L'innocenza delle caramelle
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Viveva in un mondo di vetro…
“L’innocenza delle caramelle” è una raccolta di racconti nella quale è possibile saggiare le doti narrative di un autore generalmente noto come drammaturgo: Tennessee Williams.
Tra i racconti ritroviamo “Ritratto di ragazza in vetro”: una miniatura di “Zoo di vetro”, acclamata opera che narra di una ragazza timida (“Viveva in un mondo di vetro e anche in un mondo di musica”) oppressa da una madre dominante e ambiziosa.
Gli eroi dei racconti sono personaggi dalla vita ambigua, artisti scalcinati, efebi tanto belli quanto sfortunati, tragici eroi spesso minati dal vizio dell’alcol…
Come i protagonisti di “Lega a due”, un racconto che ha per protagonisti lo scrittore gay Billy (“Naturalmente, la corona della testa non si vede nello specchio… ma non si può negare che la sommità della testa di un finocchio è una zona molto in evidenza in certe occasioni che non mancano d’importanza”) e la prostituta Cora (“Cora era un’alcolizzata”), protagonisti notturni (“notti veramente buone non erano affatto rare come i denti di gallina…”) alla ricerca di avventure (“La notte era un grande incontro caldo e confortevole di gente, splendeva, sfavillava, faceva l’effetto di una dozzina di grandi candelabri, oh, era bella, bellissima…”), che finiscono con l’oltrepassare le soglie dell’amicizia (“Il sesso deve essere un po’ egoista per eccitare sul serio”) che li lega (“La prima volta fra due estranei può essere come una vampata di luce…”): un racconto soffuso d’ironia amara (“A Billy non piaceva affatto essere picchiato come piace ad alcuni finocchi”) e disincantata (“L’età rende le cose più brutte a un finocchio che a una donna”).
Giudizio finale: decadente, “sibaritico”, drammaturgico (“Un minuto è l’eternità vista al microscopio”).
Bruno Elpis