Narrativa straniera Racconti Stagioni diverse
 

Stagioni diverse Stagioni diverse

Stagioni diverse

Letteratura straniera

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Un quartetto di racconti in bilico tra l'orrore e l'avventura, l'incubo e la fantasia. Il riscatto di un uomo condannato ingiustamente per omicidio. Il morboso rapporto tra un adolescente e un ex nazista. Quattro ragazzini alla ricerca del cadavere di un coetaneo. Una donna che partorisce in circostanze surreali. Quattro storie da brivido, agghiaccianti e paradossali, che hanno per protagonisti mostri moderni.



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Stagioni diverse 2022-06-27 08:49:34 La Lettrice Raffinata
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La Lettrice Raffinata Opinione inserita da La Lettrice Raffinata    27 Giugno, 2022
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Mai visto tante F-words in un solo volume

Non ho mai seguito l'ordine cronologico nella lettura dei romanzi di King, ma almeno con le sue raccolte sto cercando di procedere in base alle date di pubblicazione; dopo "A volte ritornano", letto lo scorso anno, tra i libri che volevo affrontare nel 2022 ho quindi incluso "Stagioni diverse". Non si tratta però di una raccolta di racconti brevi, bensì di un quartetto di novelle collegate ai sentimenti che ispira ogni stagione. Ed il formato risulta davvero azzeccato: se i racconti spesso mi lasciano un po' insoddisfatta (soprattutto se mi sono piaciuti e li avrei voluti vedere come romanzi completi), queste novelle si dimostrano abbastanza lunghe da creare quattro storie coinvolgenti e ben strutturate.
Pur non includendo che pochissimi elementi paranormali, lo stile di King è sempre riconoscibile e ho apprezzato in particolare come abbia saputo adeguare il tono ed il lessico utilizzati alle diverse voci narranti. Ciò che perde in sovrannaturale, questa raccolta lo guadagna in horror, con alcune scene a dir poco agghiaccianti. Ho apprezzato molto anche i rimandi ad altre opere del caro Stephen e i collegamenti tra le novelle stesse; peccato invece per l'edizione che, a dispetto del cambio di copertina, si tiene stretti i suoi vecchi refusi (in alcuni casi davvero esilaranti, come il titolo di "Carrie" che viene storpiato in "Carne"!) e una sinossi non del tutto chiara.
Dal momento che le novelle sono così diverse l'una dalle altre, ho pensato fosse meglio scrivere dei commenti separati e dare anche delle valutazioni singole.


"Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank" - cinque stelline
Questa storia è partita da subito con una marcia in più perché mi ha riportato almeno in parte a "Il miglio verde", uno dei miei romanzi preferiti di King: entrambe le narrazioni ruotano attorno a dei penitenziali e vanno ad illustrare la difficile vita dei detenuti in modo parecchio crudo.
La vicenda viene raccontata dall'ergastolano soprannominato Red, ma il vero protagonista è Andy Dufresne, un detenuto che si trova nello stesso braccio a Shawshank per un duplice omicidio del quale si professa innocente. I due uomini si conoscono quando Andy chiede a Red di fornirgli alcuni oggetti tra i quali un poster a grandezza naturale dell'attrice Rita Hayworth, attività per cui l'uomo è rinomato nel carcere, e diventeranno con il tempo amici. Sullo sfondo, rapidi sguardi sulla vita all'interno del penitenziario, tra tanti episodi di violenza, ma anche qualche storia se non proprio a lieto fine per lo meno capace di ispirare un po' di speranza.
Le anticipazione sugli sviluppi della trama del narratore sono veramente l'unico aspetto sul quale potrei azzardare una mezza critica a questa novella: la voce di Red si distingue con chiarezza, l'intreccio è brillante e ben strutturato, il tema della libertà viene analizzato a fondo da diverse angolazioni, e le descrizioni di Shawshank sono tanto magistrali quanto rivoltanti, e da semplice luogo riescono a renderlo una figura terrificante in grado di plasmare le menti di carcerati e guardie allo stesso modo.
La vera forza del racconto sono però i suoi personaggi, che formano un cast eterogeneo ben delineato, nel quale spiccano immancabilmente i caratteri di Andy e Red: due protagonisti dall'atteggiamento riservato ma a loro modo capaci di essere vicini l'uno all'altro e di liberarsi dai vincoli fisici e psicologici di Shawshank.

