La mia rivoluzione La mia rivoluzione

La mia rivoluzione

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Lungo tutta la sua carriera Johan Cruyff è stato sinonimo di calcio totale, profeta di una nuova religione calcistica che unisce ordine e creatività, forza fisica e cervello, tradizione e rivoluzione. Capelli lunghi modello beat generation, idee libere e temperamento ribelle, quella del Pelé bianco è una storia straordinaria che parte dalla periferia di Amsterdam e arriva dritta all’olimpo del calcio: Cruyff entra giovanissimo nell’Ajax e con la maglia della squadra olandese vincerà tre Coppe dei Campioni consecutive prima di passare al Barcellona nel 1973 per una cifra record. Grazie a lui in quella stagione i blaugrana tornano a vincere la Liga dopo quattordici anni. Tre volte Pallone d’Oro, nel 1974 guida la nazionale olandese alla finale dei mondiali contro la Germania Ovest. Dopo essersi ritirato nel 1984, porta la rivoluzione sulle panchine di Ajax e Barcellona e con la sua filosofia influenzerà generazioni di allenatori a venire. Nel 1997 ha dato vita alla Cruyff Foundation che promuove progetti sportivi per i più giovani. In La mia rivoluzione Cruyff si racconta con l’umorismo e l’onestà che l’hanno sempre contraddistinto e consegna alla sua autobiografia la storia di un’incredibile eredità.



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La mia rivoluzione 2020-06-01 08:42:38 Giovannino
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Giovannino Opinione inserita da Giovannino    01 Giugno, 2020
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L'uomo che ha cambiato il calcio.

Era da tanto tempo che volevo leggere questo libro, un po' perché amo il calcio un po' perchè amo il personaggio (inteso come uomo/giocatore/allenatore) Johan Cruijff. Questa autobiografia devo dire che non solo è molto completa, in quanto ci racconta tutta l’evoluzione del giocatore e dell’uomo ma soprattutto ci descrive accuratamente la personalità di uno degli uomini che hanno fatto la storia del calcio, moderno e non.

Inizia con la sua vita da bambino, i primi calci al De Meer, il vecchio stadio dell’Ajax, poi si passa finalmente al suo esordio con la maglia dei lancieri, in seguito ci racconta la sua esperienza catalana, prima di chiudere la carriera in America e in Olanda, con la maglia degli odiati rivali dell’Ajax, il Feyenoord.

Dopo della vita da calciatore inizia quella da allenatore e da dirigente, e anche qui ci viene raccontato come abbia influenzato, ma forse proprio cambiato, la concezione attuale della tattica calcistica. Lo fa prima in maniera pratica, teorizzando quello che aveva sperimentato qualche anno prima da giocatore, e cioè il concetto di calcio totale (anche se lui lo implementa lontano dai Paesi Bassi, a Barcellona) e poi lo fa in maniera più teorica, ma non solo, da dirigente. Soprattutto all’Ajax, dove però dovrà discutere, in maniera a volte anche pesante, con la vecchia dirigenza dei lancieri.

Non mancano nel libro delle uscite forti (una tra tutte l’attacco al medico del Barcellona che a suo dire, con un’operazione sbagliata, ha messo fine alla promettente carriera del figlio Jordi), fino a vari attacchi anche contro quello che è stato il suo “padre calcistico”, Rinus Michels.

Insomma un Cruijff a 360 gradi che non risparmia nessuno, a volte anche esagerando, ma come sappiamo i campioni sono spesso cosi, genio e sregolatezza. E forse è per questo che li amiamo.

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