Notizie dalle tenebre
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Schegge di paura
Questo volume raccoglie 16 racconti ben strutturati, scorrevoli e accattivanti, del più geniale autore di crime contemporaneo, 16 storie per tutti i gusti e per gli amanti dei generi più diversi: dal giallo al noir, dal fantastico alla fantascienza; storie possibili e impossibili, reali, assurde o grottesche.
Il titolo è significativo e perfettamente calzante: dalle tenebre, dal buio, dal mondo non conosciuto, quello dei morti, arrivano a tratti notizie, frammenti, personaggi, schegge, messaggi non decodificati; tutto non tanto per far paura in modo esplicito e immediato, ma per far lentamente insinuare un brivido oscuro nell’animo del lettore, in un crescendo di situazioni atipiche, talmente tanto lontane dal quotidiano da essere a volte addirittura inimmaginabili; gocce di terrore inquietanti vanno così a toccare i lati più profondi del nostro io.
Il racconto, la forma narrativa che Lansdale preferisce, come lui stesso afferma nella deliziosa e simpatica introduzione al volume, deve essere breve e gustoso, teso e liscio come l’olio. Questo genere letterario è sempre stato presente in tutte le culture e in tutti i popoli, si è espanso nello spazio e nel tempo, era vivo addirittura prima dell’esistenza della scrittura, a livello orale, come forma letteraria non codificata, ma viva e testimoniata dall’istintivo raccontare delle genti; questo prova il grande successo del genere, sempre apprezzato da tutti i lettori, anche quelli più distratti, esigenti e che si stancano subito. Qui si tratta di racconti moderni e attuali che però attingono alla memoria collettiva e che sembrano sogni; a volte iniziano con struttura e tema reale e sfociano nell’onirico, per poi toccare gli elementi dell’incubo. Siamo ai confini della realtà, per citare un telefilm a cui Lansdale era molto attaccato.
I personaggi di questi sogni sono spesso dei malavitosi sempre malintenzionati, ma anche poveri diavoli, brutti e deformi, non mancano fantasmi e demoni, eroi positivi e animali protagonisti. Spesso vengono descritte risse, omicidi, rivendicazioni, tutto si svolge in ambienti sociali bassi, degradati, malfamati e sporchi. Lo sfondo può essere anche una foresta (titolo di un altro romanzo di Lansdale), anche perché il bosco è sempre stato il luogo del mistero che fa paura ma attrae; gli alberi e i rami che si incrociano, i rumori animaleschi più sconosciuti, soprattutto di notte, il buio che nasconde strane creature, tutto questo è sempre stato la scenografia perfetta per una storia dalle tinte noir; dalla tradizione orale alla fiaba, dalla fiaba ai giorni nostri, nella selva oscura potevano avvenire gli avvenimenti più atroci, le avventure più rocambolesche, l’incredibile.
Lansdale non tralascia nulla, descrive nei minimi dettagli il mondo reale e non, modellando il linguaggio, con grande capacità comunicativa e con vocaboli appropriati ed espressivi, passando con estrema naturalezza dall’ironico al realista, dal delicato al volgare, dal dialogo incalzante alla descrizione; si conferma così un maestro nell’usare questo strumento comunicativo per portare dalle tenebre alla luce, situazioni al limite del pensabile.
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16 perle di stile
Notizie dalle tenebre di Joe R. Lansdale, è composto da 16 corposi racconti brevi, per un totale di 468 pagine.
Sarete da subito proiettati in una dimensione da incubo, come in Ombra e sangue, dove un musicista fa uno strano patto con un particolare venditore, oppure in Mr. Orso che narra di un orso un poco ingombrante!
Potrete gustare la delicatezza poetica di Le stelle cadono, dove i legami familiari vengono rinsaldati, o catapultarvi nell'adrenalico racconto dell'Uomo pieghevole.
Ognuna di queste piccole "perle", si apprezza per la superba maestria di Lansdale declinata in tutte le sue sfaccettature.
Le descrizioni dei personaggi si compenetrano con i dialoghi, creando un ritmo serrato, così come le scene si susseguono incalzanti, con l'acceleratore sempre spinto al fondo.
Lo stile è diretto, fulmineo, asciutto, crudo, molte volte scurrile, ma arriva sempre all'obiettivo: fa emergere il "lato oscuro" di un genere umano disperato, ai margini della società, senza redenzione e senza speranza.
