Notte buia, niente stelle
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A mali estremi...
Quattro racconti inquietanti. Non tutti allo stesso livello, ma del resto è sempre così. Dipende un pò dal gusto personale.
Il filo conduttore è la violenza scelta come unica via di fuga. In tutti i racconti ci sono delle brave persone che vengono a trovarsi di fronte a quacosa di talmente enorme: la possibilità che la sua qualità della vita venga devastata, uno stupro solo per fortuna non diventato la morte, un cancro ed un marito con una seconda vita da mostro, che modifica i loro normali processi decisionali. Dopo un pò di tentennamenti, dopo aver soppesato i pro e i contro questi bravi, fino ad allora corretti, cittadini americani scelgono una strada che in condizioni normali non avrebbero neppure considerato. Quella della morte tua, vita mia. Così spuntano piani ed una lucidità da professionisti del crimini. In quasi tutti i casi trovano anche qualche complice, non necessariamente nell'esecuzione materiale, ma come appoggio morale o come abile chiuditore di occhi.
Piuttosto crudo nelle scene che descrivono il perpetrarsi dei delitti. Molto realistico anche nella descrizione della parte oscura che prende il sopravvento su quella fatta di buonsenso e correttezza. Viene da chiedresi se in situazioni simili non faremmo lo stesso anche noi, o se non invidiamo il coraggio di farsi giustizia da soli.
E' uno dei migliori libri che ho letto di Stephen King. L'incursione nel sovrannaturale del primo racconto è solo un contorno al cuore del racconto. Negli altri fa la parte del padrone non tanto la violenza e il criminale quanto l'anima nera delle vittime.
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Agghiacciante
Devo ammettere che inizialmente "Notte buia, niente stelle" non mi ha convinta molto, vuoi per la apparente banalità del tema, vuoi per la prima storia che, a mio parere, è strutturata in modo alquanto particolare. Ma poi, andando sempre più avanti con la lettura, ho cominciato a comprendere il vero messaggio del libro, delle quattro storie molto diverse tra loro ma tenute insieme da un unico filo tematico, rese più che mai reali dalla brutalità dei particolari inseriti nelle giuste circostanze (anch'esse cruente).
"1922", la storia che apre il libro, è la confessione di un uomo ormai roso dalle sue tremende azioni, le cui conseguenze si sono rivelate fatali, una sorta di 'legge del contrappasso'. King vi ha inserito anche elementi sovrannaturali, che donano al racconto un'aria misteriosa e paranormale, senza mai sfociare nel ridicolo.
Nel racconto seguente, "Maxicamionista", a mio avviso, sarebbe potuta essere stata prolungata la descrizione brutale dello stupro, che invece si esaurisce nel giro di tre/quattro pagine. Ho notato che questa è una caratteristica di King: descrive in poche righe le scene clou, soffermandosi molto su quel che viene dopo, sulle dinamiche psicologiche dei personaggi e sulle loro intenzioni. Dunque poca azione, molte parole (il che non è per forza un difetto, ma avrei comunque preferito un'attenzione maggiore sui fatti eclatanti).
"La giusta estensione" è un racconto davvero interessante e particolare, che non ha nulla (o quasi) a che vedere con le altre storie, ma ha ugualmente un forte impatto sulla psiche del lettore. A dir la verità avrei voluto che questo racconto costituisse un unico libro, proprio per la sua originalità, e che la conclusione fosse più inaspettata, ma come non tutte le storie hanno per forza un lieto fine, non hanno nemmeno un esito necessariamente negativo.
L'ultimo racconto, "Un bel matrimonio", mi è piaciuto davvero molto, soprattutto per la veridicità e l'autenticità dei fatti riportati. King ha cercato di riprodurre ciò che potrebbe REALMENTE accadere in un matrimonio felice e soddisfacente, ma che sotto quel velo di apparenze superficiali nasconde una tetra e inaccettabile verità.
Dunque consiglio vivamente questo libro, soprattutto a chi ama il genere e non è dotato di un'eccessiva sensibilità, date le descrizioni nitide, violente, ma soprattutto REALI delle vicende trattate. Lo stile è assolutamente impeccabile, apprezzo in particolar modo la sottile ironia che si cela dietro le battute dei personaggi che alleggeriscono un po' l'atmosfera alquanto pesante.
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Nel segno del Nero.
Quattro racconti brevi o "novelle" che dir si voglia, nel segno del nero.
