Narrativa straniera Romanzi autobiografici Voglio sappiate che ci siamo ancora
 

Voglio sappiate che ci siamo ancora Voglio sappiate che ci siamo ancora

Voglio sappiate che ci siamo ancora

Letteratura straniera

Editore

Casa editrice

Esther Safran Foer è cresciuta in una casa in cui il passato faceva troppa paura per poterne parlare. Figlia di genitori immigrati negli Stati Uniti dopo essere sopravvissuti allo sterminio delle rispettive famiglie, per Esther l'Olocausto è sempre stato un'ombra pronta a oscurare la vita di tutti i giorni, una presenza quasi concreta, ma a cui era vietato dare un nome. Anche da adulta, pur essendo riuscita a trovare soddisfazione nel lavoro, a sposarsi e a crescere tre figli, ha sempre sentito il bisogno di colmare il vuoto delle memorie famigliari. Fino al giorno in cui sua madre si è lasciata sfuggire una rivelazione sconvolgente. Esther ha deciso allora di partire alla ricerca dei luoghi in cui aveva vissuto e si era nascosto suo padre durante la guerra, e delle tracce di una sorella di cui aveva sempre ignorato l'esistenza. A guidarla, solo una vecchia foto in bianco e nero e una mappa disegnata a mano. Quello che scoprirà durante il suo viaggio in Ucraina – lo stesso percorso che Jonathan Safran Foer ha immaginato per il protagonista del suo romanzo, Ogni cosa è illuminata – non solo aprirà nuove porte sul passato, ma le concederà, finalmente, la possibilità di ritrovare se stessa e le sue radici.



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 1

Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0  (1)
Contenuto 
 
3.0  (1)
Piacevolezza 
 
2.0  (1)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Voglio sappiate che ci siamo ancora 2022-02-18 22:16:03 ALI77
Voto medio 
 
2.3
Stile 
 
2.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
2.0
ALI77 Opinione inserita da ALI77    19 Febbraio, 2022
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

PER NON DIMENTICARE

L'autrice del libro è anche la protagonista di questa storia, è figlia di genitori che sono sopravvissuti all'Olocausto, lei è cresciuta non conoscendo la sua vera data di nascita o il luogo dove fosse nata.
In casa non si parlava mai del passato, era un argomento tabù, dopo il suicidio del padre la madre non ha mai voluto rispondere alle sue domande sulla guerra.
Ora Esther è una donna adulta e non può più aspettare di sapere la verità, nonostante sia affermata sul lavoro, sia sposata e abbia dei figli si sente incompleta e vuole ricostruire il suo passato e i pezzi del puzzle che mancano nella sua vita.
"E' stato detto che gli ebrei sono un popolo astorico, più interessato alla memoria che alla storia. Un fatto curioso nella lingua ebraica manca una parola precisa che connoti la storia. Zikaron e Zakhor, usate al suo posto, si traducono «memoria»". (citazione)
Un giorno alla domanda di Esther la madre si lascia sfuggire un dettaglio e capisce che deve indagare e parte per un viaggio per scoprire dove il padre aveva vissuto durante la guerra e conoscere cosa fosse successo veramente.
Esther sa che è doloroso scoprire la verità, è consapevole che questo viaggio le procurerà molto sofferenza ma è anche necessario conoscere per andare avanti e per capire le proprie origini.
"La storia è pubblica. La memoria è personale. Riguarda racconti ed esperienza selezionate. La storia è la fine di qualcosa. La memoria, l'inizio."(citazione)
Da queste pagine si intuisce quanto l'autrice tenga alla sua famiglia e quanto la memoria sia importante e ricordare il passato è necessario per non dimenticare.
Nonostante il tema molto interessante, la struttura narrativa non è stata altrettanto facile da seguire, la scrittura di Esther non è affatto scorrevole e alcune parti erano veramente noiose.
"I ricordi non sono statici; cambiano con il tempo, spesso fino al punto da conservare solo una vaga somiglianza con ciò è realmente accaduto."(citazione)
Mi è sembrato che questo libro fosse più una sorta di diario personale o un quaderno per gli appunti, in quanto i fatti erano slegati tra di loro, probabilmente questa storia è molto personale e doveva rimanere solamente come "memoria" per la sua famiglia.
Probabilmente sarebbe stato meglio che questi ricordi venissero trasformati in un romanzo dove veniva raccontata la storia, prendendo spunto da quella vera della sua famiglia.
"Così i miei antenati avrebbero avuto la certezza che non li aveva dimenticati. Che ci siamo ancora."(citazione)
La prima parte del libro e la conclusione sono state le parti migliori, questo però è davvero troppo poco per consigliare la lettura di questo romanzo.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
60
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Fumana
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Triste tigre
Il mio sottomarino giallo
Psicopompo
Un'estate
Le schegge
Perdersi
Dipendenza
Gioventù
Infanzia
Nuoto libero
Il ragazzo
Gli anni
Le inseparabili
Abbandono
Chiamate la levatrice
Un pollastro a Hollywood