Gang bang Gang bang

Gang bang

Letteratura straniera

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Cassie Wright, regina leggendaria del porno, decide di chiudere in "bellezza" la sua carriera battendo il record mondiale di Gang Bang (quella particolare performance porno nella quale una gentile signora fa sesso con un numero spropositato di gentili signori) e di farne un film. Il suo obiettivo è quanto mai ambizioso: 600 uomini. Il libro si basa su quanto dicono, pensano e fanno Mr. 72, Mr. 137, e Mr. 600 che attendono il loro turno in una stanza assai affollata e rumorosa.

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Gang bang 2014-05-08 08:53:05 Donnie*Darko
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Donnie*Darko Opinione inserita da Donnie*Darko    08 Mag, 2014
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Porno=specchietto per le allodole

Cassie Wright è una pornostar sul viale del tramonto, è comunque decisa a battere ogni record nell’ ambito dell'intrattenimento per adulti, il suo obiettivo consta nel far sesso con 600 uomini in una sola giornata e dar vita alla più imponente gang bang mai vista.
In attesa, in uno squallido locale, tra i tanti improvvisati attori, spiccano tre tizi.
Il giovane n.72, convinto di essere il figlio della donna, il n. 137, ovvero un divo della tv caduto in disgrazia e il n. 600, ex pornoattore di fama mondiale e compagno di Cassie in innumerevoli pellicole.
A completare il bizzarro quadretto la coordinatrice del cast Sheila, elemento solo in apparenza marginale.
Non è un sordido resoconto di performance sessuali, bensì una riflessione, come spesso capita in Palahniuk, sulla società odierna e sui vizi che la ammorbano. Ovviamente lo stile è il solito, surreale ed estremo, caratterizzato da un’ironia decisamente caustica applicata al malessere dei protagonisti.
Non tra i migliori del buon Chuck, ma ai fans mi sento di consigliarlo, anche per l’idea di partenza irriverente sviluppata attraverso un racconto che utilizza il porno per contrapporre la purezza di alcuni sentimenti all’ arrivismo più becero: quello dell’apparire ad ogni costo e votato all’ immancabile dio denaro.

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Gang bang 2012-06-12 09:53:35 C l a r a
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C l a r a Opinione inserita da C l a r a    12 Giugno, 2012
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Porno, pop corn e risate.

Dunque prima di concentrarmi sulla recensione di "Gang bang", vorrei riportare una mia impressione, condivisibile o meno, in merito a Chuck Palahniuk e a tutto ciò che ruota attorno alla sua produzione.
Sì, Chuck Palahniuk sta alla letteratura come Quentin Tarantino sta al cinema: geniali, sregolati, innovativi e dissacranti, accomunati anche dalle fortune alterne di cui godono ed hanno goduto le loro produzioni letterarie o cinematografiche.
Inoltre se è vero che sia i romanzi del primo sia i film del secondo possono essere ingabbiati in un genere che vien facile definire "pulp", è altrettanto vero che da tale genere i due non riescono ad uscirne (e non cercano neppure di farlo).
Ecco che allora finiscono entrambi per cadere nel cliché.
Ecco che allora diventano lo stereotipo di se stessi.
A questo fortemente contribuiscono il pubblico e la critica, che hanno aspettative sempre più elevate e che ben sanno che pur di stupire, pur di colpire a fondo, pur di far parlare di sè (bene o male, poco importa) entrambi sono disposti a tutto anche a diventare eccessivi, strabordanti, esagerati e innaturali.
E allora a pagina 10 di "Gang Bang" ci si trova davanti a questo passaggio:
"La cosa più simile alla sensazione che si respira oggi è quando ti pulisci muovendo la mano da dietro a davanti. Sei seduto sul cesso. Senza volerlo ti spalmi la merda sul retro delle palle flacide e raggrinzite."
E a questo punto io, che non sono certo una che si scandalizza, mi chiedo: caro Palahniuk, ma tutto ciò, era proprio necessario?!