A cominciare dal titolo della raccolta che ci avverte che non ci sarà spazio per le stelle in questa notte di 418 pagine, in cui l'assenza di luce si concretizza in quattro storie pervase di orrore, si, ma molto reale, umano, che prende piede dalle bassezze e dalla grettezza che a volte contraddistingue i nostri simili (ad eccezione della terza novella in cui c'è una spruzzata di sovrannaturale benchè la radice di tutto si trovi nella realtà)
Quattro storie dure, il cui centro focale sono le donne.
Tutto gira attorno alle donne in questi racconti, donne che sono a volte causa, a volte attrici protagoniste di eventi, a volte ancora vittime impotenti.
Le prime due novelle sono quelle più tetre, quelle più ciniche ed inquietanti, in cui la bassezza umana viene descritta con la massima vividezza, non risparmiando momenti abbastanza difficili da leggere ( lo stesso King ci informa nella postilla all'opera di avere avuto difficoltà lui stesso a scriverne), descritti con la solita maestria e con un ritmo infernale che tiene incollato alle pagine, suo marchio di fabbrica.
In questo senso la seconda novella del lotto, "Maxicamionista" (titolo un po' stupido se vogliamo, ma a ben vedere era l'unica traduzione possibile) ritengo sia la migliore, senz'altro la più angosciante, quella che personalmente mi ha coinvolto di più.
"1922", la prima della raccolta, ha toni molto lovecraftiani, in cui una storia di disagio, alienazione, isolamento ed egoismo si fonde con toni sovrannaturali (che si scoprirà non esserlo poi tanto) tipici del sopracitato Lovecraft, il cui "I ratti nei muri", racconto scritto nel 1923, è una più che evidente influenza per King.
La terza novella, "La giusta estensione", la più breve e la più vicina alla forma del racconto classica, è piacevole, anche se meno pregnante delle altre tre.
Quasi un "divertissement" da parte del Re, in cui sono evidenti richiami neanche troppo velati ad un certo personaggio presente in "Cose Preziose" oltre che alla mai troppo citata Derry.
L'ultima novella, "Un bel matrimonio" è forse la meno angosciante delle quattro, e, nonostante il tema sia molto concreto e plausibile, lo stile di scrittura sia fluido e coinvolgente, non ha, a mio avviso, quella carica emozionale delle prime due novelle.
Uno scrittore che ha tirato fuori in questa raccolta un po' della scrittura aggressiva e "in your face" che lo contraddistingueva in gioventù.
I racconti (specialmente i primi due e specialmente "Maxicamionista") sono molto brutali e diretti in alcuni punti.
Difficili da digerire perchè gli argomenti sono argomenti veri, che succedono nella vita reale o sono successi in periodi della storia in cui la cultura personale non era ancora così diffusa e l'ignoranza molte volta la faceva da padrone ("1922")
Gli individui di sesso maschile non ne escono per niente bene da questo libro, ma neanche le stesse donne, che pure risultano essere quasi sempre vittime, ne escono provate ed a volte cariche di fardelli che penderanno sul resto delle loro vite come spade di Damocle.
Nessuno esce vincitore da questi racconti, solo lui, il RE, che ci stupisce ogni volta con la sua grande maestria e talento.
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Commento di Bruno Elpis
Notte buia, niente stelle.
“1922”
Nebraska: “Chissà se l’inferno è tanto peggio di Omaha. Forse l’inferno è Omaha, ma senza la bella campagna intorno: soltanto desolazione e arsura, e odore di zolfo, e anime perse come la mia”.
L’agricoltore Wilfred James decide di sopprimere la moglie Arlette: “La Bibbia dice che un figlio ingrato è come un morso di serpente, ma una moglie ingrata e petulante è anche peggiore”. E lo fa in modo subdolo e atroce, plagiando il figlio: “A volte, l’unica cosa da fare è prenderci quello che ci spetta. Anche se qualcuno si fa male”.
Notte buia, niente stelle.
In “Maxicamionista”, Tess scrittrice di gialli rassicuranti (“sottogenere un-solo-cadavere-e-niente-sangue”) è vittima del più infame dei reati, ammesso che si possa stabilire una gerarchia delle infamie: lo stupro. The King ripercorre il calvario della vittima: il dolore fisico, la paura, il ‘sentirsi sporchi’, l’umiliazione e il terrore di dover rivelare ad altri. Poi Tess decide di dare spazio alla vendetta personale: “Dentro di sé (al fondo di quell’anima straziata), sentiva una collera pulsante, e odio per l’uomo che l’aveva ridotta così”.
Notte buia, niente stelle.
