La bambina senza nome
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Lettura consigliata
Da sempre affascinata dai racconti autobiografici non ho saputo resistere all'incipit di questo romanzo. Immedesimazione teoricamente impossibile, ma resa semplice dall'autrice che attraverso i ricordi della protagonista bambina porta il lettore nel mezzo della giungla, dove tutto è una sorpresa e il tempo passa tra colori e linguaggi speciali.
Descrizioni dettagliate e soggettive permettono al lettore di vedere con gli stessi occhi della bimba lasciata nella giungla, giungla che diventerà la sua casa per oltre due anni, giungla che le farà conoscere l'affetto di una famiglia di scimmie e che sarà il costante paragone di tutti gli affetti e i rapporti che incontrerà sulla sua strada.
A volte diffido dalle storie di vita "rese romanzi", temendo di incontrare storie falsate o troppo "caricate" per poter attirare il lettore; con questo romanzo non ho avuto quest'impressione e mi è capitato in più passaggi di sorridere leggendo ciò che la bambina osservava e traduceva nella sua testa: un piccolo esempio (piccolo per non fare spoiler): quando le dicono che le ragazze sono carne fresca lei si immagina le ragazze "fatte su come delle salsicce" - immagine raccapricciante e terrificante per una bambina.
Credo che la bravura di un autore sia nel far arrivare le immagini dei protagonisti al lettore come se il lettore fosse parte della storia, in modo da fargliela vivere in diretta.
Ovviamente non si tratta di pilastri della letteratura o must assoluti da avere nella propria libreria, ma lo consiglio vivamente soprattutto a chi è convinto che la vita possa cambiare da un momento all'altro senza necessariamente dare un preavviso e anche a chi crede di avere tutto sotto controllo, ricordandogli che non è mai così.