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LO spezzatino di J.R.
Sedici racconti di bontà e lunghezza variabile, per questa raccolta firmata da Joe R. Lansdale. Chi già conosce il simpatico scrittore texano non avrà problemi ad apprezzarne lo stile adrenalinico, per quanto la maggior parte degli scritti risalga all'inizio della sua carriera, quando un po' per passione e un po' per raggranellare spiccioli inviava i suoi racconti a quotidiani e riviste.
Ci si imbatte in una sorta di summa delle tematiche trattate a seguire in alcuni dei suoi libri più riusciti. La scrittura è meno tagliente e più "composta", ma resta forte il richiamo del brivido, del surreale, dell'assurdo e dello humor. Un patchwork di sensazioni e temi sicuramente debitore, per stessa ammissione dell'autore, a scrittori del calibro di Lovecraft, Matheson, Hemingway, Bradbury e tanti altri ancora. Consigliato per una lettura disimpegnata e a tutti i fans dell'autore.
Per chi volesse ecco una più dettagliata e personale impressione.
metto in guardia dalla presenza di PICCOLI SPOILER.
Tra i vari segmenti che animano le pagine spicca "L'uomo pieghevole", in cui tre ragazzi si trovano alle calcagna un gruppo di suore molto particolari coadiuvate da una strana e violenta creatura. Racconto mozzafiato, tesissimo (voto 10).
Altrettanto brillante, anche se più umoristico e delirante, è "Bubba Ho-Teph", in cui si immagina un anziano Elvis Presley chiuso in casa di riposo, costretto a fronteggiare, spalleggiato dal primo presidente nero degli U. S. A.(Obama all'epoca non era minimamente immaginabile), niente meno che una mummia egizia! (voto 9)
"Strappato via" ha come protagonista il classico inquietante straniero nella più sperduta delle cittadine di provincia. In realtà il tizio non rappresenta nessuna minaccia, è ciò che lo insegue con ferocia a rappresentare un grave pericolo (voto 8).
Ottimo anche "Ombre e sangue" (voto 8), in cui si rinverdisce il leggendario mito del Faust. Evidenti gli omaggi a Lovecraft miscelati con una musica abitualmente abbinata all'odor di zolfo, ovvero il blues.
Meno convincenti i brevi noir "Jack sei dita" (voto 7) e "Il vecchio sulla sedia a rotelle" (voto 6.5), stesso dicasi per "Una sera al biliardo" (voto 6), unico racconto in cui i fatti narrati potrebbero essere accaduti realmente.
Originale e fuori di testa, ma soprattutto capace di alimentare un certo malessere è il bizzarro "Mr. Orso" (voto 7), sicuramente spiazzante, tanto quanto "L'isola del terrore" (voto 7), omaggio brillante a Mark Twain e ai suoi personaggi, ovviamente calati in uno scenario da incubo che sarebbe piaciuto al solitario di Providence.
"Caccia all'anatra" (voto 6.5) con i suoi rituali è spunto formidabile per un lungo, peccato Lansdale abbia deciso di limitarsi ad uno striminzito racconto. Ancora dedicato alla pratica venatoria "La caccia prima e dopo" (voto 6), racconto in cui i fucili si dirigono verso prede molto particolari e il sangue riaccende la passione ormai sopita.
In "Vita da soldati" (voto 7.5), nonostante i parecchi siparietti goliardici, J.R. si fa serio, ricordando quei soldati di colore impegnati al fianco dei cosiddetti yankees durante la Guerra di Secessione. Uomini poi dimenticati dalle irriconoscenti pagine della storia.
L'orrore della guerra è un fantasma impossibile da scacciare, ne sa qualcosa Deel, tornato dal fronte, minacciato non solo dai ricordi del passato, ma anche da una presenza maschile abile e subdola nel sostituirlo durante la sua lunga assenza (voto 6.5).
Presenze inquietanti e atmosfere prettamente horror nelle ghost stories "La casa e io" (voto 7), e in particolar modo ne "Il dio del rasoio" (voto 8), in cui una divinità pagana assetata di sangue si fa ricordare per essere uno dei personaggi più inquietanti dell'intera antologia.
La palma dell'elaborato più debole va a "In riva al mare"( voto 5.5), anche se in un certo senso Lansdale si diverte a dare una soluzione soprannaturale ad alcune efferate stragi prive di valido movente.