“La giusta estensione” è quella che Streeter, bancario malato di cancro, acquista da un insolito ambulante: “Quello che le serve è un’estensione di vita”. Il patto con il diavolo viene firmato a caro prezzo: per la legge della compensazione ne farà le spese l’amico Tom, oggetto dell’invidia di Streeter; una serie di sventure e disgrazie si abbatterà su di lui e sulla sua famiglia.
Notte buia, niente stelle.
Anche in Un bel matrimonio: quello tra Darcy e Bob. Quando Darcy, in modo del tutto fortuito, scopre di aver sposato … un pervertito, un mostro, un serial killer.
Terrificante la contrapposizione tra ‘normalità’ pluriennale di un ménage (“Se lei era la classica donna lontan dagli occhi, lontan dal cuore, suo marito mezzo calvo, caposcout e numismatico era il classico uomo lindo e pinto”) e le nefandezze che anche la più normale delle apparenze può nascondere.
Notte buia, niente stelle.
The King ce la illumina, la notte buia e senza stelle … E lo fa nel modo che più gli è congeniale: in modo tetro e angoscioso. Con la sua prosa allucinante, che materializza orrore e atrocità di ogni genere. In fondo è il medesimo meccanismo che sfruttava la tragedia greca. Quello della catarsi.
Bruno Elpis
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Un altro bel libro del RE
Per chi è alla ricerca di un libro thriller dove gli ingredienti principali sono rancore,vendetta,rivalità, e giustizia,questo è il libro che fa al caso suo. In questa opera sono raccolti quattro romanzi, che parlano di donne seviziate, uccise e messe a tacere per sempre.
Scritto in maniera impeccabile, scorrevole e fluida, è un libro che sa come tenere "incollato" alle pagine il lettore senza annoiarlo fino alla fine.
Scritto con la giusta quantità di pagine per descrivere queste storie, ( il volume conta poco più di 400 pagine compresa la Postilla finale dell'autore, nella versione non rilegata), con capitoli non lunghissimi dove vengono descritti bene gli ambienti, i personaggi,e le atmosfere giuste che accompagna ogni storia, anche se, a (mio parere) ho trovato qualche pagina un po' "riempitiva", probabilmente per dare più corposità al racconto.
Quello che non manca è che alla fine di ogni storia mi ha fatto riflettere molto, di cosa può essere capace un 'essere vivente, basti pensare all'ultimo romanzo che è stato preso come ispirazione da una storia vera,ma anche gli altri tre non si distaccano molto dalla fantasia dell'autore alla realtà che ci circonda.
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IL RE DEI RE
Che dire, quest'antologia lascia senza fiato. A partire dallo stile, che ti immerge letteralmente negli ambienti bui, in cui la paura o l'angoscia è tangibile, racconta delle storie mozzafiato. Quando ho finito il libro, mi sentivo una persona diversa, perché King non solo ha scritto e narrato delle storie horror, bensì solleva tematiche importanti o ti catapulta in situazione surreali, ma possibili, come nel caso di "un bel matrimonio". Non voglio scrivere il riassunto di ogni singolo racconto, perché l'unica cosa che voglio dire e sottolineare è di LEGGERE questo libro. Non ci sono altre parole, non ci sono riassunti che possano esprimere le storie scritte da King. Lo scrittore non mostra i tipici protagonisti a cui siamo abituati, ma ti fa entrare nei meandri più oscuri e perversi della mente umana. Ti fa seguire i ragionamenti dei personaggi,che nella realtà possono sembrare squilibrati, ma riesce a farli apparire normali, umani. Su quelle pagine c'è più dell'inchiostro: ci sono dei personaggi, ci sono delle vite.
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THE KING
questa volta ci propone 4 racconti con protagoniste le donne. Ogni racconto ha la giusta lunghezza per appassionarti e non lascia spazio alla noia con tediose e a volte inutili descrizioni. Le pagine di questi racconti sono intrise di follia allo stato puro, di uomini senza scrupoli, di vite spezzate e di vendetta.
Il seme della follia è dentro di noi e quando si esprime, con tutta la sua dirompenza, ti lascia sempre senza parole.
E' sempre affascinante vedere come King riesca ad esplorare i meandri più oscuri e irrazionali della mente umana. Coinvolgente credo che sia lìaggettivo giusto!!
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Una nera tempesta
È buio. Fuori c’è un temporale e la corrente è andata via. Voi siete in salotto, davanti alla portafinestra, con un libro in mano e maledite il brutto tempo perché non vi permette di leggere (magari eravate proprio nel momento più saliente, eh). Poi, all’improvviso, un lampo illumina tutto e, in quel millesimo di secondo, voi vedete quel che mai vorreste vedere: una creatura terribile, mostruosa. E sapete cos’è quella creatura, che pare venire dall’oltretomba?