"Gang bang" sta tutto nel titolo.
Cassie Wright, attrice porno sul viale del tramonto, decide di uscire di scena col botto, facendosi filmare mentre si unisce con 600 uomini nella stessa giornata, stabilendo così un record mondiale, imbattibile.
La vicenda però è tutt'altro che incentrara sul sesso, nel senso comune del termine. Tutta la storia ruota attorno alle considerazioni di tre uomini e dell’assistente di Cassie, che pazientemente attendono il loro turno nudi nella sala d'aspetto, tra video che proiettano senza sosta i successi della pornodiva, tortillas stantie, pop corn al gusto di polistirolo e strane pasticche blu che fanno gola ai 600 mandrilloni in attesa.
E così facendoci largo tra la folla facciamo conoscenza di Mr. 72, un adolescente pruriginoso convinto di essere il figlio abbandonato di Cassie che vuole solo abbracciarla e salvarla, Mr. 137, una star tv in declino per uno scandalo sessuale e Mr.600, un vecchio partner dell’attrice in numerose pellicole. A coordinare l’intera natura maschile in tutte le sue sfaccettature, e a fare in modo che la sua assistita possa raggiungere comodamente il suo record, è Sheila, segretaria di Cassie e responsabile dell’evento, che si aggira con nonchalance tra pance più o meno flaccide, muscoli più o meno cadenti e peni più o meno eretti.
"Gang bang" è una storia che si legge con un sorriso idiota sulla faccia, non è una storia pornografica in senso stretto.
Le paranoie, le ossessioni, le paure e le ambizioni dei protagonisti altro non sono che quelle di tutti gli uomini. E lo squallido set di un film porno è solo una metafora per descrivere qualcos’altro di più ampio: un mondo grottesco, violento e perverso.
Un mondo che paurosamente e tristemente assomiglia a quello in cui viviamo.

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Gang bang 2011-07-24 19:54:49 crisk
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crisk Opinione inserita da crisk    24 Luglio, 2011
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Non comune

Il libro narra la storia di una famosa pornostar che alla fine della sua carriera decide di raggiungere il record in una gang bang con 600 uomini, e rimanere all’apice del successo morendo sul set. I principali protagonisti del romanzo sono tre dei seicento, che aspettano in questa sala buia per essere chiamati sul set. E attraverso questi tre personaggi che emerge l’aspetto intrinseco della trama vera e propria. Emergono gli aspetti psicologici che hanno cambiato la vita di ognuno, la loro visione del sesso, dell’amore, e del rispetto verso se stessi e verso gli altri.
Sin dalle prime pagine si ha la sensazione che ci siano già tutti gli ingredienti per la conclusione, per cui sembra tutto scontato, ma la curiosità spinge alla lettura proprio per capire come l’autore stravolgerà il finale. Uno stile non proprio fluente ma singolare, e considerando il contenuto un linguaggio per nulla volgare.
Un libro stravagante, un po’ fuori dal comune.

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Gang bang 2011-03-02 20:50:51 patty81
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patty81 Opinione inserita da patty81    02 Marzo, 2011
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il porno è un pretesto

il porno in questo lobro c'entra e non c'entra.Non aspettatevi cose tipo"delta di Venere",(che tra l'altro non ha niente di erotico), perchè rimarrete delusi.Sul set di una gang bang, tre personaggi in fila ad aspettare il loro turno fanno i conti con le lloro coscienze e i propri fallimenti quotidiani,mentre il porno è visto come un veicolo per esserci,apparire,per dimostrare al mondo che anche lo schifo e il degrado può essere una maniera per lasciare il segno.le descrizioni di atti sessuali di sensuale ed eccitante non hanno nulla:sono poetiche come la descrizione di un banco di macelleria coi suoi quarti di bue e le bistecche.A tratti grottesco, mi ricorda molto un lavoro di Ammaniti, "Che la festa cominci",dove il finale è l'apoteosi del kitsch.
Tuttavia è un libro che a me ha fatto un pò riflettere: lo sapete che Annabel Chong è stata stuprata da ragazzina, prima di darsi al porno? Vuol dire che l'essere umano ha il tarlo della perversione, oppure che a volte le vittime, per esorcizzare il male subito,diventano i peggiori carnefici ?L'essere umano cerca la catarsi di se stesso autoinfliggendosi il male?

