La leggenda della rosa di Natale
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Bellezza assoluta
In questi bellissimi racconti risuonano miti e leggende delle fiabe di una Svezia antica e rurale che la penna magistrale dell’ autrice restituisce in una combinazione mutevole tra natura vivida e umanità cangiante, vizi e virtù, passioni e desideri, sogno e realtà, amore e morte, una scrittura e lineare e musicale con intenti che spesso esulano dal lieto fine.
Intrecci coperti di simboli e immaginario ma estremante reali, che profumano di terra e riflettono il ritmo di una musica eterea, riflessioni, gesti e parole che trasformano pensiero e azione di protagonisti redenti riportandoli a verità lontane e capovolte.
Ci inoltriamo in una foresta spoglia che risplende di luce e colori ogni vigilia di Natale mentre lo spirito indomito e musicale di un ruscello redime l’arroganza di un suonatore di violino, un presunto forziere donato da una imperatrice riflette il potere della Provvidenza, l’ amore e la misericordia di una vecchia consolano anime erranti sugli eterni ghiacciai delle montagne.
E poi la musicalità delle corde di un violino respinge il disprezzo e l’ insipienza umana in un abbraccio di commozione condivisa e la nobiltà e la grandezza di un re vengono risvegliate dalla bellezza e dalla onestà della sua gente.
Splendido il racconto “ Vineta “, una narrazione nella narrazione che concede a una giovane donna e al potere dei sogni la capacità di riportare in vita l’ amato perduto in mare. Un reale insopportabile, una madre che vede svanire la ragione nella figlia, il rifugio nel dolore, il ricordo oltre la vana speranza, la forza dell’ immaginazione estremo rimedio al di fuori della follia, riportando in vita ciò che è morto e passato.
Senza dimenticarci, oltre ogni parvenza, che ... “ tutti i pensieri umani sono vanità “...
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Racconti del Nord
Provate ad immaginare un camino acceso durante le lunghe notti invernali, magari il lume di una candela, in una casetta sperduta nella campagna svedese. E' forse la condizione migliore per sentire la voce di questi racconti che Selma Lagerlof ha tratto da leggende e fiabe della sua terra.
Solo l'animo aperto al prodigio può lasciar sbocciare il meraviglioso giardino nella notte di Natale in mezzo alla foresta e cogliere i germogli della 'rosa di Natale' i cui petali bianchi ancora rallegrano gli orti d'inverno.
E "sentite un po' come avvenne" che un violinista presuntuoso guarì dalla propria arroganza in una sola notte camminando lungo un tortuoso ruscello gorgogliante. O come l'imperatrice Maria Teresa aiutò il popolo delle dune. Oppure in che modo la vecchia Agneta trovò "una ragione per vivere", pur sola nella sua capanna ai piedi della montagna, non potendo certo "fare le calze agli stambecchi, né preparare il letto alle marmotte".
Poi ditemi se non è vero che "tutti i pensieri umani sono vanità".
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racconti e fiabe
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Festività di fiaba
Natale è anche riconoscere il bisogno di fiabe che ogni persona nutre, per nascere ancora e per credere. Scelgo di ricominciare in compagnia di Selma Lagerlöf che, con la sua voce dolce e lenta di maestra, racconta la magia degli esseri umani, quando sono felici e pensano e amano e intessono e scambiano pensieri. Ascolto i risvegli della terra che rimanda a rinascite di piccole comunità: è il Natale di Göinge.
La leggenda della rosa di Natale è il primo racconto della raccolta ed è il luogo per ritrovare atmosfere di riflessione e di riposo, di inquietudine e di proponimenti.
Commuove il perdono del violinista Lars.
Meraviglia la speranza dell’abate Hans.
Ispira la saggezza di padre Verneau.
Rattrista la solitudine della vecchia Agneta.
Fa sorridere l’ispirazione di Jan ?ster, violinista impegnato nella marcia nuziale.
E’ una guida, il buon senso del parroco incontrato dal re Gustavo III in viaggio attraverso il Dalarna.
Le comunità umane trasmettono la memoria delle storie per ritrovare le ragioni del quotidiano e il senso della realtà. Sette storie, come regalo e come impegno, a confermare la presenza di una umanità, alla ricerca di parole ancora possibili nelle relazioni.