Narrativa straniera Romanzi autobiografici Per i sentieri dove cresce l'erba
 

Per i sentieri dove cresce l'erba Per i sentieri dove cresce l'erba

Per i sentieri dove cresce l'erba

Letteratura straniera

Classificazione

Editore

Casa editrice

"Gelido catasto dei giorni deserti e dell'assurdità delle cose", come lo ha definito Claudio Magris, "Per i sentieri dove cresce l'erba" è il diario dell'internamento in ospedali psichiatrici e sanatori a cui lo scrittore viene condannato per il suo collaborazionismo con i nazisti. Ultima opera di Hamsun, premio Nobel per la Letteratura (1920), fu scritta nel 1948, quando lo scrittore era ormai in età avanzata. Come giudicare uno Stato che si accanisce contro uno scrittore di novant'anni, lo relega per mesi in un ospedale psichiatrico per indagare sulle sue capacità mentali, provocandogli ulteriori malesseri psicofisici che lo ridurranno in fin di vita? E come giudicare Knut Hamsun che aderisce con entusiasmo al pangermanesimo nazista, appoggia l'occupazione tedesca e dopo il suicidio di Hitler nel bunker di Berlino lo definisce "figura di riformatore del più alto rango"?



Recensione Utenti

Opinioni inserite: 2

Voto medio 
 
4.4
Stile 
 
5.0  (2)
Contenuto 
 
4.5  (2)
Piacevolezza 
 
4.0  (2)
Voti (il piu' alto e' il migliore)
Stile*  
Assegna un voto allo stile di questa opera
Contenuto*  
Assegna un voto al contenuto
Piacevolezza*  
Esprimi un giudizio finale: quale è il tuo grado di soddisfazione al termine della lettura?
Commenti*
Prima di scrivere una recensione ricorda che su QLibri:
- le opinioni devono essere argomentate ed esaustive;
- il testo non deve contenere abbreviazioni in stile sms o errori grammaticali;
- qualora siano presenti anticipazioni importanti sul finale, la recensione deve iniziare riportando l'avviso che il testo contiene spoiler;
- non inserire oltre 2 nuove recensioni al giorno.
Indicazioni utili
 sì
 no
 
Per i sentieri dove cresce l'erba 2020-11-01 13:57:01 Emilio Berra TO
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Emilio Berra  TO Opinione inserita da Emilio Berra TO    01 Novembre, 2020
Top 50 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Hamsun autobiografico

Per i critici si tratta di un capolavoro. Per me 'soltanto' un libro decisamente buono.
E' un'opera autobiografica, molto personale, scritta dal Nobel norvegese durante la vecchiaia, nel secondo dopoguerra, in attesa della conclusione del processo per il suo appoggio al nazismo.
(Colgo l'occasione per segnalare l'interessante e bel libro che lo svedese Enquist ha pubblicato sulla questione : "Processo a Hamsun").

Vediamo il vecchio scrittore, ormai sordo, vagare da una clinica a un ospizio prima di ottenere il permesso per tornare a casa. "E' stato un lungo, lungo sradicamento" .
Hamsun pare qui rassegnato; desidera il processo e si ritiene esente da colpe gravi. E, come nei suoi romanzi, la natura, in qualsiasi stagione, risulta per lui una sicura fonte di consolazione : "Il clima è aspro e il vento quasi sempre freddo. Però siamo vicini agli alberi e al bosco (...). Oh, il mondo è bello anche qui e dovremmo essere molto riconoscenti per il fatto di viverci".

La mente vaga talvolta in lontani ricordi; la solitudine favorisce il recupero del 'tempo perduto' .
E' dentro di sé che attinge le risorse : "Oh, l'infinitamente piccolo dentro all'infinitamente grande di questo mondo straordinario: di nuovo sono contento di esistere" .
Nonostante gli errori commessi con una certa dose d'ingenuità, non solo emerge la grandezza dello scrittore, ma si delinea anche la lievità di un uomo al cospetto delle problematiche esistenziali che si acuiscono nell'estrema vecchiaia : "... non è forse che siamo qui per aspettare la morte?" .
"... è ben certo che dobbiamo morire, ma non subito, dice Sant'Agostino" .

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...

testi autobiografici
Trovi utile questa opinione? 
190
Segnala questa recensione ad un moderatore
Per i sentieri dove cresce l'erba 2019-06-07 08:27:00 Mario Inisi
Voto medio 
 
4.5
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
5.0
Piacevolezza 
 
4.0
Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    07 Giugno, 2019
Top 10 opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Ipocrisia

Ho trovato questo libro commovente. E' scritto con un linguaggio semplice che potrebbe far pensare a eccessiva semplicità intellettuale dello scrittore. In realtà si tratta di semplicità di cuore, di mancanza di doppiezza, di ipocrisia, di un candore non intaccato dagli anni e dalle sofferenze. Il libro è bellissimo, sia per il modo di affrontare il processo e le accuse non solo ingiuste ma soprattutto ipocrite, sia per lo sguardo dell'autore sul mondo, per il suo spirito quasi francescano e religioso, anche se non di quella religiosità gesuitica che si pratica negli ospedali psichiatrici. Hamsun ha una delicatezza nel sentire che diventa delicatezza nello scrivere e sguardo innocente e penetrante, pieno di saggezza. Non è lo sguardo di una persona che sa poco, e alcune pagine e citazioni lo dimostrano. Io credo che il suo discorso al processo in cui rinuncia a produrre una difesa efficace la quale difesa rimanda ad altro giudice, avrebbe dovuto fare sprofondare nella vergogna giudici, medici e tutta la Norvegia.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Trovi utile questa opinione? 
130
Segnala questa recensione ad un moderatore
 

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Volver. Ritorno per il commissario Ricciardi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Identità sconosciuta
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Incastrati
Valutazione Utenti
 
3.8 (1)
Tatà
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il mio assassino
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.4 (2)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.1 (3)
La prova della mia innocenza
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

Triste tigre
Il mio sottomarino giallo
Psicopompo
Un'estate
Le schegge
Perdersi
Dipendenza
Gioventù
Infanzia
Nuoto libero
Il ragazzo
Gli anni
Le inseparabili
Abbandono
Chiamate la levatrice
Un pollastro a Hollywood