Narrativa straniera Racconti La sposa irlandese
 

La sposa irlandese La sposa irlandese

La sposa irlandese

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Sette racconti, una sola protagonista: l’Irlanda, evocata senza sosta da Maeve Brennan e dalle sue anti-eroine fragili e tiranniche, soffocate dal loro ruolo nel mondo o raggelate dalla nostalgia di una casa abbandonata troppo in fretta. Donne come Margaret, emigrata in America con fantasie di rivalsa ma presto avviluppata da un esilio che spegne la sua capacità di desiderare. Come Mary Lambert, bottegaia zoppa che affronta la vita come una trincea mentre si strugge per un impossibile paradiso: il roseto della Holy Passion. Come Rose, che sotto la maschera inacidita di moglie piccolo borghese nasconde le ferite di una bambina non abbastanza amata. Amore, bellezza, generosità sono luci distanti che gettano un chiarore evanescente sul mondo della Brennan. Suggeriscono una promessa di armonia che, se non è per tutti, offre a chi non smette di sperare almeno il sogno della felicità.



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La sposa irlandese 2013-08-22 17:28:31 Mario Inisi
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Mario Inisi Opinione inserita da Mario Inisi    22 Agosto, 2013
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Buio, deserto, freddo, follia, solitudine,vuoto

I racconti della Brennan sono toccanti. Sono lunatici, notturni, umorali, volubili. Sono sinceri e descrivono la fragilità del personaggio attraverso dettagli, piccole manie, chiusure mentali, barriere. Tutti i racconti parlano di vuoto incolmabile, di solitudine, di gelo interiore che niente riesce a sciogliere. Una solitudine senza rimedio porta ogni personaggio a procedere lungo una linea retta e obbligata, senza scelta nè libertà, linea che attraversa solitudine e malinconia per dirigersi verso la follia.
Bellissima la storia della sposa, con quel cambiamento d'umore improvviso, segnato dal passaggio da una situazione di calore al freddo desolante e senza rimedio di una situazione senza scampo. E la storia di Mary Ramsey, l'addetta alla toilette che vive dentro la toilette? Vorrei tanto sapere quando l'ha scritta. E' come se la Brennan con la sfera di cristallo si fosse letta il futuro: creatura ormai disgustosa, abitatrice dei bagni del suo giornale fino alla sua cacciata anche da quell'ultimo rifugio. Come non pensare al suo matrimonio brevissimo, nella sposa irlandese? Racconti sinceri, malinconici, lunari e sinceri, sinceri, tremendamente sinceri. Quante case ha abbandonato, quanti alberghi, sempre in fuga dalla solitudine a caccia di presenze del passato. La vita di questa scrittrice è più triste delle sue storie.


Quando Hubert vide Rose per la prima volta pensò com'era leggero e deciso il suo passo e che aveva un'espressione risoluta. Non comprese mai che il coraggio che lei dimostrava non nasceva da una speranza naturale o da una sicurezza naturale o da qualche inconsapevole fonte naturale ma dalla sua determinazione a evitare di sfiorare i due tipi di follia che la guidavano, le si stringevano troppo addosso e restringevano il suo sentiero riducendolo a una linea molto sottile. Rose procedeva sempre per linee rette. Andava dov'era al posto in cui era diretta e poi toranava al posto da cui era partita. Si manteneva vicino casa. Avrebbe potuto benissimo essere all'interno di una rete per la libertà che sentiva.

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