Febbre a 90 gradi Febbre a 90 gradi

Febbre a 90 gradi

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Raccontando la sua storia di tifoso, Nick Hornby ci descrive i multiformi aspetti di un'ossessione: le abitudini, i riti, i tic, i sogni, le depressioni di un assiduo frequentatore di stadi. I molti appassionati del calcio possono ritrovare in questo racconto una parte della loro stessa vita. Perché la febbre del calcio, a tutte le latitudini, sembra essere la stessa e sembra rispecchiare le venture e le sventure della vita privata.



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Febbre a 90 gradi 2015-01-11 18:10:32 Vita93
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Vita93 Opinione inserita da Vita93    11 Gennaio, 2015
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Storia di un'ossessione

Da grande appassionato di calcio e da praticante quale sono ormai da 20 lunghi anni, non potevo non leggere uno dei libri più famosi scritti in materia, un vero e proprio cult degli anni '90, dal quale nel 1997 è stata tratta una versione cinematografica con Colin Firth.

Nick Hornby, scrittore britannico nato nel 1957 e residente a Londra, racconta in questo romanzo autobiografico la sua relazione colma di passione, tifo e ossessione nei confronti dell'Arsenal, storico club londinese tra le squadre di calcio più titolate in Inghilterra e più celebri al mondo.

Un rapporto "malato". Così come malato si autodefinisce l'autore stesso.
Hornby divide il romanzo in 3 parti, ognuna delle quali occupa circa un decennio di storia dell'Arsenal, dal 1968 al 1992, anno in cui è stato pubblicato il libro.
Una passione inizialmente trasmessa da un padre spesso assente, coltivata durante l’adolescenza e infine esplosa negli anni universitari.
Lo scrittore è abile e divertente nel trasmettere le sensazioni provate durante questi lunghi e faticosi decenni trascorsi dietro alle gesta dei "Gunners". Anni di grandi gioie e di cocenti delusioni.
Ma l'ossessione per le cronache calcistiche di cui Hornby ci rende partecipi sono soprattutto l'occasione che l'autore sfrutta per parlare della storia di un uomo, di se stesso.
In mezzo a tante vittorie e sconfitte dell'Arsenal, c'è spazio per le esperienze scolastiche, familiari, sentimentali e lavorative che hanno trasformato Hornby da ragazzino a uomo.

Ma si può essere un uomo maturo e responsabile e allo stesso tempo coltivare un vero e proprio fanatismo fanciullesco nei confronti di una squadra di calcio? Si può essere considerati individui “socialmente accettabili” se per andare allo stadio a veder giocare l’Arsenal contro l'ultima in classifica, si è disposti a perdere il matrimonio della sorella? Si può avere una relazione normale con una ragazza se l'unica vera priorità nella vita è rappresentata dalla squadra del cuore, capace con un singolo risultato di influenzare umore e comportamenti? "Ad un certo punto non riuscivo più a capire se la mia vita faceva schifo perché l'Arsenal aveva perso o viceversa".

Domande che Hornby si pone spesso, fornendo risposte brillanti e raccontando episodi veramente spassosi che gli sono capitati nel corso degli anni.
Oltre a tanti spunti ironici in cui ogni appassionato di calcio può o meno riconoscersi, l’autore non perde occasione per analizzare alcune serie difficoltà che hanno colpito il calcio inglese negli anni '70-'80, tra hooligans e stragi riprovevoli negli stadi. Problematiche che per fortuna sono state ampiamente superate.

“Febbre a 90°” è una lettura divertente, un romanzo di formazione consigliato non soltanto agli appassionati di calcio.

"La vita non è, e non è mai stata, una vittoria in casa per 2-0, contro i primi in classifica, con la pancia piena di patatine fritte”.

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