Contratto fatale
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Opinioni inserite: 4
italiani-neandertaliani
devo premettere che avendolo letto anche in lingua originale, bisogna fare i complimenti a chi ha riadattato il testo, perché in lingua originale c'erano parti di frasi scritte in italiano totalmente sbagliate (tremende), di conseguenza prima di recensire era necessario leggerlo in italiano.
questo è il secondo libro della serie "marriage to a billionaire" della Probst e probabilmente questo è il libro meno riuscito dei i tre che ho letto finora.
La pecca maggioredi questo romanzo(per noi italiani) è come L'italia viene mostrata: un branco di poveri retrogradi, maschilisti, che seguono tradizioni assurde e abbastanza anacronistiche. Donne il cui unico scopo nella vita è quello di sposarsi e cucinare (di conseguenza) per il bel marito.
Insomma,Jennifer, anche l'Italia nonostante i suoi problemucci, e la sua non totale avanguardia, è scampata (già da un po' oserei dire) dall'ideologia dell'uomo delle caverne.
Diciamo che sarebbe stata anche abbastanza credibile l'ambientazione, se non mi avesse tirato in ballo BERGAMO! va bene tutto, ma con una storia del genere l'ambientazione doveva essere in uno paesino sperduto o tra le montagne oppure nel cuore del sud Italia, insomma dove l'ondata di innovazione e modernità di pensiero può essere un pelo indietro rispetto ad una città come Bergamo o in generale città del XXI secolo.
Detto questo, i protagonisti sono Maggie (sorella di Nick e migliore amica di Alexa) e il" Conte" Micheal Conte, imprenditore italo americano amico di famiglia.
Entrambi attratti l'uno dall'altro ma altrettanto pieni di riserve sul lasciarsi andare, perchè pienamente consapevoli del sentimento che provano l'uno nei confronti dell'altro.
La tensione sessuale, e il romanticismo sono sempre presenti questo va detto e la storia non è raccontata male. ma il problema è la cornice di fondo, che purtroppo rovina la storia.
questi due protagonisti avrebbero potuto fare i fuochi d'artificio se solo fossero stati lasciati nel loro contesto americano. (questo per dire che è meglio scrivere di quello che si sa, per evitare di fare gaffe).
io lo consiglio se siete curiosi di vedere l'evoluzione di questa simpatica serie, peccato solo per l'ambientazione.
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gli uomini così purtroppo non esistono....
a me è piaciuto molto e mi ha fatto sognare, però è talmente tanto simile al primo libro (contratto indecente) che alla fine tutto era un pò scontato...
concordo con Aamarilli73 sul discorso del medioevo parlando dell'Italia (purtroppo gli stranieri ci vedono SOLO così) ...
comunque lo consiglio, perchè ti trascina in un vortice di sensazioni che purtroppo ogni tanto dimentichiamo...
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PROTAGONISTA ITALIANO.. MAH!
Personaggi interessanti certo, ma leggerlo non mi ha provocato nessuna scintilla come invece ha fatto Contratto Indecente... Non so, forse son stata io a pretendere troppo..
Fatto sta che non mi ha colpito affatto!
L'attrazione tra i due è innegabile, ma non si suol dire "gli opposti si attraggono"? E allora perchè Maggie e Michael sono dannatamente così uguali??
Complicati, indaffarati a cercare l'un l'altro, imbronciati, felici, complici, colpevoli e poi... puff ATTRAZIONE!
Ma non sanno parlare d'altro?
Che c'è? Lui è incapace di trattenerlo nei pantaloni e lei è così ossessionata da toglierglieli?
Oh andiamo.. Stavolta la Probst mi ha fatta appassionare più al gatto antipatico che all'uomo del libro..
Sarà forse per la sua nazionalità?
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Nuova trappola per miliardario
L’invocazione alla Madre Terra (ovvero scrivere su un foglio di carta le qualità desiderate in un uomo, e bruciare il tutto con un piccolo falò, recitando un incantesimo d’amore) ha già funzionato una volta, con Alexa e Nick in Contratto Indecente (primo volume della serie). Perché non riprovarci?
Maggie, la migliore amica di Alexa, è ancora alla ricerca dell’uomo giusto, anzi, forse l’ha già incontrato, ma nessuno dei due l’ha capito oppure entrambi hanno avuto semplicemente paura ad ammetterlo. E stavolta il milionario da accalappiare (si tratta pur sempre della serie Marriage to a Billionaire!) è il focoso e cinico Michael Conte da Bergamo, titolare di una catena di pasticcerie italiane.
Mah. Rispetto al primo episodio, che mi aveva lasciato deliziata, questo non è stato all’altezza delle aspettative. La trasferta in Italia, con usi e costumi da medioevo, e tutti che non pensano ad altro che a cucinare e a salvare l’onore della famiglia, non mi ha convinto granché.
Il Conte è un personaggio degno di considerazione, con quel suo sguardo incendiario e quella camicia bianca che si apre a sipario su muscoli e ventre piatto. Ma la trama è un po’ banale, e il finale troppo affrettato, quasi che la Probst non vedesse l’ora di arrivare in fondo, per affidare il libro degli incantesimi alla prossima ragazza in cerca di milionario.
Nel complesso divertente, ma dal Conte io volevo di più. Mooolto di più.