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palahniuk, ammaniti
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Gang bang 2011-03-01 20:28:13 alan smithee
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alan smithee Opinione inserita da alan smithee    01 Marzo, 2011
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bang bang: la fine del porno

Terzo romanzo che affronto di seguito che ha come sottofondo il cinema...solo che in tal caso si parla di porno. Anzi, il porno lo si sta girando...una gigantesca ammucchiata durante la quale la pornostar Cassie Wright tenta di passare alla storia battendo un precedente record: una donna contro 600 uomini. Quel diavolaccio di Palaniuk ambienta la vicenda durante la lunga attesa che spetta a tre dei seicento partecipanti, il numero 600, vero protagonista della vicenda, il ragazzino nr. 72 (e' davvero il figlio della pornostar protagonista?) e l'ambiguo e kitch Mr. 137.
Che dire? Palaniuk e' un geniaccio; parla di atti sessuali, membri, organi riproduttivi, atti sessuali e liquidi organici con una naturalezza di un cuoco in un ricettario di cucina: dopo qualche pagina non sembra piu' un tabu' ne' l'argomento, ne' le situazioni sempre al limite della rappresentazione circense. Di erotico rimane ben poco, ma tutto cio' e' assolutamente premeditato e va ad aggiungersi ai meriti dell'autore, che descrive un mercato dei corpi senza ergersi mai a giudice. Fantastici ed esilaranti i titoli dei film porno che vengono citati nel racconto, che alludono a originali capisaldi della storia del cinema.
Un ulteriore tassello importante di una carriera assolutamente unica dello scritore statinitense. Un'opera irriverente che forse solo Palaniuk avrebbe potuto scrivere. E un dubbio: sara' una santa (o una cinica calcolatrice) questa pornostar che intende immolarsi alla causa per devolvere il frutto del proprio sacrificio al figlio generato per sbaglio ad inizio carriera?

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...gli altri romanzi di Chuck Palaniuk, ai palati forti, a chi non si scandalizza tanto facilmente....
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Gang bang 2010-09-20 08:10:08 Miskin
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Miskin Opinione inserita da Miskin    20 Settembre, 2010
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Erotico?... noooo

Scopro questo libro classificato fra i romanzi erotici... mi pare una forzatura. Il sesso, al solito per le storie di Palahniuk è di notevole importanza, e l'ambientazione nel modo del porno facilita forse l'equivoco. Io trovo però che questo sia più un libro sul confronto generazionale, sul non accettare che il tempo passi.
Dentro poi ci troviamo anche altri ingerdienti, già inontrati nei precedenti romanzi, ma descrizioni erotiche ... mi pare proprio manchino

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Gang bang 2008-12-17 12:13:47 intruppone23
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intruppone23 Opinione inserita da intruppone23    17 Dicembre, 2008
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il porno c'è... ma non si vede

ormai chuck si diletta a pubblicare un libro l'anno.
non era neanche uscito in Italia questo libro che già su internet venivano pubblicate indiscrezioni sul prossimo.

ma il ciclostile palahniuk non è mai banale, anche se le idee potrebbero essere contestabili o meno.
questo libro in particolare... perchè più di 300 pagine ambientate in una sola stanza con 3 voci narranti più 1 potrebbero sembrare una scelta stilistica azzardata, per non parlare poi della storia.
una gang bang!
ma il libro scorre, si fa leggere, appassiona e richiede espressamente di essere finito.
lo stile è sempre il medesimo, avvincente e incalzante, e questo aiuta molto la storia, soprattutto in quei momenti in cui sembra arrancare.

non sarà tra i migliori di palahniuk, ma è stato un rischio, un azzardo e decisamente l'autore l'ha vinto con pieno merito.

e poi, cosa non da poco, parla di porno senza parlare realmente di porno!

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legge palahniuk e cerca letture che vadano al di la delle solite e consumate storie.
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