Le rose di Atacama
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Un libro coraggioso
Historias Marginales, titolo in lingua originale del libro, è un'opera in cui Sepulveda riesce abilmente a sintetizzare le storie di 32 persone. Ancora una volta ci costringe a prendere atto di una dolorosa verità: solo chi raggiunge la gloria guadagna fama e prestigio.
Ma, la mia carriera scolastica, mi ha insegnato che la storia non è soltanto guerre, imperi e trattati, la storia è la vita di ogni uomo. Esatto, ognuno di noi può compiere gesti eroici, senza che il suo nome venga sigillato sulle pagine di un volume scolastico. Non tutti scopriranno l’America (purtroppo ce n’è una sola), non tutti inventeranno l’elettricità, non tutti arriveranno sulla Luna, ma se vinceranno la loro piccola battaglia potranno essere considerati eroi, eroi marginali.
L’innovativa proposta di Sepulveda è propio quella di dare spazio a questi eroi. I 32 racconti sono carichi di sentimento, che l’autore riesce a trasmettere con la forza della parola. Tra le righe c’è l’amore per la Natura, la rabbia per l’ingiustizia, l’amicizia, la passione per l’avventura. Un intreccio di temi, dunque, reso possibile dall’originale idea di raccogliere in un’unico libri, persone, destini, lotte, speranze. Il tutto narrato a volte con leggera ironia, altre con malinconia.
Leggendo il libro immagino i volti dei protagonisti davanti agli occhi dell’autore: è dai nostri compagni che impariamo il significato della vita: “Perche è vero che la vita è breve e fragile, ma è altrettanto vero che la dignità e il coraggio le conferiscono una vitalità che ci fa sopportare i suoi inganni e le sue sventure”
Nella molteplicità dei temi penso che quello che racchiuda l’essenza del libro sia proprio il coraggio. Il coraggio del poeta ebreo Sutzkever che resistette alla fucilazione dei nazisti, il coraggio delle balene che continuano a soddisfare la meraviglia dell’uomo, il coraggio dei cavatori di Carrara che lavorano dietro l’anonimato dei grandi artisti, il coraggio di Junpa il direttore di un giornale messicano zittito dalla dittattura, il coraggio di Rossella la “mamma” di un paesino scomparso, al coraggio di Federico Nessuno preda degli esperimenti del Terzo Reich, il coraggio di Carmen e Marcia donne forti che non hanno ceduto alle intimidazioni di uomini in divisa, il coraggio di Luìs Sepulveda che ha preferito l’umiltà dei volti comuni alla grandiosità dei potenti, ed infine il mio coraggio, il tuo e quello di tutti , che fa di noi eroi marginali.
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Raggi di luce
Non poteva scegliere titolo più appropriato Luis Sepulveda per battezzare la sua raccolta di 35 racconti brevi, “ Le rose di Atacama”.
Sì, perché le rose di Atacama fioriscono una sola volta all'anno tra le sabbie salate del deserto cileno, provocando un'esplosione di colore che muta il volto grigio e arido di quelle terre.
Le storie raccontate da Sepulveda parlano di “eroi” per lo più sconosciuti, che con gesti di coraggio hanno cercato di spezzare il buio della violenza, dell'abuso e dell'indifferenza che spesso scende sull'umanità, per portare una scintilla di luce, di colore, di vita.
Le prepotenze non hanno una nazionalità, ma parlano un linguaggio universale, attraversando paralleli e meridiani del mondo, dall'Europa all'America Latina all'Africa.
Storie amare e dolorose per portare alla ribalta il volto peggiore di taluna umanità ed il volto genuino di coloro lottano, di coloro che soccombono per difendere un'idea e dei valori.
I racconti sono pillole brevissime, una narrazione davvero sintetica, forse scelta ponderata dell'autore per fare parlare le sue storie, senza necessità di aggiungere altri elementi.
Pertanto lo stile risulta asciutto ed essenziale, raffreddando talvolta l'intensità sprigionata dal racconto.
E' comprensibile come Sepulveda non cerchi una prova di stile, ma voglia solamente dare voce a uomini e donne di cui la Storia ufficiale non ricorda e non ricorderà i nomi; eppure sono protagonisti di gesti e azioni da immortalare.
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Historias marginales
Le rose di Atacama hanno trentacinque boccioli, nel giardino di Sepùlveda.
Trentacinque racconti per altrettanti personaggi, per altrettanti luoghi, prospettive, appelli.
Cittadino del mondo in questo libro, egli apre i suoi orizzonti sul sud dell' America, ma anche la Russia, la Spagna, L'Italia, l'Africa per scavare e riportare alla luce, divulgare e assaporare piccole storie di uomini comuni, piccole avventure di amici incontrati nel lungo viaggio chiamato vita.
Ogni racconto porta con sè un messaggio importante, privo di qualsivoglia strato di banalita' , Sepùlveda e' un autore pulito, combattivo, che attraverso le sue semplici parole propone denuncia, diffonde propaganda .
Cittadino del pianeta Terra si schiera contro i terrestri che ignorano la loro stessa cittadinanza, disboscano violentemente, estinguono specie animali, decimano razze umane.
Il libro spazia su un campo vastissimo, infonde talvolta un senso di disperazione, talvolta di serenita' e coraggio in un lavoro che mi ha emozionata, commossa, deliziata dalla prima all'ultima pagina e che restera' a portata di mano, per rileggerne le frasi sottolineate, per pensare.
Storie dimenticate di uomini e donne mai emersi dall'oblìo, eppure così intense e vicine. I grandi eventi rimbombano, ma forza e bellezza delle piccole cose sono elementi immani e tangibili, inosservate esse sono la storia che piu' ci e' vicina.
Le piccole cose siamo noi.
" Pensa a loro e saluta quel dignitoso anonimato."
Buona lettura in un campo di margherite calpestate, che ostinate ed esultanti all'ombra del tallone si aggrappano a fili d'erba . Ritrovata la forza perduta esse si rialzano, ravvivandosi con le foglie minute la bianca corolla tra le righe di questo libro.
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Storie marginali
Libro raccolta di racconti. Intriso di umanità, di vita e di storia. Racconta piccole storie di persone comuni, i cui nomi rimangono nell'ombra della Storia, ma che possono comunque segnare tante vite. Io ho amato soprattutto la storia del poeta Avron Sutzkever e del bambino Federico Nessuno, cavia e poi cieco testimone di un'epoca di delitti. Mi ha colpito anche il racconto dei segni del volto di Hemingway. Le storie vengono dall'Europa, dalla Lapponia, dall'America del Sud ed è proprio dalla gente del sud che arrivano due forti messaggi, che la tenerezza bisogna proteggerla con la durezza e che il dolore non può paralizzarci.