L'accusa L'accusa

L'accusa

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Bandi («lucciola») è lo pseudonimo di un scrittore nordcoreano, membro dell'organizzazione ufficiale degli autori del regime. I racconti contenuti in questo libro, scritti nell'arco di oltre vent'anni, dopo lunghe peripezie hanno superato una delle frontiere più chiuse del mondo, nascosti tra le pagine di alcuni volumi di propaganda comunista, per essere poi pubblicati nel 2014 in Corea del Sud. Bandi, invece, ha scelto di restare e di dare voce, segretamente, al dolore e alla sofferenza di un popolo ridotto al silenzio dalla dittatura. I suoi racconti diventano quindi delle finestre su un paese pressoché sconosciuto in Occidente, e sulle esistenze dei suoi abitanti, segnate dalla miseria, dall'assurdità di una burocrazia opprimente, dalla gestione arbitraria del potere, dall'ipocrisia dell'informazione di governo. Incontriamo un uomo che non riesce a tornare a casa per salutare la madre morente, smarrito tra treni che non partono e interminabili controlli; bambini che hanno dato ai loro demoni notturni il volto degli uomini rappresentati negli onnipresenti manifesti di propaganda; anziani schiacciati da una vita di lavoro, fatiche, umiliazioni, paura. Eppure Bandi assume anche lo sguardo ironico e sferzante della satira, e tratteggia la vita quotidiana di un popolo ancora capace di solidarietà e speranza, ancora profondamente carico di umanità. L'accusa, in corso di pubblicazione in oltre 15 paesi, è l'opera di un grande scrittore, accostato dalla critica a Aleksandr Solženicyn, la voce dissidente di Una giornata di Ivan Denisovi e Arcipelago Gulag.



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L'accusa 2017-06-12 04:10:34 ornella donna
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ornella donna Opinione inserita da ornella donna    12 Giugno, 2017
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una voce clandestina in Nord Corea

L’accusa, edito da Rizzoli, di Bandi, riesamina storie proibite all’interno della Corea del Nord, tramite sette bellissimi racconti.
Scritto in segreto tra il 1989 e il 1995, contrabbandato nel paese nel 2013, questi brevi racconti offrono potenti intuizioni in un mondo dietro le pareti. Bandi è lo pseudonimo che cela uno scrittore appartenente all’associazione ufficiale degli autori nord-coreani, attivo nel paese di Kim. Infatti è la Corea del Nord l’universo claustrofobico dove sono costretti i personaggi dell’Accusa. Vi si narra di una patria maligna divisa per caste, dove vive anche l’autore. Ad esempio, vedi: Le famiglie 149, evocate dal racconto “La fuga.” E’ il destino in un numero:
“Classe sociale: famiglia numero 149”.
Un destino di condanna:
“Numero 149! Che brutta cifra. Come un ferro arroventato per marchiare le bestie.”
Perché:
“significa che la famiglia è stata deportata per decisione governativa relativa alla clausola 149, quella che punisce i ribelli e i traditori del Partito, i quali saranno perseguitati di generazione in generazione.”
E dinnanzi a questo destino non resta che la fuga. O la morte. O l’annichilirsi in una deriva esistenziale senza orizzonte, di sotterfugi e paura.
I racconti sono stati scritti tra l’ultimo scorcio di vita del Grande Leader Kim Il-sung, fondatore della Repubblica Democratica Popolare di Corea e l’inizio della carestia che uccise centinaia di persone. In mezzo sta la scomparsa di Kim e proprio il periodo del lutto è al centro di uno dei racconti. Si tratta, dunque, della Corea del Nord di un quarto di secolo fa, diversa di quella di oggi di Kim Jong-un. Ma non è un quadro geopolitico che va cercato nelle pagine di questo libro. Piuttosto vanno ricercati i dettagli di “un deserto ostile ed inospitale”, di “una società implacabile”, come si legge nel racconto “La scena”, vicenda di una recita che si fa realmente teatro dell’assurdo dai lampi disperatamente umoristici.
La particolarità di questo libro è che non si tratta di una fiction, per quanto alimentata dalla realtà. Resta, però, un mistero sull’identità di Bandi. E alcuni studiosi al proposito si sono mostrati prudenti.
E’ una opera di narrativa, e non un memoir, e il lettore è invitato ad immergersi nelle sue trame. Storie di un altro mondo. Di un altro mondo che continua a vivere, nonostante tutto, nel nostro tempo.

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