Furia. Passione senza tregua
Letteratura straniera
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Una trilogia assurda
Ultimo episodio della trilogia “Senza respiro”, che si proponeva di insegnare alle donne cosa si nasconde nella mente degli uomini (niente di meno!), prendendo come modello di riferimento del maschio medio tre proprietari di alberghi di lusso, sexy, ricchissimi e depravati.
Le donne designate, al contempo, non potevano che essere comuni figure femminili tratte dalla vita di tutti i giorni: pertanto, dopo Mia l’ingenua, pronta a mettersi a quattro zampe per un uomo più vecchio di lei ma di cui è innamorata fin da ragazzina, e dopo Bethany la senzatetto che ha trovato in pochi giorni l’amore, il collare e la tranquillità finanziaria, stavolta tocca a Josie, che il collare al collo lo porta già (ma è la sottomessa di un dominatore fittizio, uno che lo fa per gioco e non come credo di vita – orrore!).
Giustamente tocca ad Ash, il terzo e più torbido del trio aprirle gli occhi. E anche lei finirà felice, scodinzolante e mantenuta.
Alla fine della trilogia, possiamo anche tirare le somme: c’è un messaggio in tutto questo?
La parte più ridicola delle trame sono le cosiddette serate tra ragazze, quando le allegre oche escono tutte insieme, per condividere le loro esperienze di vita amorosa. E’ tutto un “ma quanto è premuroso il mio uomo! E’ così protettivo che non mi lascia mai uscire, se non ad orario e sotto controllo” “Che bello! Mi pedina sempre, mi dice di che cosa ho bisogno, mi compra quello che vuole lui e che è il meglio per me”, ecc. Ma quanto sono felici…e giù ad ubriacarsi fino a svenire.
E questo che ci propone la Banks: la felicità e non pensare, perché c’è qualcuno che pensa per te?
Una delle serie più assurde in cui mi sia imbattuta.
Poteva essere davvero meglio, bastava poco per renderla più accettabile, e invece le idee sono state così malamente buttate via. Il fatto che l’autrice, alla fine, ringrazi il team creativo che l’ha sostenuta nell’impresa fa ancora più riflettere.
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