Racconti dell'antico Egitto
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Il primissimo Mahfuz
I primi scritti dell'egiziano Mahfuz risalgono agli anni trenta del secolo scorso.
Seguirà una lunghissima carriera letteraria che abbraccerà momenti stilistici differenti.
Cosa c'è di meglio che cominciare dagli albori letterari di un autore per iniziare a conoscerlo?
Per il lettore che volesse, come me, intraprendere questa strada, consiglio la lettura di una manciata di racconti brevissimi, riportati alla luce delle stampe da pochi decenni.
Gli esordi di Nagib Mahfuz sono strettamente legati alle radici storiche e culturali della propria terra; egli utilizza lo strumento del racconto per dare voce ad una cultura antichissima, senza tuttavia rinunciare ad inserire elementi simbolici per analizzare in parallelo passato e presente.
I racconti di Mahfuz parlano di faraoni e principesse, di regni lontani, di tradizioni legate ai tempi antichi; il linguaggio dell'autore è sobrio, tuttavia crea una atmosfera rarefatta e incantata, facendo scivolare la narrazione dal piano storico a quello fiabesco.
L'aria è magica, facendo percepire presto al lettore come lo spunto storico serva per delineare scenari di vita universali e collocabili in diverse epoche.
L'autore non si sottrae dall'analizzare l'essere umano, dai bisogni legati ad un vivere in una società lontana secoli come quella al tempo dei faraoni, agli usi e costumi di epoche storiche più vicine: scorrono all'interno dei racconti immagini di generosità, di egoismo, di ipocrisia, di ardore, di affetto, di saggezza.
Questi cinque racconti traghettano il lettore in un mondo lontano e contengono la duplice finalità di ricordare il glorioso passato del popolo egiziano e di offrire spunti di riflessione sull'uomo e sui diversi contesti sociali e politici in cui può trovarsi a vivere.
La brevità di queste prove di scrittura, mette in luce le potenzialità espressive dell'autore e la ricerca della miglior strada narrativa per raccontare il suo paese, al passato, al presente e al futuro.