Il cuore di tutte le cose
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 2
Alma, la donna dei muschi
"lei, la figlia di Henry e di Beatrix Whittaker, non era stata messa al mondo per annegare in un metro e mezzo di acqua. E seppe anche che se avesse dovuto uccidere per salvarsi la vita, lo avrebbe fatto senza esitare. Infine, l'ultima e più importante rivelazione: il mondo si divideva tra coloro che combattono una battaglia instancabile per la vita, e coloro che si arrendono e muoiono".
Alma Whittaker nasce a Filadelfia a inizio Ottocento, in una delle famiglie più agiate della società. Stimolata fin da piccola, si dimostra subito un'appassionata naturalista in cerca di scoperte. Circondata da grandi personalità e con una madre olandese tosta, Alma crescerà priva di affetto ma ricca di conoscenze.
Elisabeth Gilbert ci porta con le sue oltre seicento pagine a respirare un'aria ricca di scienza, natura e scoperte da una parte e dall'altra non evita le difficoltà della vita.
Noi cresciamo con Alma e con lei affrontiamo la vita che non sempre si presenta schietta e sincera.
Per me ogni libro è un viaggio, questo in particolare è stato molto lungo, non sono riuscita ad assaporare il libro tutto d'un fiato ma ho dovuto leggerlo a piccole dosi. Il libro è interessante sia dal punto di vista scientifico che storico, quello che forse manca è un po' di brio. La storia parte bene, siamo subito affascinati dalla vita del padre della protagonista, ma poi ci perdiamo un po' e spesso mi sono sentita smarrita in quella grande tenuta.
La storia di Alma è bella ma non avvincente. Sono contenta di averla letta ma sono sicura che non la rileggerò. Un libro che consiglio a chi vuol assaporare con lentezza una storia, qui non ci sono palpitazioni, si vive di rimpianti e si fanno tantissime riflessioni.
In conclusione lo consiglio a chi cerca una storia che non ti tiene incollato alle pagine ma che neanche ti allontana. Questa è una di quelle storie che non fai le tre di notte per finirla ma che la puoi assaporare in un arco di tempo più lungo. Una storia che non mette fretta, che come il muschio cresce piano piano ma che si fa valere.
"Non c'è niente di così irrinunciabile come la dignità, ragazze mie. Il tempo rivela chi ne è provvisto e chi no".
Buona lettura.
Indicazioni utili
Il cuore di tutte le cose.
"Niente è più essenziale della dignità ragazze mie, e il tempo dimostrerà chi ne è dotato."
Il libro racconta la storia di Alma Wittacker, di famiglia molto ricca, riceve un'istruzione eccezionale, fin da piccola non gioca con altri bambini, ma si rapporta con le persone grandi: scienziati e scopritori, soprattutto sul mondo della botanica, con i quali lei si intrattiene alle belle cene organizzate dal padre. Alma ha una mente brillante e perspicace, cresce con la voglia di dover sempre dare un perché alle cose ed una spiegazione logica a ciò che le gravita attorno, il padre è diventato ricco sfruttando la sua ostinazione, cocciutaggine, scaltrezza e furbizia, la mamma è di origini olandesi, severa, distaccata, intransigente e per niente amorevole, la bambina cresce in una bellissima casa di Filadelfia, con uno splendido giardino ricco di tantissime specie di piante portate a crescere lì da tutte le parti del mondo, lei non è nata per divertirsi e giocare, ma per studiare, imparare, scoprire e sperimentare, viaggia nella tenuta a cavallo del suo piccolo pony con a tracolla il suo kit da esploratrice. Tanto la sua intelligenza è eccezionale e straordinaria, quanto il suo aspetto fisico è inadeguato, il viso per niente grazioso ed il fisico non è aggraziato, troppo alta e robusta, un donnone che incute paura agli uomini anche per il troppo sapere.
Il libro è un percorso di vita, quello di Alma, di una donna di scienza, capace con la sua intelligenza di scoprire le teorie sulla specie umana, dopo aver vissuto per più di cinquantanni in America affronterà un viaggio che la porterà fino a Tahiti per scoprire la verità sul suo breve matrimonio con Ambrose Pike, ha bisogno di capire perché l'amore è sempre rifuggito da lei, concluderà la sua vita in Olanda, dalla famiglia di sua mamma, con la consapevolezza di aver vissuto per la conoscenza ed il sapere.
"Mi considero davvero fortunata. Lo sono, perché ho avuto la possibilità di trascorrere la vita intera a studiare il mondo. E facendo questo non mi sono mai sentita insignificante. Questa vita è un mistero, sì, e spesso una dura prova, ma se uno può scoprire qualcosa ha sempre il dovere di farlo, perché credo che la conoscenza sia il più prezioso dei nostri beni."
Leggendo "Il cuore di tutte le cose" comprendiamo che la vita è in tutto ciò che ci circonda, nella natura che rispecchia la stessa vita dell'uomo, chi riesce a sconfiggere le calamità che si presentano ogni giorno del nostro percorso, chi non resiste e non lotta per la sopravvivenza, è un codardo e rifiuta il grande patto della vita, questo è il grande insegnamento che ci lascia la protagonista di questo originalissimo libro.
"Chi non è attrezzato a sopportare la lotta per la sopravvivenza forse non avrebbe nemmeno dovuto iniziare a vivere. Il solo delitto imperdonabile consiste nell'interrompere l'esperimento della propria vita prima del suo termine naturale. E' una debolezza e un peccato, perché tale esperimento si interrompe, in ogni caso, molto presto: tanto vale quindi avere coraggio e la curiosità di resistere in battaglia, fino all'inevitabile sconfitta finale. Non affrontare la lotta per la sopravvivenza è un atto di codardia. Significa rifiutare il grande patto della vita."
"Il vincitore è tale sono finché non smette di vincere."
Elizabeth Gilbert è bravissima, ha una scrittura fluente, scorrevole e brillante e riesce a catturare l'attenzione del lettore anche in un libro con continui richiami al mondo della scienza e della botanica.