I giardini di Ceylon
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Un libro da leggere a vent'anni (o anche prima!)
Questo è uno di quelli che io definisco “libri chiave”, in quanto contiene la chiave che può aprire la porta per una vita più autentica e, quindi, felice. Selvadurai, in questo romanzo delicato e scorrevole, è sublime nell’evidenziare l’importanza di una vita consapevole e l'agguato che spesso viene teso dalla società e dalle persone che ci sono vicine. L'importanza,cioè, di una vita nella quale le scelte siano pertanto sinceramente nostre e non di chi ci circonda, neanche se sono persone che ammiriamo e amiamo. Si soffre e ci si stupisce insieme ai personaggi del libro, provando disperazione e sollievo insieme a loro. Annalukshmi è una giovane ragazza che vive la difficoltà della condizione femminile a Ceylon negli anni venti, Balendran è un uomo maturo con famiglia che dovrà fare i conti con la sua mai sopita omosessualità e la dipendenza totale dal padre. La lezione che se ne ricava è magistrale, per questo mi sento di consigliarlo ai più giovani: un libro così può fare veramente molto bene, toglie quel velo di apatia inconscia che a volte non ci si accorge di portare. Per chi invece è più avanti nell’avventura della vita, la lettura di queste storie tormentate può comunque consentire si “salvare il salvabile” o, almeno, può avvertire dal non scivolare nell’errore di voler padroneggiare la vita degli altri.