Io e Mabel
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Falchi, falconieri e disgraziati
Helen Macdonald fu una bambina con una fissazione molto insolita : la falconeria.
Attratta dal mondo dei rapaci e dall’antica tradizione inglese di caccia alla selvaggina, si perse in complicati volumi che studio’ con passione. Un libro in particolare segno’ la sua infanzia, “ The Goshawk” di T.S.White , dove si narrava del duro e controverso addestramento del povero astore Gos.
L’amore per i falchi continuo’ il suo percorso negli anni con sempre maggiore consapevolezza, ma Helen oggi e’ una donna confusa, straziata dalla morte improvvisa dell’amato padre.
Persa in una crisi depressiva profonda, un contratto scaduto di docente a Cambridge, decide di fuggire dalla realta’ accostandosi a un mondo parallelo, quello appunto dei rapaci.
Inizia qui l’autobiografia della scrittrice, con la decisione di acquistare un astore e lavorare al suo addestramento. Lungo e faticoso il percorso dove la donna si isolera’ dal mondo sociale per concentrarsi su Mabel, in un rapporto viscerale di amore e fascinazione verso una specie addestrabile ma non addomesticabile.
Penna scorrevole e nitida quella della Macdonald per un argomento decisamente insolito, il memoir accosta il percorso di Helen e Mabel a quello,di decenni precedente , di White e del suo astore Gos. Il contrasto e’ tanto netto quanto doloroso nel divario abissale tra la falconiere preparata e sensibile al suo rapace ed il collega incapace ed emotivamente instabile.
In bilancio considero i bei paesaggi rurali descritti con passo armonico e minuzioso, la fastidiosa esperienza di White da cui e’ impossibile divincolarsi lettura scorrendo, il contesto inizialmente curioso che poi tende ad appiattarsi e per finile la vena prettamente British dell’autrice che non ho ritenuto in grado di animare la storia sotto l’aspetto emozionale.
Diverso, tecnicamente ben scritto, intrigante verso chi anela all’argomento, non ci siamo incrociate nei campi empatici. Pazienza, peccato.