"Un ragazzo sveglio" - quattro stelline e mezza
Una narrazione dai toni ancor più cupi, e senza alcuna traccia di un potenziale lieto fine, è quella dell'amicizia tra il prototipo del perfetto ragazzo americano, Todd Bowden, e un uomo anziano che abita nella sua città; sotto l'identità di questo distinto signore si cela però Kurt Dussander, ex nazista nonché responsabile del campo di concentramento di Patin.
Con il passare degli anni, il rapporto tra i due diventa sempre più morboso e tossico, rendendo questa lettura a dir poco disturbante: se da un lato si può provare pena per il modo in cui la mente di Todd viene plagiata dalle parole di Dussander, dall'altro è chiaro che non è lui il solo responsabile, perché la superficialità dei genitori e l'indole stessa del ragazzo sono altrettanto determinanti.
In questa novella più che l'ambientazione, risultano fondamentali il clima di tensione e disgusto trasmesso al lettore e le vicende dei personaggi secondari, analizzate in modo decisamente approfondito, e infatti decisive per la risoluzione della vicenda.
Pur avendo trovato questa storia troppo macabra ed inquietante per poter dire di apprezzarla appieno, devo ammettere che il risultato è comunque eccellente: King riesce non solo a terrorizzare i suoi lettori, ma anche a spingerli a rivalutare i confini della giustizia e della crudeltà umana, fino al punto da provare empatia per dei caratteri così deviati.
Indubbiamente una lettura sconsigliata ai cuori fragili.

"Il corpo" - cinque stelline
Il terzo racconto copre un lasso di tempo molto più breve dei precedenti, dal momento che il grosso dell'azione occupa a malapena un paio di giorni. È quanto serve al gruppo di ragazzini protagonista per affrontare il loro percorso formativo, un rito di passaggio nato forse in maniera casuale ma trasformatosi poi in una tappa fondamentale per l'emancipazione, che conclude in qualche modo il periodo dell'innocenza.
Gordie Lachance, Teddy Duchamp, Chris Chambers e Vern Tessio decidono infatti di campeggiare nel bosco perché quest'ultimo ha saputo che lì si trova un cadavere. E senza pensare troppo ai preparativi si incamminano, spinti in parte da una curiosità un po' morbosa e in parte dal desiderio di essere visti per una volta come eroi da dei genitori che oscillano tra l'ignorarli e il maltrattarli crudelmente.
Ovviamente il gruppo protagonista è il cuore della storia, oltre ad essere una versione beta dei più celebri Perdenti sotto parecchi aspetti. Impossibile non affezionarsi e fare il tifo per questo quartetto di amici; in particolare, ho trovato commovente l'amicizia tra Gordie e Chris, per i quali forse avrei voluto qualche pagina in più nel finale.

"Il metodo di respirazione" - quattro stelline e mezza
Unica ad includere degli elementi paranormali, se non proprio fantastici, questa storia risulta divisa in due parti, motivo per cui nella sinossi viene introdotta in modo confuso: nella prima metà vediamo l'avvocato David Adley, socio di un importante studio newyorkese che dopo anni di impegno vede finalmente la possibilità di fare carriera quando il titolare lo invita in un misterioso e sofisticato club dove i soci si intrattengono con bizzarre storie; nella seconda il medico Emlyn McCarron racconta proprio uno di questi aneddoti, concentrandosi in particolare sulla gravidanza ed il parto di Sandra Stansfield, sua paziente dal carattere determinato.
Personalmente ho trovato l'introduzione del club molto lenta e poco utile per quello che è alla fin fine il messaggio della novella, ma per fortuna la storia del dottor McCarron ha risollevato già dalle prime righe l'intera narrazione. Un racconto in parte fantastico ma soprattutto l'analisi di una figura femminile incredibilmente resiliente, in un'epoca che le è per tanti versi nemica: mi sono innamorata del personaggio di Sandra, e mi spiace veramente che David e le sue curiosità sul club le rubino delle pagine preziose.

