Il cacciatore capovolto. Il caso Abel
Editore
Recensione Utenti
Opinioni inserite: 1
La spy story più reale di cui possiate leggere
Il cacciatore capovolto - Il caso Abel
Amanti dello spionaggio e delle storie di spie riunitevi!!! Chiunque abbia letto un libro di Le Carrè o si trovi a suo agio in quelle atmosfere da guerra fredda deve leggere questo capolavoro di storia. Storia scritta da un russo, una ex-(quasi) spia che ha avuto l’opportunità di incrociare per un lungo periodo nella propria vita la spia per eccellenza: Mr Rudolf Abel. Si avete letto bene, quello su cui hanno girato il film “Il ponte delle spie” di Steven Spielberg.
Adelphi ha riesumato dai magazzini questo capolavoro nascosto in occasione dell’uscita del film sopra menzionato e del proliferare di libri pubblicati su questo affascinante episodio storico; la copia che mi è stata regalata (grazie fratello) e acquistata nel 2016 riporta la data di stampa del 1982 con la traduzione di Gigliola Venturi, anche questo un piccolo dettaglio che dà ancora più fascino a questo libro.
In questo romanzo, che poi tanto romanzo non è in quanto sono narrate vicende vere realmente accadute, è raccontata la storia dello scrittore Kirill Chenkin allievo, collega e “amico” della grande spia Rudolf Abel capace di farla sotto al naso agli americani per tanti ma tanti anni; in modo cronologico si susseguono i ricordi dello scrittore che spiega in maniera dettagliata e critica la vita nella Russia di quegli anni, la costante presenza e il costante ascolto dello Stato e il significato di essere spia in quella nazione, in quella società, in quel periodo storico.
Una spia del KGB non doveva essere un James Bond o un Jason Bourne tutto arti marziali e armi super fighe, una spia poteva essere chiunque finanche la casalinga della porta affianco; e attraverso l’occhio dello scrittore ci viene spiegato il meccanismo di reclutamento, il funzionamento degli agenti sotto copertura all’estero, la capillarità della loro infiltrazione e soprattutto la dettagliata descrizione di ciò che succedeva dietro le quinte di quella immensa e potentissima macchina che fu (che è!) lo spionaggio sovietico.
Un racconto pieno di autocritica, dove vengono fuori le storture dei due blocchi che si contrapponevano: il blocco sovietico e il blocco americano, uno stile di scrittura limpido come quello che ci si aspetta da uno scrittore russo, una ricchezza di dettagli e una capacità di creare le atmosfere, che immagino reali di quel periodo, eccezionale.
Pochi i difetti incontrati se non quello di volere, di pretendere che altri libri su questo argomento fossero scritti così bene!
Indicazioni utili
chi ha visto o vuole vedere la serie The Americans
chi è affascinato dallo spionaggio in generale