La parte più tenera La parte più tenera

La parte più tenera

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Ruth Reichl aveva nove anni quando capì che il cibo poteva essere pericoloso e che avrebbe dovuto impedire a sua madre, la Regina della Muffa, di uccidere gli ospiti con le sue prodezze gastronomiche. Oggi Ruth Reichl è la critica culinaria più famosa d'America. In questo libro ci parla della sua infanzia, del rapporto difficile con una madre disturbata e un padre chiuso, dei suoi primi passi in cucina e di quando capisce, per la prima volta, cosa significhi veramente mangiare. Naturale, quindi, che le sue descrizioni culinarie siano incantevoli, ma Ruth rivela un appetito speciale anche per la vita, poiché impara che "osservando le persone mangiare si poteva capire chi erano". Episodi di vita intrecciati a ricette speciali caratterizzano il libro.



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La parte più tenera 2015-03-02 19:05:03 ombraluce
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ombraluce Opinione inserita da ombraluce    02 Marzo, 2015
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L'APPETITO VIEN VIVENDO

Sarà che io, nel gorgo di notizie allarmanti e preoccupanti che stiamo vivendo, ho la tendenza a chiudermi in cucina e preparare belle pietanze e dolci rilassanti, che mi danno una sensazione di sicurezza: davanti a una bella tavola si è tutti più tranquilli e sereni, no? Sarà che io, appunto, trovo conforto nel potere calmante che ha la preparazione di un bel piatto accuratamente cucinato....... che quando ho trovato questo libro, per caso, che mi chiamava da uno scaffale della biblioteca con la sua bella copertina e quel titolo così deliziosamente "invitante".... non ho esitato un attimo e me lo sono portato a casa.
Visto e letto in quattro serate.
Ruth è bravissima a illustrare il suo road -movie culinario a partire dalla più tenera età. Non è forse vero che ancora ci ricordiamo dei piatti che hanno formato il nostro gusto e la nostra competenza in materia di sapienza ed esperienza culinaria? Così come possiamo essere in grado di comprendere, anche molti anni dopo esserci nutriti in un determinato modo, che quello era il "modo di altri", non il nostro. Rivendicando con la nostra nuova cucina la nostra autonomia e la nostra indipendenza.
Questo è quello che succede alla nostra Ruth, di cui ci rende partecipi con una scrittura piacevole e coinvolgente, con la quale ci presenta persone e avvenimenti che hanno segnato le tappe evolutive della sua vita e della sua carriera culinaria. Il tutto senza compiacimenti o inutili forzature. Semplicemente, dopo ogni evento particolarmente significativo ci troviamo pari pari la ricetta che lo ha contraddistinto, spiegata nei minimi particolari. Devo dire che, pur essendo la cucina americana dissimile dalla nostra, alcune sono veramente imbattibili. Ad esempio, ho imparato da questo prezioso libro che esiste il pane di banane.... e che la torta di zucca e cioccolato è semplicemente superba.
Inoltre Ruth riesce ad affrontare in maniera abbastanza umoristica il dramma della madre disturbata, che deve prendere il litio per non uscire completamente di senno. Una madre malata,è vero, ma che prova in tutti i modi a influenzare la vita della figlia e a tenerla a sua disposizione. A Ruth va tutta la mia ammirazione anche come persona oltre che come scrittrice e sono contenta che la sua passione per la cucina l'abbia salvata da quella spiacevole situazione. Leggendo questo libro si potranno avere quindi due tipi di ricette: quelle classiche che riguardano il cibo e quelle un po' più sottili che riguardano la salvaguardia della propria indipendenza.

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