Narrativa straniera Romanzi storici I giardini di Ceylon
 

I giardini di Ceylon I giardini di Ceylon

I giardini di Ceylon

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"Erano ville eleganti, lontane dalla strada, alcune appena visibili dietro la vegetazione che le circondava. Erano le case dell'alta società di Ceylon, che prosperava sotto l'Impero britannico grazie all'economia coloniale." Questo è il sobborgo di Cinnamon Gardens, a Colombo; ed è qui che, alla fine degli anni Venti, si intrecciano le storie della giovane Annalukshmi e dello zio Balendran. Annalukshmi, insegnante ambiziosa, intraprendente e ribelle, dovrebbe come primogenita sposarsi. Solo così consentirebbe alle due sorelle minori di fare altrettanto. Ma sposarsi significa per lei abbandonare l'insegnamento; sperare in un destino che le riservi un marito non troppo tiranno. La tranquilla vita coniugale di Balendran, invece, viene turbata dall'arrivo imprevisto di Richard, l'amante degli anni dell'università a Londra. Costretto dai fantasmi del passato a riprendere coscienza della propria omosessualità, Balendran deve affrontare i sensi di colpa e il riaccendersi del lacerante conflitto con il padre, l'intransigente Navaratnam. Oppressi dalle convenzioni familiari, i due protagonisti si dibattono tra la difficoltà ad accettare ruoli imposti dalla tradizione e la paura della ribellione, dell'avventura verso l'ignoto. Sullo sfondo, il percorso aspro di una nazione in cui convivono più popoli e più religioni; gli echi delle prime agitazioni sindacali e del risveglio politico; un paese alla ricerca della propria identità storica e sociale di fronte a un potere coloniale che sta allentando la sua morsa.



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I giardini di Ceylon 2012-09-26 13:14:41 ombraluce
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ombraluce Opinione inserita da ombraluce    26 Settembre, 2012
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Un libro da leggere a vent'anni (o anche prima!)

Questo è uno di quelli che io definisco “libri chiave”, in quanto contiene la chiave che può aprire la porta per una vita più autentica e, quindi, felice. Selvadurai, in questo romanzo delicato e scorrevole, è sublime nell’evidenziare l’importanza di una vita consapevole e l'agguato che spesso viene teso dalla società e dalle persone che ci sono vicine. L'importanza,cioè, di una vita nella quale le scelte siano pertanto sinceramente nostre e non di chi ci circonda, neanche se sono persone che ammiriamo e amiamo. Si soffre e ci si stupisce insieme ai personaggi del libro, provando disperazione e sollievo insieme a loro. Annalukshmi è una giovane ragazza che vive la difficoltà della condizione femminile a Ceylon negli anni venti, Balendran è un uomo maturo con famiglia che dovrà fare i conti con la sua mai sopita omosessualità e la dipendenza totale dal padre. La lezione che se ne ricava è magistrale, per questo mi sento di consigliarlo ai più giovani: un libro così può fare veramente molto bene, toglie quel velo di apatia inconscia che a volte non ci si accorge di portare. Per chi invece è più avanti nell’avventura della vita, la lettura di queste storie tormentate può comunque consentire si “salvare il salvabile” o, almeno, può avvertire dal non scivolare nell’errore di voler padroneggiare la vita degli altri.

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