Non puoi dire sul serio Non puoi dire sul serio

Non puoi dire sul serio

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Genio e sregolatezza, uno dei tennisti più amati di tutte le epoche. Unico per il suo stile di gioco tecnico tagliente e aggressivo, John McEnroe era altrettanto famoso per le sue celebri sfuriate contro arbitri, giudici di linea e avversari. Come quando urlò a squarciagola " You cannot be serious " in faccia all' arbitro, a Wimbledon. La storia di un tennista ma soprattutto di un uomo, dagli inizi fino all' apice del successo e alle relative difficoltà incontrate lungo il cammino. In mezzo una schiera di personaggi che hanno fatto la storia dello sport tra gli anni '70 e '90, tra delusioni, fallimenti sportivi e personali, improvvise resurrezioni.



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Non puoi dire sul serio 2015-03-11 15:37:56 Vita93
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    11 Marzo, 2015
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Non cambiare mai

"Non cambiare mai" gli disse una volta Jack Nicholson.
Numero 1 del circuito Atp dal 1981 al 1984, vincitore di 7 titoli dello Slam in singolo e 9 in doppio. Statistiche da leggenda. A cui si devono aggiungere le mitologiche sfide contro Borg, Connors, Lendl ed una personalità irrequieta, irascibile, ribelle, arrogante, prepotente, a tratteggiare uno dei tennisti più iconici di sempre.
McEnroe fu un vero e proprio terremoto nel pacato mondo del tennis, da sempre caratterizzato da una rigida osservanza delle regole e da comportamenti eleganti e rispettosi. “Super Brat” (super moccioso) fu un fenomeno generazionale. Una sfuriata su tutte, la celebre frase "You cannot be serious" che rivolse ad un arbitro durante l’edizione di Wimbledon del 1981.

La biografia è una successione di eventi ed aneddoti della carriera sportiva del protagonista. Una carrellata di successi e partite importanti, unita alla narrazione degli avvenimenti più importanti che hanno formato McEnroe come uomo, marito e padre.
Verrebbe spontaneo paragonare ogni autobiografia tennistica allo splendido "Open" di Agassi. Ma sarebbe un errore. Lo stile dei due romanzi è troppo diverso. “Open” è maggiormente incentrato sull’uomo, “Non puoi dire sul serio” sulla più tradizionale componente sportiva ed aneddotica. Agassi sul campo era riflessivo, introverso, mentre McEnroe tipicamente soggetto ad intemperanze. Opposti, infine, i sentimenti verso lo sport che li ha resi leggende. Agassi ha dichiarato di aver avuto un rapporto difficile con il tennis. Un sentimento spesso sfociato nell’odio. McEnroe lo ha amato, senza condizioni, dalla prima all'ultima partita disputata.

“Non puoi dire sul serio” è un’autobiografia divertente, piacevole e nostalgica, incentrata su un personaggio e su un periodo storico tennistico (gli anni ’80) contraddistinto da personalità indimenticabili per tutti gli appassionati.

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Agli appassionati di tennis e di sport in generale, condizione più necessaria rispetto alla lettura di " Open " che invece consiglio a tutti indistintamente.
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