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Un'estate

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Dall'autrice di Piccole cose da nulla, il capolavoro che ha ispirato il film The Quiet Girl. Una fattoria nella campagna irlandese, una bambina silenziosa, un padre e una madre non suoi. Claire Keegan tratteggia un lessico sentimentale dell'accoglienza e dell'amore genitoriale, in un racconto di sommessa e struggente bellezza. «Poi attraversiamo il tepore della cucina e lei mi dice di sedermi, di fare come se fossi a casa mia. Sotto il profumo di qualcosa che cuoce nel forno c’è una punta di disinfettante, candeggina forse. Toglie dal forno una crostata di rabarbaro e la mette a raffreddare sul piano della cucina: sciroppo bollente sul punto di traboccare, foglie sottili di pastafrolla saldate alla crosta. Dalla porta entra una corrente fresca ma qui è caldo, immobile, pulito».



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Un'estate 2023-12-09 15:33:25 68
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68 Opinione inserita da 68    09 Dicembre, 2023
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La fucina dei sentimenti

Sentirsi a casa fuori di casa, un’ aria famigliare senza la propria famiglia, persone e parole nuove, un luogo senza vergogna e segreti in cui sostare e sentirsi bene.
Questa l’ estate vissuta dalla piccola e silenziosa protagonista, una bambina in prestito che osserva, ascolta, legge i pensieri altrui, affidata alle cure di una coppia, i Kinsella, in una fattoria della campagna irlandese, un’ immersione in un quotidiano sconosciuto.
Gesti, lavoro, risate, intimità, ascolto, cura, silenzio, un mondo che sa di altro, contenente lo spazio e il tempo per pensare, parole nuove, il tocco di mani con un senso senza nome.
I giorni scorrono, unici, altra versione di un passato recente, il bisogno di un po’ di cura, di persone diverse, che a volte non si capiscono fino in fondo, che parlano un’ altra lingua, comunanza e attenzione ricoperte di sentimenti.
È una scoperta graduale in un percorso di acquisizione e crescita, parole significanti, gesti che sanno di cura, la grazia di una presenza, una sensazione di benessere in attesa che qualcosa cambi e finisca.
Un luogo e un tempo, interiore ed esteriore, in cui apprendere, il sapore dell’ umano nel proprio mostrarsi, anche nel silenzio, quando non è necessario fare domande e dare risposte, un niente che nasconde il tutto.
A contare è l’esempio, la presenza, l’ intimità non prevaricante nel respiro dei singoli giorni, momenti ripetuti e rivestiti della stessa importanza. A contare è l’ individuo, abbracci, sguardi, parole da custodire per sempre.
Un giorno, quando la vita riprenderà il vecchio corso, presi da una delusione certa, ci sarà una corsa sfrenata con il cuore in mano, un abbraccio prolungato, il respiro ansimante, una folata improvvisa di vento, il calore che attraversa i vestiti buoni e lo sguardo che richiama un senso di annegamento, singhiozzi e pianto.
Li’, immobilizzata

…” non ho il coraggio di tenere gli occhi aperti eppure lo faccio, li tengo fissi sul sentiero, oltre la spalla di Kinsella, vedo quello che lui non può vedere. Se una parte di me vuole scendere e dire alla donna che si è occupata di me con tanta cura che non dirò mai niente a nessuno, qualcosa di più profondo mi tiene lì, tra le braccia di Kinsella, aggrappata a lui “…

Agosto è un piccolo dono per l’ animo, un racconto essenziale con un tocco gentile, fiaba sul senso di appartenenza e di comunanza, sosta gradita in un oceano di lontananza, respiro famigliare al di fuori della famiglia, la semplicità di pochi gesti ripetuti e totalizzanti, parole condite di grazia, di semplice profondità, insegnamenti che forgiano sentimenti.
Ci sono esperienze che cambiano, fanno crescere, conservate nel respiro di giorni irripetibili.
È per questo che

..” mi sveglio prima del solito e guardo i campi fradici, gli alberi gocciolanti, le colline, che sembrano più verdi di quando sono arrivata”…

ed è per questo che

…” ripenso a quel giorno e mi sembra passato così tanto tempo”….

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