Narrativa straniera Racconti Una canna da pesca per mio nonno
 

Una canna da pesca per mio nonno Una canna da pesca per mio nonno

Una canna da pesca per mio nonno

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La presentazione e le recensioni di Una canna da pesca per mio nonno, opera di Gao Xingjian edita da BUR Rizzoli. La visita di un tempio in rovina da parte di due sposi; un incidente stradale; il crampo che assale un nuotatore; la conversazione in un parco fra un ragazzo e una ragazza che si ritrovano dopo molti anni; l'acquisto di una canna da pesca che fa rinascere il mondo dell'infanzia; le istantanee che attraversano la mente di un uomo mentre si assopisce sulla spiaggia: ecco gli argomenti dei sei racconti che formano questo libro. La materia narrativa è un'evocazione da cui nascono sogni, riflessioni, ricordi, e che dà vita a una prosa controllata e vibrante.

Gao Xingjian (Ganzhou 1940) è il maggiore narratore cinese contemporaneo. Dopo aver studiato letteratura francese presso l’Università di Pechino, il regime del suo Paese gli impone cinque anni di “rieducazione” alla fine dei quali comincia a pubblicare i primi saggi e testi teatrali. Nel 1987, quando il clima politico diventa insostenibile, Gao decide di lasciare la Cina e di trasferirsi a Parigi, dove vive tuttora. Tra i suoi libri, oltre a La Montagna dell’Anima, ricordiamo Il Libro di un uomo solo e Una canna da pesca per mio nonno. Nel 2000 ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura.



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Una canna da pesca per mio nonno 2013-02-06 12:00:06 C.U.B.
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C.U.B. Opinione inserita da C.U.B.    06 Febbraio, 2013
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La mia mezza recensione

Per prima cosa vediamo l' aspetto frivolo della vicenda : perche' ho scelto questo libro ? Semplice, il titolo.
A volte so essere molto impulsiva e UNA CANNA DA PESCA PER MIO NONNO mi e' stato fatale.
Ogni amore a prima vista ha i suoi pro ed i suoi contro quindi partiamo dai contro: e' una breve antologia di racconti. Io non amo affatto i racconti, ecco anche la spiegazione del mio titolo al commento, non sono la persona piu' adatta a parlarne, il genere mi e' ostile.
Il lato positivo e' di avere scoperto un autore interessante, per lo meno nell'aspetto biografico.
Gao Xingjiang, cinese, premio Nobel nell'anno 2000 e' un autore decisamente poco noto in Italia e pare ancora piu' sconosciuto in Cina, dove egli e' considerato persona non gradita al regime, censurato, dalle enciclopedie e dagli articoli e' stato cancellato il nome del vincitore del Nobel del 2000, che per i cinesi non fu mai assegnato. Rifugiatosi in Francia nel 1988, sostiene l'universalita' della razza umana, affermando che la politica ne blocca i confini.

Il viaggio di nozze di una coppia di giovani sposi, un incidente in un trafficato crocevia, il crampo di un nuotatore solo ad un chilometro dalla costa, l'incontro di un uomo e una donna in un parco, un uomo che compra una canna da pesca per il nonno (il mio preferito), Attimi - l'ultimo racconto che la mia umile mente si rifiuta di comprendere a tuttotondo.

Sei brevi racconti, in un alternarsi di scrittura semplice o di scrittura sperimentale, talvolta cristallini ed evocativi, talvolta demenziali e (a me ) inacessibili, brevi immagini dalla Cina, dove Xingjiang non manca - talvolta in maniera esplicita talvolta in maniera malcelata - di punzecchiare il Partito .
L'autocensura sollecitata dal regime probabilmente non aveva attecchito nell'autore , nemmeno nonostante i cinque anni in un campo di rieducazione maoista, benvenuto in Europa Gao.

Buona lettura.

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