Note del guanciale Note del guanciale

Note del guanciale

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Sei Shonagon scrisse le Note del guanciale alla fine del X secolo: aveva circa trent'anni ed era dama di corte dell'imperatore Sadako. Fu quello il periodo di maggior fulgore per i Fujiwara e Sei Shonagon, protetta dall'Imperatrice, poté manifestare il suo genio, gareggiando in talento, intelligenza, sensibilità e cultura con numerose altre argute, belle e sapienti dame. Nei trecentodiciassette capitoli delle "Note del guanciale", lunghe descrizioni sulla vita di corte si alternano a rappresentazioni di persone e di luoghi, a rievocazioni di amori appassionati, a celebrazioni della bellezza di eventi e di fenomeni naturali, e tutto viene filtrato dal vaglio dell'eccezionale sensibilità di Sei Shonagon. (Yukio Mishima)



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Note del guanciale 2013-01-24 07:59:54 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    24 Gennaio, 2013
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Makura no soshi

Sei Shonagon nacque nel 966 da un nobile e ricco letterato giapponese, incerta l'identita' della madre.
Aristocratica, colta ed intelligente, affascinante ed acuta visse per un decennio come dama di alto rango dell'imperatrice Sadako - spledida, aggraziata, sensibile creatura - divenendone grazie alle sue doti la prediletta.
Stando alla postfazione, la nostra dama ricevette in dono un fascio di carta pregiata da Sua Maesta' su cui, durante un periodo di vacanza nella dimora di campagna, scrisse queste sue memorie.
LE NOTE DEL GUANCIALE non e' infatti un romanzo ne' tanto meno un'autobiografia. E' piuttosto una corposa raccolta di appunti, liste, osservazioni, sensazioni, eventi , descrizioni di luoghi e persone che non dovevano essere destinati alla pubblicazione, bensi' ad un mero passatempo. Il tutto e' corredato da un numero massiccio di postille esplicative, aggiunte in seguito dai traduttori succedutisi nella divulgazione del manuale.
Il libro e' strutturato quindi in maniera molto insolita, si tratta di 317 note , che possono essere di poche righe o di alcune pagine, prive di una trama o di un filo logico che le unisca e che quindi ben si prestano ad essere interrotte, non e' necessario leggerlo d'un fiato. Scomode si' le annotazioni in coda, ma sono talmente esaustive ed interessanti che la clemenza e' d' obbligo.

Affascinante gioiello in pregiata carta di riso, riluce di suggestiva bellezza orientale per curiosi e appassionati.
Amici miei questo e' un biglietto di ingresso per una blindatissima corte imperiale che palpito' piu' di mille anni fa, in cui potremo apprendere l'arte della vestizione, essere spettatori di fastose cerimonie, osservare incantati i Padiglioni Imperiali, dilettarci nell'ascoltare stralci di poesie (tanti) con cui i nobili usavano comunicare, talvolta vergandoli su petali di fior di loto...
Ho visto dame esauste sotto il peso delle vesti aristocratiche -che potevano arrivare fino a dodici capi tra sottovesti, vesti, sopravvesti, gonne rigidissime inamidate - mangiare coricate, tanto era il peso degli abiti. E come non potrei accennare ai singolari colori con cui si diletta nelle descrizioni Sei Shonagon : color fiore di prugno, color betulla, color salice piangente, color foglia quasi morta.
E ancora, sapevate che i canoni della bellezza prevedevano che le donne di alto rango portassero i capelli lunghi fino ai piedi ? Pensate che nei banchetti dell'imperatrice ogni commensale aveva un'ancella a disposizione per il sollevamento della chioma....
Insomma, potrei proseguire per ore. Trecentodiciassette note , ricordate ?
Io ho trovato questo libro interessantissimo e magnetico, e' sicuramente uno scritto anticonvenzionale e non adatto a tutti, consiglio una consultazione prima di comprarlo .
Il titolo, LE NOTE DEL GUANCIALE, deriva da un componimento poetico. Per scoprire quale, munitevi del tomo, la spiegazione e' giusto nell'ultima nota !
Buona lettura e scusate se mi sono dilungata.


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