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Stagioni diverse 2019-02-18 16:29:58 Mian88
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Mian88 Opinione inserita da Mian88    18 Febbraio, 2019
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Primavera, estate, autunno e inverno.

Quattro sono le storie, suddivise per stagione, contenute in questa raccolta di racconti, classe 1982, di Stephen King.
La prima si intitola “L’eterna primavera della speranza: Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” ed è dedicata appunto alla speranza. È la narrazione di un uomo che viene condannato alla prigione ingiustamente per un crimine efferato – e più precisamente per la morte della moglie e dell’amante – che non ha commesso ma che mai, mai, mai smette di credere in un domani diverso. La fiducia per un futuro migliore, per una possibilità di cambiare la propria condizione, la possibilità di avere un riscatto per l’ingiustizia subita, sono una costante che non muta nel suo essere, anche quando è costretto a subire vessazioni e soprusi dai compagni di agonia, anche quando è costretto a chiudere gli occhi innanzi alla crudeltà e alla meschinità di chi detiene il potere. Ma è anche una storia di amicizia, un legame che riesce a nascere e fiorire proprio nella più impensabile delle circostanze. Da questo racconto è stato tratto anche il bellissimo film “Le ali della libertà” con i magistrali Tim Robbins e Morgan Freeman di cui consiglio la visione.
La seconda storia, titolata “L’estate della corruzione: Un ragazzo sveglio”, crea un ponte di contatto tra due personalità tra loro lontanissime: un adolescente e un ex scienziato nazista. Il rapporto che si instaura è dettato dalla situazione, è forzato, non volontario e porterà all’incontro di due menti malate accomunate da realtà complesse, vacue, difficili da delineare e da comprendere.
La terza dal titolo “L’autunno dell’innocenza: Il corpo” (da cui è stato tratto il film “Stand by me – ricordo di un’estate”) è la descrizione della crescita dei protagonisti che vivono, all’inizio del componimento, in quella fase in cui non sei più un bambino ma non sei nemmeno un adulto. Siamo nel Maine e oggetto della loro spedizione è quella di trovare un cadavere per ottenere fama e successo.
La quarta intitolata “Una storia d’inverno: Il metodo di respirazione” ha ad oggetto la tematica dell’amore materno che supera ogni ostacolo. È forse l’unico racconto di genere inserito ma ha la caratteristica di ricordare quel King amante del paranormale che spesso abbiamo rincontrato.
L’opera è caratterizzata da una penna asciutta, mai prolissa, nonché ricca di dialoghi sia interiori che esteriori a cui si affianca il ruolo determinante detenuto dalla morale. Ogni racconto ha un suo perché, un suo messaggio che non lascia indifferenti perfino quando quella determinata vicenda non è particolarmente incline a noi. Tra tutte ho veramente amato “L’eterna primavera della speranza: Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank” che ho trovato più affine al mio animo attuale, che mi ha fatto commuovere e invitato a non perderla quella speranza per un domani diverso e migliore che nel presente sembra invece essere una mera utopia.
È un King differente da quello degli ultimi romanzi e dai testi più famosi, tuttavia, non fatica a farsi riconoscere e apprezzare anche da chi come me non è una gran passionista dei suoi scritti.
Un libro che mi è capitato per caso tra le mani (l’ho trovato abbandonato per terra in una delle tante vie della mia cittadina) ma di cui consiglio la lettura a tutti coloro che necessitano di un qualcosa che sappia trasmettere emozioni positive.

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Stagioni diverse 2018-01-31 17:52:48 Elisabetta.N
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Elisabetta.N Opinione inserita da Elisabetta.N    31 Gennaio, 2018
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4 STAGIONI

Quattro racconti per 4 differenti stagioni.