È la Natura Umana.
Ecco, così mi sento quando leggo i racconti di Stephen King.
Mi sento come nel bel mezzo di una burrasca, con le onde che mi travolgono e la corrente che mi trasporta lontano, dove io non voglio andare.
I suoi racconti sono dei viaggi, dei viaggi terribili che mostrano tutto quello che l’uomo è capace di fare e, ne sono convinta, l’uomo è capace di fare cose orrende.
Il Re del Brivido non si è per nulla arrugginito: questa è la raccolta di quattro racconti, e sono racconti che fanno ben riflettere su quanto l’uomo possa essere egoista.
1922: un contadino decide di uccidere la moglie, perché non voleva vendere ottanta ettari di terra avuti in eredità dal suocero. La uccide, senza pietà, pensando di poter risolvere i suoi problemi ma da quel momento tutto cade in un oblio senza fondo…
Maxicamionista: un uomo stupra una scrittrice, e questa, dopo aver riflettuto a lungo, decide di vendicarsi…
La grande distensione: un uomo è malato di cancro. Un pomeriggio, incontra un venditore ambulante di nome Evild, che gli offre altri quindici anni di vita…
Un bel matrimonio: Darcy è sposata da venticinque anni. Ma, dopo tutto questo tempo, scopre di non conoscere affatto l’uomo con cui ha condiviso la maggior parte della sua vita: suo marito ha un orribile scheletro nell’armadio…
Personalmente, ho preferito gli ultimi due racconti. Il secondo mi ha lasciata un po’ insoddisfatta, ma gli altri hanno compensato questa insoddisfazione.
Vi consiglio, a voi amanti del brivido, di tuffarvi senza esitazione in questo mare di ombre e paura che è l’uomo.
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AMBASCIATORE DI PAZZIA
Eccellente, questo lavoro di Stephen King.
Piu’ che l’horror a cui lui ci ha abituati, direi in questo caso si tratti di un thriller psichiatrico dalle tinte forti.
Tinto di un porpora vivido, come il sangue che cola dalla pelle di una gola recisa e da un volto straziato a colpi di coltello..
Tinto del grigio che invade e soffoca la mente di una scrittrice stuprata, picchiata, miracolosamente sopravvissuta a un tentato omicidio.
Tinto di un verdognolo posticcio di chi compra un’estensione della propria vita senza badare al prezzo della transazione.
Tinto del viola rappreso dei cadaveri di donne torturate,seviziate e uccise da un serial killer senza pieta’.
Tinto del nero di una notte buia, senza stelle.
Perche’ e’ nel buio che l’autore ci conduce tenedoci per mano, ci porta nella mente dei suoi personaggi.
Niente mostri della fantasia, niente streghe, niente spiriti persecutori, questo e’ un libro che parla del mostro piu’ pericoloso, quello nascosto tra di noi : l'uomo.
L’uomo ordinario, che in situazione straordinarie diventa Il Mostro. La realta’ della cronaca che spesso, troppo spesso, leggiamo tra le pagine dei quotidiani , qui ci viene proposta da un autore che del brivido ha fatto il suo pane quotidiano.
Quattro storie, banalmente le definisco storie ma chiamarle “racconti” sarebbe limitato, danno la sensazione di quattro brevi romanzi nel romanzo, completamente scollegate fra loro, a sè stanti.
Scritte in maniera divina, questo forse e’ quasi inutile dirlo, King ti trascina nel suo mondo con un ritmo incalzante , limpido, e’ un piacere leggere questa prosa senza una sbavatura.
Odio, violenza, lussuria, invidia, vendetta.
SE volete vedere la luce, non dovete stare al buio.
Questo e’ Stephen King, benvenuti nell’oscurita’ degli uomini.
Buona lettura.
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4 Short Story - 4 Perle narrative
Ho letto pareri discordanti su l'ultima raccolta di King.
Da parte mia ho ritenuto le ultime opere narrative ad ampio respiro, deludenti e poco ispirate.
Ma qui, tra queste pagine King dimostra sopratutto una cosa, che nelle storie brevi è ancora in grado di dare magia alla scrittura.
Qui per la prima volta non si scherza, non c'è redenzione nella Vendetta,il più nobile dei sentimenti,nessuno ritiene ingiustificata la vendetta per giusti motivi tanto meno chi scrive questi racconti.
King sa fare ancora bene il suo lavoro, almeno nelle short story per ora il trono lo ha saldamente incollato al sedere.
4 stelle nel segno della Vendetta.