Gli otto di Stoccolma
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Karen Engelmann è originaria del Midwest americano. Ha vissuto per molti anni a Malmö, in Svezia, prima di trasferirsi nello Stato di New York.
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carte, ventagli e Scandinavia
Un battito d'ali di una farfalla provoca un uragano in un'altra parte del mondo diceva qualcuno.
E' questo il concetto che funge da base a questo romanzo ambientato in una Svezia tormentata dalla neve e dalle passioni.
La storia di ogni uomo è collegata da un filo invisibile a quelle di altri. Una ragnatela di relazioni tessuta dalle mani del fato.
Ciascuna parola o azione può avere effetti inaspettati su chi ci ama, su chi è nostro amico o nemico e persino su chi, anche solo per un istante, sfioriamo in una strada.
Ciascuno di noi, non sapendolo, è attore protagonista, spettatore o comparsa della vita di qualcun altro.
Engelmann crea un gruppo di personaggi assortito e vario, una squadra ben calibrata in cui ognuno riveste un ruolo preciso, nella vita degli altri e nella storia della Svezia, ma nonostante questo un ruolo che è imprevedibile fino all'ultima pagina. Ciascuno di essi dovrà confrontarsi con le proprie ambizioni personali e con il passo deciso ed imperterrito della storia che si fa portavoce di una rivoluzione antimonarchica.
Affascinante il personaggio della superba Contessa Uzanne e dell'artigiano di ventagli Nordèn, limpidamente descritti ed eleganti. Un po' meno vivace, se non noioso, il personaggio protagonista, il doganiere Larsson che ho trovato lento e dozzinale.
Affianco ai personaggi in carne ed ossa si accostano, senza però stonare, degli oggetti. Oggetti che si caricano di una forza estrema e che sono messi in grado di influenzare le sorti una nazione, tanto da muovere azioni, eventi ed emozioni.
Mi riferisco ai ventagli della Uzanne e alle carte della veggente Sofia Sparrow che in un gioco in cui tutto è permesso lotteranno, strumenti inconsapevoli nelle mani degli uomini, per il Trono di Svezia.
" Gli otto di Stoccolma" è un romanzo gradevole, piacevole.
Una lettura che di certo consiglio e che non risulta affatto impegnativa.
Qualche sbavatura certamente c'è, qualche ingranaggio nella trama che non va anche. Forse si sarebbe potuto fare di più e meglio.
Ma la storia, i paesi nordici e gli intrighi di corte hanno sempre il loro fascino. Seppur imperfetto... Promosso!