La giostra del piacere
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La giostra dei sentimenti
Quando ho iniziato la lettura di questo testo di Eric Emmanuel Schmitt, francese naturalizzato belga, chissà perché ho avuto la percezione (forse errata) di trovarmi nella tipologia nella quale Perec ed altri maestri eccellevano: quella “scrittura circolare” che se leggera e limpida sfocia nel capolavoro. La trama che si dipana in oltre seicento pagine (divorate nonostante la mia idiosincrasia immotivata verso i testi troppo estesi) è divertente, gradevole, fresca, profonda, concreta. Potrei aggiungere una serie di aggettivi qualificativi positivi, ma credo che ogni lettore possa scoprire elementi godibili in ogni personaggio, in ogni vicenda personale, in ogni carattere descritto. Il filo conduttore ha un punto di partenza: nella Place Guy d'Arezzo dimorano una serie infinita di pappagalli d'ogni specie e colore. In questo sfondo tropicale tutti gli abitanti di questa area di Bruxelles ricevono la stessa lettera su carta gialla con il seguente testo: “Questo messaggio solo per dirti che ti amo. Firmato: tu sai chi”. Una semplice dichiarazione d’amore che dà il via a una catena di vicende (divertenti, drammatiche, conflittuali, tragiche ecc..) che finiranno per sconvolgere la vita degli abitanti della piazza. L'autore li presenta ad uno ad uno: la fioraia dal carattere impossibile con il marito devoto e buonissimo, il giardinere bello e sempliciotto, la portinaia con amante afgano, l'economista prossimo a divenire presidente, la terza moglie gaudente della carriera di quest'ultimo, il professore di filosofia ed il suo compagno appariscente, la famiglia del banchiere, la maniaca in cerca di continue emozioni, la grassa con figlia adolescente, il ricco che mantiene l'amante, lo scrittore famoso che instaura un rapporto a tre con la amante della moglie, il ragazzo diciannovenne che vive con un terribile segreto, la mantenuta, la modella, il gallerista con segretaria devota, l'assessuato, la ricca rovinata dal gioco con pappagallo annesso, ecc... ecc... ecc... Di questo mondo Schimtt dipinge un meraviglioso ritratto dal punto di vista sessuale, in maniera così perfetta da superare qualsivoglia remora morale, che impedisce il giudizio anche nei confronti di personaggi sgradevoli (l'economista sessantenne continuamente in cerca di sesso; la “moglie” che con complicità maritale si fa possedere da chiunque e nei luoghi e modi più disparati; il banchiere che si da a frettolosi sfoghi omosessuali...). Tutto, alla luce della scrittura sempre originale e viva , ci appare soffuso di un intento etico nobile: nulla è immorale, ciò che per un individuo è tabù o inaccettabile, può essere la situazione ideale di un altro. In amore non c'è giusto o sbagliato ma la diversità diviene elemento di un unicum che esalta i sentimenti e non li frustra o peggio condanna. Un libro decisamente originale e piacevole.