Narrativa straniera Racconti Scusate il disturbo
 

Scusate il disturbo Scusate il disturbo

Scusate il disturbo

Letteratura straniera

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Scusate il disturbo è una raccolta di nove racconti, due dei quali sono quasi romanzi brevi, uniti da un filo che attraversa amori e divorzi e finisce con la morte. Gli ambienti, descritti con l’acuto spirito di osservazione per cui Ford è famoso, sono gli Stati Uniti del Sud e del Nord-est (Louisiana e Maine), New York, l’Irlanda, Parigi. I protagonisti sono uomini di mezza età con un bagaglio pesante di unioni e disunioni, tutti agiati, se non ricchi o molto ricchi, dopo brillanti carriere: senior citizens con grandi mezzi. Non ci sono giovani in questi racconti e, se ci sono, le loro apparizioni sono estemporanee: il tempo, per una figlia, di sfogare i suoi rancori prima di andarsene sbattendo la porta; il tempo, per una ragazza sconosciuta rischiosamente caricata in macchina da un vedovo un po’ brillo, di studiare la nuova situazione e forse decidere qualcosa per il futuro.



Recensione della Redazione QLibri

 
Scusate il disturbo 2021-07-01 16:08:47 Antonella76
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Antonella76 Opinione inserita da Antonella76    01 Luglio, 2021
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Rassegnazione e malinconia in stile Ford



Dopo tanti autori italiani avevo una gran voglia di "americanità", e chi meglio di Richard Ford per sentirmi in America, per coglierne l'essenza?

"C'era, bisogna ammetterlo, la vaga sensazione di essere un semplice spettatore della vita. Ma era l’America. Erano tutti spettatori. Nessuno, gli sembrava, era dentro fino al collo in qualche cosa”.

Dieci racconti.
Dieci volte una fine.
Fine della vita, fine di un amore, fine di rapporti famigliari, di amicizia...
Fallimenti, perdite, lutti, separazioni.
Tutti i protagonisti perdono qualcuno, qualcosa... o si sentono fuori posto, inadeguati.
Patteggiano col dolore.

Poche parole per rappresentare interi universi.

Siamo negli Stati Uniti del Nord- Est, perlopiù nel Maine, ma c'è anche molta Irlanda, Canada, Parigi...tutti luoghi cari allo scrittore.
I suoi uomini sono rappresentanti della classe americana medio-alta, fatta di professionisti, avvocati, intellettuali, artisti.
Lo stile è minimalista e asciutto, molto elegante, fatto di dialoghi densi e moltissime riflessioni nascoste.

Ford fotografa momenti apparentemente minimi, insignificanti, eppure decisivi, di uomini e donne ormai maturi, che hanno attraversato unioni, allontanamenti, amori, disamori, che hanno perso tutto e ricominciato, e si ritrovano di nuovo soli, stanchi, sfiniti di fronte a nuove deviazioni della vita.
Aleggia fra le pagine un sentimento che abbraccia il rimpianto, la rassegnazione e la malinconia, come se quello che poteva (e doveva) accadere fosse già accaduto ed ora non rimane molto altro da fare, da dire, da vivere, il meglio è già passato.
Niente da dichiarare.

Eppure il libro non è deprimente, anzi... in qualche modo persino consolatorio.
Ford ci tiene in una sorta di penombra, condizione ideale per fare bilanci esistenziali.


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