Uscirne vivi
Editore
Recensione della Redazione QLibri
Io me la squaglio
Lucido nudo crudo senza sorridere mai.
Questo ho pensato fin dalle prime pagine, lucido nudo e crudo non necessariamente e' un pregio, ma nemmeno un difetto. Dipende dall'utente ?
La raccolta consta di quindici racconti ambientati in Canada, per lo piu' nel periodo della seconda guerra mondiale. Si tratta di spaccati di vita narrati con estrema chiarezza e realismo.
La scrittura e' essenziale, la sensazione e' quella di osservare uno specchio e allungando la mano, toccarlo. La sua superficie riflette ogni istante di vita nitidamente: la malattia, l'abbandono, il tradimento, la perdita, la gelosia. Tutto avviene con precisione, con inopinabile coerenza. Poi se pero' si allunga quella mano la superficie dello specchio e' sempre liscia e gelida, immutata a prescindere dall'immagine.
Ebbene nonostante la penna sia di livello, nonostante il contenuto non manchi, il libro non mi ha emozionata nemmeno per un istante trasmettendomi un esasperante senso di tristezza, di malinconia, annaspando irrimediabilmente per trecento pagine terrorizzata di restare bloccata, ingoiata da quelle pagine.
Specchio freddo, per me sei apatia.
"Cara vita" sarebbe il titolo originale dell'opera , per una volta convengo con chi ha scelto il racconto "Uscirne vivi" per la traduzione italiana. La gola riarsa, le membra afflosciate, se la vita fosse questo libro si tratterebbe veramente di sopravviverle. Grazie al cielo ogni tanto ci si puo' permettere di vivere, di aggrapparsi ad un momento felice per sopportare il resto, quel momento che in questo volume sembra non arrivare mai.
La curiosita' di leggere un'opera della novella premio Nobel era forte, non so se questa raccolta caratterizzi tutta la sua produzione, ma se così fosse direi che l'incompatibilita' tra me e l'autrice e' insormontabile.
Bello a chi piace.
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