Prima neve sul Fuji
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Nove racconti e un dramma pubblicati nel 1958, vivono di modernità e di tradizione. Il campo prevalente di indagine è il rapporto d’amore, molto spesso incrinato all’ interno del matrimonio; sono legami che si svelano o si rilevano per la prima volta o si ritrovano in maniera inaspettata. Approcciandomi a questi brevi bozzetti sono rimasta sorpresa, con il primo “Paesi del mondo” si legge uno spaccato di vita quotidiana nipponica : ordinaria storia di una donna alla ricerca della propria identità e maturità sessuale che va a coincidere con il tradimento reale con un ragazzo e ideale con il vicino di casa. A tratti la narrazione mi è sembrata ingenua nella trama ma piacevole negli esiti, qui più vicini al registro dell’ilarità. Ho proseguito incuriosita con il secondo “ Un filare di alberi” e oltre a qualche suggestione legata alle immagini impresse dal nostro , poco mi è rimasto. Ho arrancato faticosamente tra altri due brevi testi per giungere poi ad una sorta di dissertazione sugli stupa che ha destato interesse risvegliando in me una certa curiosità e sono poi giunta all’apice della raccolta , indubbiamente rappresentato dal racconto che dà il titolo alla stessa. Bello, suggestivo, malinconico. Il resto mi ha decisamente annoiato. Lo consiglierei solo ai cultori del premio Nobel e ai curiosi.
Indicazioni utili
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Non è la stessa neve!
Dopo aver letto il paese delle nevi, confesso che mi aspettavo e desideravo ritrovare qualcosa di simile, invece Prima neve sul Fuji è una raccolta di racconti piuttosto eterogenea (ma questo non sarebbe di per sè un difetto) in cui ho avuto l'impressione che l'autore fosse ormai così venerato dal suo pubblico da poter pubblicare anche la sua lista della spesa con successo. Tra i racconti ce n'è uno che potrebbe essere inserito in una guida turistica perchè descrive una specie di cimitero giapponese con le sue tipiche tombe, un tipo di lettura per cui non ho nessun interesse.
In ogni caso il racconto che dà il nome alla raccolta è molto bello, e ricorda in parte il bellissimo paese delle nevi. Il libro vale la pena leggerlo per quel racconto. Ho voluto pensare che i due protagonisti fossero gli stessi del paese delle nevi, romanzo che a detta dell'autore è in parte autobiografico.
Negli altri racconti c'è lo stile, la grazia del grande scrittore ma sinceramente manca qualcosa. E' bella anche l'idea del racconto Silenzio, con il grande scrittore malato ormai incapace di comunicare con il mondo e Kawabata in visita che suggerisce alla figlia di scrivere per lui come aveva fatto la madre per il figlio nella trama del più grande romanzo di questo scrittore.
Forse, non bisognerebbe iniziare a leggere un autore partendo dal suo capolavoro o forse sono io: se un romanzo mi piace troppo poi non mi va di ascoltare una storia diversa raccontata in modo diverso.