la vita famigliare, tutto ma proprio tutto viene descritto inserendolo nella pura avventura.
Avventura e storia si fondono quindi, in un romanzo storico molto accurato, ma anche molto molto romanzato (ma questo per me non e' un difetto).
E' Facile immedesimarsi nei personaggi, impugnare una spada ricurva, od un arco a doppia curvatura, cavalcare con loro, combattere con loro e per loro.
E' facile amare le immense steppe, il mare d'erba, l'aria gelida che ti tempra le ossa. I venti gelidi del nord.
E' troppo facile amare il protagonista, immergersi nelle sue 'catastrofi' amare, amare ed ancora amare ciò che lui ama, combattere con lui, entrare nella sua famiglia e nel suo popolo. Il popolo d'argento.
Questo è attualmente il mio romanzo preferito. Dico attualmente perché nell'arco della mia vita il mio romanzo preferito è spesso cambiato... Prima era "Abissi d'acciaio" di Asimov, poi "Il signore degli anelli", in seguito "L'ultimo cavaliere" di King. Prima di questo era "Fight club".
Da diverso tempo però non trovo un romanzo superiore a questo.
Ovviamente la mia è un opinione estremamente personale: i miei gusti, i miei sogni, le mie ambizioni ed i miei desideri coincidono "attualmente" con Il figlio della steppa.
Indicazioni utili
Consigliato a chi vorrebbe una società meritrocratica.
Consigliato a chi vorrebbe poter lottare.
Consigliato a chi sogna di cavalcare.
Consigliato a chi sogna un ritorno alle origini, un ritorno ai beni primari, alle necessità vere.
Consigliato a chi odia il consumismo. La società attuale.
Consigliato a chi lotta ogni giorno.
Consigliato a chi lotta ogni giorno con se stesso.
Consigliato a tutti.
Coinvolgente
Ho scelto questo romanzo dopo essermi appassionato alla storia di Gengis Khan vedendo un film in televisione. Iggulden mi ha condotto nel gelido ambiente mongolo riscaldandomi con una storia avvincente e ben raccontata. La morte del padre, la cacciata assieme alla famiglia dalla tribù dei Lupi, la sopravvivenza contro ogni aspettativa. Mi sono scoperto a tifare Temujin nei momenti di difficoltà, ma anche ad inorridire davanti alle esplosioni di violenza dettate dal desiderio della vendetta e della supremazia. Vivere nel territorio mongolo significava, se uomini, combattere, uccidere od essere uccisi, se donne, seguire il proprio marito e dargli molti figli. Nel mezzo si allevavano pecore, si cacciavano marmotte, si cavalcava nella steppa. Ora mi aspetta il seguito.