Principianti
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RECENSIONE
Fante supera Bukowsky e Carver supera Fante in fatto di racconti. O forse, è solo l'ultimo in ordine di scoperta, personalmente parlando.
La raccolta di racconti (17 per l'esattezza, di cui il penultimo dà il titolo al libro) esercita una forza di attrazione magnetica. Una sottile tensione pervade ogni racconto, qualcosa di indefinito domina le vite e e le storie dei personaggi.
I protagonisti, uomini e donne comuni della piccola provincia americana, sono per lo più anime confuse prese nella loro quotidianità e nella loro dimensione privata. L'alcol, l'insoddisfazione, la fatica di vivere, i progetti non realizzati e gli errori, sono delle costanti, dalla prima all'ultima pagina. Il tutto si consuma all'interno della routine di rapporti familiari, di coppia e di amicizia.
Carver mostra qui (nella sua veste originale non stravolta dai pesanti tagli imposti dall'editore Lish) una scrittura magistrale: pulita, limata, cesellata, essenziale, nonché efficace ed incisiva. Le emozioni, piuttosto che essere descritte, vengono evocate. Il narratore scompare per dare spazio a dialoghi reali, presi dal vivo; conversazioni tra vicini di casa, conoscenti e amanti. Nella sua scrittura non c'è retorica né falsità. Carver mette in atto la pratica dell'omissione, cioè esclude tutto ciò che non è fondamentale raccontare e questo affinché - afferma lui stesso - la prosa risulti "trasparente e cristallina". Ricchi sono anche i rimandi autobiografici (l'alcol, il lavoro in segheria del padre e il lavoro di cameriera della madre), il tutto per sottolineare come i suoi personaggi vanno a "grandi passi in nessun posto"; di fronte ad un bivio qualsiasi strada imboccata lascia in mezzo al nulla. Un nulla fatto di disagio, perdita e spaesamento esistenziale. I personaggi sono impantanati, invischiati in situazioni che non riescono a risolvere. E alla fine non ci sono conclusioni definitive, sensazionalistiche, è un defluire continuo, come nella vita più comune e prosaica dell'essere umano.
Indicazioni utili
Caro Raymond riposa in pace.
Principianti è la versione integrale dei racconti apparsi nei due primi volumi di Raymond Carver sotto l'egida "dittatoriale" del suo editor e mentore Gordon Lish. Confesso che da lettrice appassionata di Carver avevo disdegnato questo libro alla sua uscita, reputandolo una "confezione racimola soldi" da parte dell'editore intenzionato appunto a guadagnare ancora sopra ad un nome ormai logoro per quanto lo si è speso in questi anni. Ma dico subito che è valsa la pena di acquistarlo, foss'anche esclusivamente per le lettere di Carver indirizzate a Lish presenti nel volume che valgono moltissimo, anche più della premessa dei curatori. E' bello rileggere Carver in versione "lunga", anche se a volte si fatica un po' a riconoscerlo. Il Carver di noi appassionati è il Carver di Lish, secco, crudo, perfetto. Il Carver che ha riecheggiato dalla fine degli anni 80 per tutti i 90 trascinandosi fino al 2000. Qui invece troverete lo scrittore prima dell'editor (poi sia chiaro, io non so se davvero sia una mossa commerciale per vendere ancora libri di Carver e non saprei quanto scientificamente siano reali e illegittimi tagli e controtagli, anche perchè autore e editor lavorano a braccetto per la pubblicazione di un libro). Toccanti di certo i commenti di Tess Gallagher che convinse Carver a pubblicarli come voleva Lish per poi riprenderli in forma integrale in seguito. Carver purtroppo non è riuscito a farlo.Lo ha fatto l'editore per lui... In fondo al libro trovate una nota bibliografica fatta molto bene per ricostruire pubblicazioni e modifiche. Consigliato a tutti i lettori e appassionati di Carver e a chi piace ricostruire i cambiamenti in un testo.