Primavera:Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
Una lunga parabola sulla speranza che non muore mai anche se provano ad ucciderla in tutti i modi.
La storia di un uomo incarcerato ingiustamente che trova la sua via.

Estate: Un ragazzo sveglio
Un racconto di un amicizia malata tra un ragazzo sveglio e un vecchio ex-nazista nascosto. Due anime corrotte che si inseguono in un crescendo.

Autunno: Il corpo
è stata una grande scoperta. Questo è il racconto da cui è stata presa ispirazione per il film Stand by me - ricordo di un estate che racconta di un viaggio, un "banale" viaggio alla scoperta di un corpo morto per un incidente, allo scopo di avere notorietà, per "essere intervistati alla radio", che si trasforma in una maturazione dei protagonisti che, all'inizio del racconto, erano persi in quell'età limbo tra l'essere bambino e il diventare adulto.

Inverno: Il metodo di respirazione
Raconto paranormale che diventa una metafore un po' macabra della tenacia dell'amore materno, con un ambientazione "fuori dal mondo"

4 racconti, 4 stagioni, 4 viaggi bellissimi creati dalla penna di Stephen King

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Stagioni diverse 2016-02-21 07:34:08 Rebel Luck
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Rebel Luck Opinione inserita da Rebel Luck    21 Febbraio, 2016
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Impossibili, ma veri ogni giorno.

Libro meraviglioso composto da 4 racconti lunghi, o romanzi brevi, nessuno (tranne forse l'ultimo) è del genere che ha reso famosissimo l'autore.
Il grande King si cimenta in questi sentieri a lui nascosti con grande qualità, regalando emozioni a profusione.
Il risultato è veramente altissimo, la qualità di tutti i 4 racconti è elevatissima.
Con questa prova lo zio Stephen dimostra di poter scrivere quello che vuole alla grande, al di là del genere al di là del contesto, e quindi di poter uscire dal solito clisché di autore solo horror.
Ad evidenziare ancora di più la forza di questi racconti, il fatto che da tre siano stati tratti ottimi film, di cui due di grande successo (forse gli unici casi di film tratti da opere di King che siano riusciti davvero bene.).

- Rita Hayworth e la redenzione di Shawshank
Racconta la storia di un banchiere rinchiuso ingiustamente in carcere per l'assassinio di sua moglie e del suo amante.
Emozioni forti e dolore avvolgono il lettore in contrasto con la "lentezza" della vita carceraria.
Il riscatto finale e la gioia del lieto fine regalano una lacrima di sollievo... Si ma una sola-.

- Un ragazzo sveglio
Il mio preferito, è la storia di un adolescente che entra in confidenza con un ex scienziato nazista.
Da questa "malata" amicizia nasce un rapporto FORZATO insegnate-allievo.
L'amicizia si evolve insieme ai due protagonisti in un intreccio di psichi malate e realtà nebulose.
Il risultato finale è ineluttabile.

- Il corpo
E' sicuramente il più famoso.
Sicuramente il più vicino alle classiche tematiche "Kinghiane".
Ambientato nel Maine e con protagonisti un gruppo di amici preadolescenti alla ricerca di un cadavere.
Non è il mio preferito, ma sicuramente quello meglio sviluppato, il migliore insomma.
Il classico romanzo dove è impossibile non trovarsi IMMERSI, è impossibile non perdercisi dentro.

- Il metodo di respirazione
E' l'unico racconto di "genere" inserito in questa raccolta.
E' sicuramente il meno bello anche se racchiude un messaggio profondissimo.
Altro non è infatti che una metafora della grandezza dell'amore materno.
L'amore materno che supera ogni cosa, l'amore materno che valica ogni ostacolo, persino la morte.
Chiunque come me abbia assistito ad un parto, non può che confermare l'incredibile forza soprannaturale che ogni donna riesce a tirare fuori durante la nascita di un figlio.
Impossibile, ma vero ogni giorno.

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