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Letteratura straniera

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Questa è la storia di un colpo di fulmine, di un lungo corteggiamento, di una passione profonda: quella di una scrittrice per una lingua straniera. Jhumpa Lahiri è una giovane neolaureata quando visita per la prima volta Firenze; appena sente parlare l'italiano capisce che le è stranamente familiare, che le è necessario e deve apprenderlo. Non sa spiegarsi il perché di un simile, repentino bisogno, ma sa che farà di tutto per soddisfarlo. Dapprima prova a studiare l'italiano nella sua città, New York, con una serie di insegnanti private, ma non basta. Anche le brevi visite successive, a Mantova, Milano, Venezia, non la appagano: vuole immergersi completamente nella realtà della nuova lingua. Si trasferisce a Roma, con tutta la famiglia. E lì comincia la vera avventura, fatta di slanci, entusiasmo e insieme di difficoltà ed estraniamento. "In altre parole" è il primo libro che nasce direttamente in italiano da un'autrice di madrelingua bengalese che ha sempre parlato e scritto in inglese.



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In altre parole 2015-05-01 07:26:17 Pelizzari
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Pelizzari Opinione inserita da Pelizzari    01 Mag, 2015
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Io scrivo perchè

Il 23 aprile è stata celebrata la giornata mondiale del libro, sull’onda dello slogan “io leggo perché”. In questo libro, scritto da un’autrice di origini bengalesi, innamorata della lingua italiana, ti rendi conto di quanto uno scrittore viva per la lingua, per la scrittura, per l’espressione. Lei dichiara di scrivere per indagare il mistero dell’esistenza, scrive per tollerare se stessa, scrive per avvicinare tutto ciò che si trova al di fuori di lei. E questo è bellissimo. Forse un po’ meno lo è il contenuto intrinseco di questo libro, che racconta le difficoltà che ha incontrato, e superato, nel voler imparare la lingua italiana, concludendo con un racconto slegato da tutto il resto. Devo però dire che certi passaggi mi hanno portato a riflettere su quanto sia articolata, ricca e piena di sfumature la nostra lingua e quanto siamo fortunati ad essere italiani madrelingua. L’amore di questa scrittrice per la nostra lingua mi ha quasi commosso e comunque lo stile è senz’altro all’altezza di un’italiana “vera”.

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